Morterone: addio a Santina, 'la bergamina' è mancata a 100 anni

Tutti i lutti pesano. In una comunità microscopica come quella di Morterone - il "comune più piccolo d'Italia" - dove tutti si conoscono e in qualche modo sono legati tra loro, ogni dipartita ha un carico ancor più significativo, non fosse altro per l'ulteriore assottigliamento del già risicato conto dei residenti o comunque delle persone che, pur lontane, hanno segnato la storia del paese. Domani, nell'ultimo giorno di questo 2024 che aveva segnato, solo a inizio dicembre, anche il suo centesimo compleanno, tornerà lassù, per l'ultima volta, Santina Invernizzi, mancata nelle scorse ore nella struttura per anziani che la ospitava. A Morterone, era soprannominata "la bergamina", nipote della "mitica" Mistica e figlia di... bergamino. 
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Immagini di Santina Invernizzi tratte da www.emigrazionebergamasca.it

"Mi chiamo Santa Angela Invernizzi, ma in paese per tutti sono la Santina. Nata a Rivolta d’Adda nel Ventiquattro, ho compiuto ottant’anni proprio l’otto dicembre scorso, per la festa della Madonna Immacolata", raccontava lei stessa, due decenni fa, in un intervista resa a Antonio Carminati, nell'ambito di un programma di ricerca sull'emigrazione interna, dalle valli bergamasche alla pianura lombarda e oltre, poi confluita in un libro dedicato al tema.
"Il papà, Giovanni Santo, ha sempre fatto il bergamino transumante e la mamma ha avuto ben sedici figli. La famiglia del nonno Giuseppe era soprannominata Carigùn, perché proveniva dalla frazione Carigone, dove io sono diventata grande. Ho cambiato casa solo quando mi sono sposata" spiegava con naturalezza, ricordando altresì di essere venuta al mondo "nella Bassa", proprio per via dell'occupazione del babbo, come altri due fratelli, "mentre gli altri hanno visto tutti la prima luce a Morterone", specificava.
"Per la verità, pur essendo nata a Rivolta d’Adda, io ricordo di esserci stata solo tre volte: quando sono scesa a prendere le carte occorrenti per il matrimonio, poi con una gita assieme a mio nipote, infine con il circolo di Ballabio", aveva altresì rimarcato.
Un pensiero che oggi strappa un sorriso. Lo stesso effetto di un altro passaggio della sua testimonianza: "Quando sono nata io, il papà ha smesso di fare la transumanza, ma non conosco il motivo di questa decisione. In seguito egli è sempre rimasto a Morterone con le sue mucche. Non era certo facile allevare una famiglia così grossa, con poche mucche nella stalla, ma un tempo la vita non era come al giorno d’oggi: le scarpe per tutti non c’erano e il pane lo vedevamo solo una volta ogni tanto, perché era una sorta di Bene di Dio! Adesso, addirittura… lo si butta via! Ah, l’è cambiàda la sunàda!".
Ad ereditare il mestiere del padre era stato Tarcisio, uno dei fratelli: “scendeva con le mucche a svernare e i miei genitori lo accompagnavano, per aiutarlo, mentre io rimanevo a Morterone con gli altri. Tarcisio ha continuato molti anni ancora a fare la transumanza sino a Rivolta d’Adda: da Morterone scendeva sempre passando per Ballabio e Lecco, ma durante l’inverno il grosso della famiglia rimaneva a Morterone. Tarcisio ci avrebbe raggiunti solo l’estate successiva, per l’alpeggio. Ah, quanto lavoro! I giovani di oggi non riuscirebbero a fare quanto abbiamo fatto noi. Lo dico sempre anche ai miei figli (cinque femmine e due maschi). Oggi, poi, essi sono impegnati in troppe attività e non hanno più il tempo per fare bene le cose".
"Io ho fatto le elementari a Morterone, ottenendo addirittura il diploma di quinta" aveva, ancora, raccontato con orgoglio. "Quando mi sono sposata, nel Quarantanove, per un po’ di anni ho prestato servizio alla Colonia Badoni, situata in un fabbricato poco distante dalla chiesa, in località Medalùnga (...). Ho lavorato nella colonia fino al Sessantotto, mentre il marito è morto nel Settantatre, quando avevo tutti i bagài ancora piccoli".
Vedova dunque per più anni di quelli che è stata sposa, Santina Invernizzi, dopo una lunga vita, si è ricongiunta quest'oggi a quel marito che un brutto male le ha portato via troppo presto.
Come accennato, i funerali di Santina Invernizzi - "una colonna della nostra piccola comunità" come quest'oggi viene definita dall'amministrazione comunale - saranno celebrati domani, 31 dicembre alle 15 nella chiesa della B.V. Assunta. A Morterone, ovviamente.
A.M.
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