Pasturo: l'addio a Ambra, animata da 'sana inquietudine'. Auspicando una 'presa di responsabilità' dell'investitore
C'è chi ha scelto di stare fuori, come gli amici arrivati a Pasturo con il cane. E chi non è proprio riuscito ad entrare, quando la chiesa del borgo della Valsassina, divenuto casa anche per la tormentata poetessa Antonia Pozzi, si è fatta troppo piccola per accogliere tutti. Tanti, del resto, quest'oggi hanno voluto tributare l'ultimo saluto ad Ambra De Dionigi, la 29enne, cresciuta in paese sentendosi però, come tanti suoi coetanei "cittadina del mondo", trovata senza vita all'alba di lunedì 23 dicembre lungo il controviale della ss36 a Nibionno, dopo essere stata investita e uccisa nel cuore della notte da qualcuno che, poi, si è dileguato, riuscendo - da quanto è noto fino ad oggi - a far perdere le proprie tracce.
"Il suo vagare per il mondo - ha detto - non era far turismo a buon mercato, ma cercare nuove frontiere a cui allargare il suo spirito". Come anche, "l'amore per la natura e per animali non era un rifuggire il contatto con la gente, ma modo di esprimere un animo sensibile. Il suo lavorare in vigne e frutteti non era certo per acculare per sé, ma per trovare nuovi spazi per la sua ricerca insaziabile...".
"Ambra - ha detto ancora il celebrante - non ambiva a forme di carriera o alla prosperità economica", al contrario "a tutto ciò che, senza fare chiasso, eleva e nobilita la vita". Le piccole cose, insomma. E l'amicizia. Non sorprende dunque che a mamma Cinzia, a papà Dionigi e alle sorelle, si siano stretti in tanti, anche dalle esistenze ai margini, a cui "Bry" - come la 29enne era chiamata da tutti - ha voluto bene.
Sul sagrato, gli amici le hanno dedicato "Ispirazione" di Inoki con Noemi, una ballata a tempo di rap, che esalta il bello di ogni stagione. "Lascio andare, senza guardare/Tutti i miei tabù/Che da quassù diventano/Oro, oro/Da quassù diventano/Oro, oro/Sporgiti e guarda laggiù".
Dall'alto della sua saggezza, don Fazzini non ha mancato di pronunciare un auspicio rivolto anche all'investitore. La vita di Ambra - ha detto infatti, sempre andando a ritroso nella sua omelia - “è stata troppo breve, ma l'ha vissuta intensamente, pienamente. Lo strazio per una vita così brutalmente interrotta è grande. Non ci serve però recriminare contro chi è responsabile. Possiamo augurarci che rimorso, ripensamento e paura, possano diventare spinta per presa di responsabilità".
Nel mentre le indagini dei Carabinieri proseguono.
Fianco a fianco, c'erano tatuaggi e pellicce, ragazze in pianto e anziane assorte in preghiera, anagraficamente più vicine alla compianta nonna Gina, citata da don Antonio Fazzini nella sua omelia, confezionata sul misura. "L'animo di nonna Gina aveva ricchezza interiore e spiritualità che solo poche persone possono avere. Ambra, sicuramente, ha attinto da lei. Ha ereditato una sensibilità acuta..." ha detto il sacerdote, ricordando quanto la nipote - "con la delicatezza di cui solo lei era capace" - preparò per la nonna un giardino di fiori. "Ora sarà Gina a preparare per lei un bel giardino. A raccogliere le confidenze di Ambra, a parlarle di Gesù con le parole semplici di cui era capace, a presentarla a Gesù. E Ambra sentirà che finalmente ha trovato pace della sua inquietudine". Perché sì, la giovane era "per certi versi inquieta", ma animata "da quella sana inquietudine di chi non si accontenta della banalità. Di chi ha sogni grandi e non si ripiega sul presente" ha sottolineato sempre don Antonio, nella prima parte della sua predica, tutta incentrata su una dolce descrizione dell'essenza di Ambra.
"Il suo vagare per il mondo - ha detto - non era far turismo a buon mercato, ma cercare nuove frontiere a cui allargare il suo spirito". Come anche, "l'amore per la natura e per animali non era un rifuggire il contatto con la gente, ma modo di esprimere un animo sensibile. Il suo lavorare in vigne e frutteti non era certo per acculare per sé, ma per trovare nuovi spazi per la sua ricerca insaziabile...".
"Ambra - ha detto ancora il celebrante - non ambiva a forme di carriera o alla prosperità economica", al contrario "a tutto ciò che, senza fare chiasso, eleva e nobilita la vita". Le piccole cose, insomma. E l'amicizia. Non sorprende dunque che a mamma Cinzia, a papà Dionigi e alle sorelle, si siano stretti in tanti, anche dalle esistenze ai margini, a cui "Bry" - come la 29enne era chiamata da tutti - ha voluto bene.
Sul sagrato, gli amici le hanno dedicato "Ispirazione" di Inoki con Noemi, una ballata a tempo di rap, che esalta il bello di ogni stagione. "Lascio andare, senza guardare/Tutti i miei tabù/Che da quassù diventano/Oro, oro/Da quassù diventano/Oro, oro/Sporgiti e guarda laggiù".
Dall'alto della sua saggezza, don Fazzini non ha mancato di pronunciare un auspicio rivolto anche all'investitore. La vita di Ambra - ha detto infatti, sempre andando a ritroso nella sua omelia - “è stata troppo breve, ma l'ha vissuta intensamente, pienamente. Lo strazio per una vita così brutalmente interrotta è grande. Non ci serve però recriminare contro chi è responsabile. Possiamo augurarci che rimorso, ripensamento e paura, possano diventare spinta per presa di responsabilità".
Nel mentre le indagini dei Carabinieri proseguono.
A.M.