Tribunale: il giudice Passoni lascia per Milano, 'perdiamo un punto di riferimento'

“Non ricordo nemmeno più come fosse la mia vita prima di Lecco”: sono le parole con cui dopo quasi dieci anni il giudice Nora Lisa Passoni ha salutato il Palazzo di Giustizia di Corso Promessi Sposi, pronta a prendere servizio a Milano. 
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Nora Lisa Passoni

Oggi, al termine delle udienze prima delle festività natalizie, il saluto e i ringraziamenti della toga a colleghi e collaboratori del Tribunale: “mi fa impressione pensare che ci sia stato un momento della mia vita in cui non c'erano le persone che ho trovato qui. Mi fa impressione perché non ricordo come ero io prima di incontrare queste persone” ha detto, commossa nell'atrio del primo piano.
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Era approdata a Lecco nell'autunno del 2015 per ricoprire il ruolo di giudice monocratico, rivestendo poi, dal 2021, l'incarico di GIP-GUP; non sembra quindi un caso che il suo discorso di commiato si sia tenuto nell'atrio del primo piano, proprio a metà fra l'aula dei dibattimenti e quella delle udienze preliminari.
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Ersilio Secchi, Nora Lisa Passoni, Enrico Manzi e Bianca Maria Bianchi

“Ci mancherai molto, davvero. Guadagna molto Milano” ha commentato la dottoressa Bianca Maria Bianchi, presidente della sezione penale del Tribunale, prima di passare la parola al suo predecessore Enrico Manzi (trasferitosi da tre anni in Corte d'Appello a Milano), tornato per l'occasione in città, così come l'ex presidente del Tribunale Ersilio Secchi, arrivato nel frattempo alla pensione (affiancato dal suo successore Marco Tremolada): entrambi hanno condiviso con i presenti dei teneri ricordi personali, sottolineando la grande preparazione e capacità della collega.
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Paolo Salvatore

“Perdiamo davvero un punto di riferimento, lo penso sinceramente” ha esordito il giudice Paolo Salvatore. “Convivono in lei nel mestiere del giudicare il rigore del ragionamento giuridico, ma anche la capacità, che secondo me in lei è innata, di cogliere anche le mille sfaccettature che hanno le vicende umane che sono sottese al fatto, al reato, che viene portato alla nostra attenzione. Sono certo che continuerà a rendere un servizio prezioso sia dal punto di vista della competenza, che dell'umanità”.

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Non è mancato anche il sostituto procuratore Paolo Del Grosso, ora a Torino dopo 18 anni di servizio a Lecco: “mi arrogo il ruolo di rappresentante soprattutto di quelli che sono andati via”. A nome di tutti i colleghi della Procura che hanno avuto modo di interfacciarsi con la dottoressa Passoni (tra cui il compianto Nicola Preteroti) ha dunque elogiato il suo modo di rapportarsi, da giudicante, agli altri attori del processo: “da quando è arrivata si è subito notato un modo diverso di rapportarsi con le parti, la Procura, gli imputati, gli avvocati e le persone offese. Un modo più umano e scrupoloso”.
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Con la collega Martina Beggio

C'era anche, tra gli altri, le colleghe Martina Beggio e Giulia Barazzetta, attualmente entrambe in congedo per maternità: “si parla tanto del fatto che il giudice si sente solo davanti alla decisione, ma con te questo non è possibile. Davanti a tutti i dubbi che ti vengono nel corso della giornata, soprattutto all'inizio di questa professione, io ho trovato in te sempre una porta aperta” è stato il sentito ringraziamento rivolto dalla dottoressa Barazzetta.
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Intervenuti al saluto, poi, il presidente della Camera Penale di Como e Lecco Edoardo Pacia e il presidente dell'Ordine degli Avvocati Elia Campanielli, che ha elogiato del giudice “il rispetto enorme che ha sempre riconosciuto all'avvocatura”, dinnanzi a una nutrita schiera di legali, fianco a fianco con magistrati e personale amministrativo.
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Chiara Di Francesco

Si è infine fatta avanti il sostituto procuratore Chiara Di Francesco: “noi due ci siamo battezzate a vicenda: la mia prima udienza preliminare è stata con Nora appena passata al GIP” ha ricordato. “Ti auguro di portare la tua umanità a Milano”.
Visibilmente emozionata, il giudice Passoni si è quindi rivolta a tutti i presenti, prima di godersi i festeggiamenti: “Grazie veramente di cuore a tutti”.
F.F.
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