Galbiate: l'11 la cittadinanza onoraria alla memoria di Alberto Garutti
Il giorno è arrivato: sabato 11 gennaio Galbiate conferirà la Cittadinanza onoraria alla memoria di Alberto Garutti. La cerimonia, con inizio alle 16, si terrà presso Auditorium “C. Golfari”. Interverranno oltre al sindaco e alle autorità locali anche Michele Tavola, storico dell’arte e Francesco Garutti.
Alberto Garutti nasce a GaIbiate il 18 Maggio 1948, dove visse fino al 1953 prima di trasferirsi con la famiglia a Milano. Laureato in Architettura al Politecnico, intraprende la carriera artistica collaborando sin dai primi anni con gallerie nazionali ed internazionali di primaria importanza. Nel 1990 partecipa alla sua prima Biennale di Venezia, alternando l’attività artistica con l’insegnamento presso l’Accademia di Brera come titolare della cattedra di pittura, successivamente allo IUAV di Venezia e al Politecnico di Milano.
Garutti ha saputo raccogliere l’eredità della generazione prima della sua, quella degli artisti dell’Arte Povera, del minimalismo e dell’arte concettuale, per poi donare ai più giovani, attraverso un processo maieutico, il senso di un’arte mai formale, ma pienamente compiuta e dal risvolto umano. Le sue opere sono un invito a fermarci a riflettere su noi stessi, sui passi che stiamo percorrendo e sul significato profondo delle cose. Nel 1997 realizza in Toscana la prima opera pubblica, e pur continuando ad esporre in spazi privati, sarà proprio la dimensione pubblica quella che ne delineerà la statura internazionale e lo collocherà nel firmamento dei Maestri dell’arte contemporanea.
“Un’opera pubblica deve essere capace di radicarsi nel territorio, altrimenti rischia di apparire come un corpo estraneo. E’ importantissimo che l’opera possa essere compresa, capita dai cittadini, che possa toccare la loro sensibilità. Certo è necessario mantenere un profilo linguistico molto alto, altrimenti si rischia di scivolare in una forma demagogica populista che ucciderebbe l’opera stessa. Mentre in una galleria o in un museo, che sono spazi istituzionali e specialisti, è lo spettatore ad andare verso l’opera, in uno spazio pubblico è l’artista che deve interrogarsi sulle proprie responsabilità rispetto al contesto sociale e rispetto alla città”
Garutti conservò un ricordo indelebile della sua infanzia a Galbiate, soprattutto in relazione al rapporto affettuoso con la madre e lo manifestò anche durante l’incontro pubblico in Villa Bertarelli nel 2016, organizzato dal Distretto Culturale del Barro. Quella giornata non fu solo un incontro sull’arte, ma si volle festeggiare anche il ritorno a casa di un illustre cittadino, che con la sua genialità e le sue opere ha fatto conoscere Galbiate nel mondo.
Sono queste le motivazioni che hanno spinto l’Amministrazione Comunale, a seguito della raccolta di 150 firme di cittadini come indicato dal regolamento, a conferire la Cittadinanza Onoraria alla Memoria.
Alberto Garutti nasce a GaIbiate il 18 Maggio 1948, dove visse fino al 1953 prima di trasferirsi con la famiglia a Milano. Laureato in Architettura al Politecnico, intraprende la carriera artistica collaborando sin dai primi anni con gallerie nazionali ed internazionali di primaria importanza. Nel 1990 partecipa alla sua prima Biennale di Venezia, alternando l’attività artistica con l’insegnamento presso l’Accademia di Brera come titolare della cattedra di pittura, successivamente allo IUAV di Venezia e al Politecnico di Milano.
Garutti ha saputo raccogliere l’eredità della generazione prima della sua, quella degli artisti dell’Arte Povera, del minimalismo e dell’arte concettuale, per poi donare ai più giovani, attraverso un processo maieutico, il senso di un’arte mai formale, ma pienamente compiuta e dal risvolto umano. Le sue opere sono un invito a fermarci a riflettere su noi stessi, sui passi che stiamo percorrendo e sul significato profondo delle cose. Nel 1997 realizza in Toscana la prima opera pubblica, e pur continuando ad esporre in spazi privati, sarà proprio la dimensione pubblica quella che ne delineerà la statura internazionale e lo collocherà nel firmamento dei Maestri dell’arte contemporanea.
“Un’opera pubblica deve essere capace di radicarsi nel territorio, altrimenti rischia di apparire come un corpo estraneo. E’ importantissimo che l’opera possa essere compresa, capita dai cittadini, che possa toccare la loro sensibilità. Certo è necessario mantenere un profilo linguistico molto alto, altrimenti si rischia di scivolare in una forma demagogica populista che ucciderebbe l’opera stessa. Mentre in una galleria o in un museo, che sono spazi istituzionali e specialisti, è lo spettatore ad andare verso l’opera, in uno spazio pubblico è l’artista che deve interrogarsi sulle proprie responsabilità rispetto al contesto sociale e rispetto alla città”
Garutti conservò un ricordo indelebile della sua infanzia a Galbiate, soprattutto in relazione al rapporto affettuoso con la madre e lo manifestò anche durante l’incontro pubblico in Villa Bertarelli nel 2016, organizzato dal Distretto Culturale del Barro. Quella giornata non fu solo un incontro sull’arte, ma si volle festeggiare anche il ritorno a casa di un illustre cittadino, che con la sua genialità e le sue opere ha fatto conoscere Galbiate nel mondo.
Sono queste le motivazioni che hanno spinto l’Amministrazione Comunale, a seguito della raccolta di 150 firme di cittadini come indicato dal regolamento, a conferire la Cittadinanza Onoraria alla Memoria.
Date evento
sabato, 11 gennaio 2025