Laorca: presepe vivente a cura dei volontari dell'Oratorio
Una pioggerellina leggera, quasi impercettibile, ha accompagnato ieri la rievocazione della natività di Gesù Bambino nella grotta-capanna di Betlemme, allestita nell’antica piazza della Chiesa parrocchiale dei santi Pietro e Paolo a Laorca di Lecco, nelle vicinanze della storica colonna dei crapuni di origine multisecolare.
La regia è stata dell’oratorio San Giuseppe, che non ha mancato di schierare tra i protagonisti e i registi i propri volontari. Nelle file dei Re Magi vi erano, infatti, Giuliano Dell’Oro, organizzatore dell’attività sportiva del GSO Laorca, in particolare quella calcistica, Gianluigi Baruffaldi, già presidente del gruppo stesso, e uno dei giovani dell'oratorio, di incerta identificazione sotto un pesante trucco. Questi ultimi sono stati tutti impegnati nell’allestimento delle scene di ambientazione.
Il commento storico del presepe era affidato a suor Paola Bolis, nel ruolo di speaker. Una schiera di vivaci angioletti, interpretati dai piccoli della locale scuola materna Barone, era allineata davanti alla grotta-capanna di Betlemme, allestita sotto l’antico porticato a mezzaluna che campeggia sulla piazza della Chiesa parrocchiale. Non sono mancati nemmeno i soldati romani, alfieri della potenza imperiale della famosa capitale del mondo. Ovviamente c’era la famiglia di Gesù Bambino, accompagnata dai genitori Maria e Giuseppe.Fra i numerosi convenuti vi erano mons. Antonio Barone, nativo di Laorca e decano del clero lecchese, e don Giuseppe Pellegrino, coadiutore interparrocchiale in Rancio. Una fatica organizzativa notevole, premiata dalla partecipazione e dal consenso popolare.
La regia è stata dell’oratorio San Giuseppe, che non ha mancato di schierare tra i protagonisti e i registi i propri volontari. Nelle file dei Re Magi vi erano, infatti, Giuliano Dell’Oro, organizzatore dell’attività sportiva del GSO Laorca, in particolare quella calcistica, Gianluigi Baruffaldi, già presidente del gruppo stesso, e uno dei giovani dell'oratorio, di incerta identificazione sotto un pesante trucco. Questi ultimi sono stati tutti impegnati nell’allestimento delle scene di ambientazione.
Il commento storico del presepe era affidato a suor Paola Bolis, nel ruolo di speaker. Una schiera di vivaci angioletti, interpretati dai piccoli della locale scuola materna Barone, era allineata davanti alla grotta-capanna di Betlemme, allestita sotto l’antico porticato a mezzaluna che campeggia sulla piazza della Chiesa parrocchiale. Non sono mancati nemmeno i soldati romani, alfieri della potenza imperiale della famosa capitale del mondo. Ovviamente c’era la famiglia di Gesù Bambino, accompagnata dai genitori Maria e Giuseppe.Fra i numerosi convenuti vi erano mons. Antonio Barone, nativo di Laorca e decano del clero lecchese, e don Giuseppe Pellegrino, coadiutore interparrocchiale in Rancio. Una fatica organizzativa notevole, premiata dalla partecipazione e dal consenso popolare.