Valmadrera: Peppino 'firma' un presepe realizzato con 18.000 matite colorate
Sostiene di averle contate ad una ad una fino ad arrivare a 14.000, chiudendo, poi, spannometricamente il calcolo attorno alle 18.000, sommando anche quelle utilizzate per realizzare le due palme, staccate dal corpo centrale di un presepe che, ora, per essere sollevato necessita quantomeno di due braccia forti, visto il peso raggiunto matita dopo matita.
Ebbene sì, Giuseppe Boccardo, artista valmadrerese "specializzato" in raffigurazioni della Natività - già lo scorso anno indicava in almeno 500 le sue creazioni, buona parte delle quali disseminate lungo lo Stivale dopo essere state esposte in mostre e concorsi a tema, per poi essere regalate a amici e amici degli amici - in vista delle festività 2024 ha iniziato a lavorare a gennaio centrando l'obiettivo di dare "un tetto" a Gesù Bambino in tempo... per le ferie d'agosto accostando all'interno di una scatola in legno appositamente realizzata per lui da un falegname un infinito numero di pastelli colorati, rigorosamente tagliati a misura e, neanche a dirlo, perfettamente temperati.
"Ho lavorato a questo progetto dalle tre alle quattro ore al giorno, spesso la sera tirando anche la 1 o le 2 di notte" racconta Peppino, molisano di nascita, approdato a soli tre anni, nel 1957 a Valmadrera, dove ha poi costruito la sua famiglia con la moglie Camilla, sua preziosa collaboratrice anche nella concretizzazione di un progetto ispirato dallo stand della Russia a Expo Milano 2015. A lei il compito di "carteggiare" le matite, una volta segate alla giusta altezza e fatta la punta, prima di essere incollate alla base, utilizzando la bellezza di 10 kg di Vinavil.
Rotti, nel portare a compimento tale immane lavoro, qualcosa come 9 temperini, di cui 2 elettrici, regalati a Peppino dai figli, con il nobile scopo di facilitargli, per quanto possibile, un compito che era diventato anche una lotta contro il tempo. "Convivo con un tumore che ora è "fermo", ma non si sa mai. L'oncologa di Lecco che mi ha in cura mi ha detto che potevo andare in ferie. Mi avrebbe dato agosto "libero". Io però sentivo che prima di partire dovevo finire questo presepe, non volevo correre il rischio di lasciarlo incompleto" spiega il valmadrerese, ricordando di aver così coinvolto la consorte nell'impresa, trasformando l'assemblaggio della Natività in un momento solo per loro due, fatto di chiacchiere, a TV spenta, mentre pian piano tre secchi si riempivano di trucioli di matita.
Curata la composizione, con tanto di statuite italiane in terracotta, con i pastelli, allineati per colore, utilizzati non solo per "foderare" interamente la scatola, internamente ed esternamente, ma anche per "plasmare" una stella ed un alberello (primo elemento a essere composto) nonché, come accennato, le due palme laterali che completano la composizione, una a base tonda, l'altra a base esagonale, l'unica - quest'ultima - che ha previsto l'uso di colori nuovi, per esigenze operative.
"Per il resto - tiene a sottolineare Peppino - sono tutti pastelli usati recuperati da parenti e amici. Quando qualcuno me ne portava di intonsi, li mettevo da parte, perché non avevo intenzione di sprecarne: ho così riempito una scatola che ho donato, con altra cancelleria, a Beppe Canali. Come ho messo da parte tutti i Caran d'Ache che ho trovato, da regalare poi alla figlia di amici che frequenta una scuola dove è richiesto l'uso solo di questo costoso tipo di matite. Non sapeva più come ringraziarmi! Ora ho già in mente altri lavori con le matite che mi sono avanzate".
Insomma, Boccardo non ha proprio intenzione di fermarsi. Per fortuna.Da questo pomeriggio il presepe di matite sarà esposto a Sala di Calolzio, alla 20° edizione della Mostra, a concorso, promossa dalla parrocchia in collaborazione con il Gruppo Dimensione Cultura.
Ebbene sì, Giuseppe Boccardo, artista valmadrerese "specializzato" in raffigurazioni della Natività - già lo scorso anno indicava in almeno 500 le sue creazioni, buona parte delle quali disseminate lungo lo Stivale dopo essere state esposte in mostre e concorsi a tema, per poi essere regalate a amici e amici degli amici - in vista delle festività 2024 ha iniziato a lavorare a gennaio centrando l'obiettivo di dare "un tetto" a Gesù Bambino in tempo... per le ferie d'agosto accostando all'interno di una scatola in legno appositamente realizzata per lui da un falegname un infinito numero di pastelli colorati, rigorosamente tagliati a misura e, neanche a dirlo, perfettamente temperati.
"Ho lavorato a questo progetto dalle tre alle quattro ore al giorno, spesso la sera tirando anche la 1 o le 2 di notte" racconta Peppino, molisano di nascita, approdato a soli tre anni, nel 1957 a Valmadrera, dove ha poi costruito la sua famiglia con la moglie Camilla, sua preziosa collaboratrice anche nella concretizzazione di un progetto ispirato dallo stand della Russia a Expo Milano 2015. A lei il compito di "carteggiare" le matite, una volta segate alla giusta altezza e fatta la punta, prima di essere incollate alla base, utilizzando la bellezza di 10 kg di Vinavil.
Rotti, nel portare a compimento tale immane lavoro, qualcosa come 9 temperini, di cui 2 elettrici, regalati a Peppino dai figli, con il nobile scopo di facilitargli, per quanto possibile, un compito che era diventato anche una lotta contro il tempo. "Convivo con un tumore che ora è "fermo", ma non si sa mai. L'oncologa di Lecco che mi ha in cura mi ha detto che potevo andare in ferie. Mi avrebbe dato agosto "libero". Io però sentivo che prima di partire dovevo finire questo presepe, non volevo correre il rischio di lasciarlo incompleto" spiega il valmadrerese, ricordando di aver così coinvolto la consorte nell'impresa, trasformando l'assemblaggio della Natività in un momento solo per loro due, fatto di chiacchiere, a TV spenta, mentre pian piano tre secchi si riempivano di trucioli di matita.
"Per il resto - tiene a sottolineare Peppino - sono tutti pastelli usati recuperati da parenti e amici. Quando qualcuno me ne portava di intonsi, li mettevo da parte, perché non avevo intenzione di sprecarne: ho così riempito una scatola che ho donato, con altra cancelleria, a Beppe Canali. Come ho messo da parte tutti i Caran d'Ache che ho trovato, da regalare poi alla figlia di amici che frequenta una scuola dove è richiesto l'uso solo di questo costoso tipo di matite. Non sapeva più come ringraziarmi! Ora ho già in mente altri lavori con le matite che mi sono avanzate".
Insomma, Boccardo non ha proprio intenzione di fermarsi. Per fortuna.Da questo pomeriggio il presepe di matite sarà esposto a Sala di Calolzio, alla 20° edizione della Mostra, a concorso, promossa dalla parrocchia in collaborazione con il Gruppo Dimensione Cultura.
A.M.