Monte Marenzo: il Parco Adda Nord acquista 50.000mq della Palude di Brivio

Poco meno di 50.000 metri quadrati del SIC Palude di Brivio - con i mappali interessati insistenti sul territorio comunale di Monte Marenzo - passano al patrimonio del Parco Adda Nord. Nel corso dell'ultima riunione della Comunità Parco è stato deliberato, infatti, l'acquisto dell'area, a fronte della corresponsione di 114.000 euro alla società, con sede a Valgreghentino, intestataria dei lotti. Senza produrre preventivamente una perizia di stima, come fatto notare, in sede di assemblea, dal sindaco di Calolziocorte Marco Ghezzi, intervenuto un paio di volte per chiedere delucidazioni circa l'operazione, a cominciare proprio dalle modalità con cui si è arrivati alla definizione della cifra da corrispondere ai venditori, pur ritenendo, poi, il prezzo pattuito coerente. Il primo cittadino del capoluogo della Val San Martino ha anche chiesto chiarimenti relativamente allo scopo dell'acquisizione, mossa che implicherà poi anche costi "di manutenzione" di un'area di palude che, indipendentemente dalla proprietà, tale comunque rimarrebbe. Ed ancora Ghezzi ha etichettato come "strano" l'acquisto dei 49.854 metri quadri oggetto della deliberazione, non ricordando ci siano mai stati passaggi simili. 
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L'area interessata dall'operazione

Le risposte sono arrivate dal nuovo direttore dell'Ente, il dottor Mario Villa che ha effettivamente ammesso di non essere a conoscenza dell'esistenza di una perizia di stima, concordando comunque sul "buon prezzo" pattuito con la società coinvolta. Ha altresì ricordato - anche in risposta al sindaco di Vaprio che chiedeva perché si è scelto proprio quei terreni - come la Palude di Brivio sia una delle aree del Parco a maggior valore naturalistico, trattandosi di una zona umida ricca di specie di prioritario interesse comunitario. "Purtroppo però, eccezion fatta per le zone dell’antico paleoalveo dell’Adda, si tratta in parte di una sorta di palude fossile, perché il canneto è oggi impostato su terreni asciutti, posti anche oltre un metro sopra il livello medio del fiume. Da questo acquisto deriveranno quindi certamente oneri manutentivi, tant’è vero che si sta predisponendo la progettazione di un intervento di miglioramento dell’idrografia della palude finalizzato a rallentarne l’evoluzione a bosco, ma questa è esattamente la funzione del Parco" ha altresì sostenuto, come riportato nel verbale d'assemblea. 
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Una foto scattata dalla sponda briviese

Ad ulteriore chiarimento, il Presidente Giorgio Monti, ha puntualizzato come l’area è stata individuata sulla scorta di richiesta di manifestazione di interesse e che le risorse per l'operazione arrivano da un bando di Regione Lombardia riservato solo all'acquisto di aree di interesse naturalistico e non, ad esempio, edifici.
117.000 euro, nel dettaglio, il contributo ricevuto, a cui sommare la quota di cofinanziamento spettante al Parco, pari a 13.000 euro, reperita nell’ambito dei proventi per sanzioni ambientali. 
Da qui la conferma, del direttore, circa la "stranezza" evidenziata da Ghezzi, non essendoci stati, a sua memoria, altri bandi simili.
Assente alla riunione il sindaco di Brivio (come pure i "nostri" di Lecco, Pescate, Garlate e Verderio), al momento della messa ai voti, il rappresentante di Malgrate si è espresso contro, lamentando la mancanza della perizia e di una informazione completa, evidenziando come si investano risorse per questo acquisto lasciando però aperto il problema della frana che impedisce allo Stallazzo di operare; si sono astenuti Calolzio, Galbiate, Monte Marenzo, Solza e la Provincia di Lecco. La proposta di deliberazione è passata con i voti di 18 favorevoli, pari al 47.87 delle quote.
A.M.
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