Istigazione all'odio razziale: indagati 12 presunti neonazisti, perquisizioni anche nel lecchese
La bandiera della Germania nazista appesa in cameretta, il fucile sotto il letto. Alle 25 perquisizioni operate a inizio mese, una delle quali nel lecchese, per eradicare una organizzazione suprematista, ieri se ne sono aggiunte, frutto di altra indagine a se stante altre 12, con il nostro territorio lambito anche da questa inchiesta incentrata per l'appunto su una dozzina di giovani - uno dei quali appena 17enne - ritenuti responsabili di condotte di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa.
Telegram, anche in questo caso, la piattaforma utilizzata "per aggregarsi e discutere su temi propri dell’estrema destra suprematista e filonazista, tra cui la superiorità della razza bianca, l’odio razziale e l’antisemitismo", in chat quali "Spirito fascista", "Tricolore del sangue italico", "Rinascita popolare italiana" e "Sangue e suolo". Dichiaratamente appartenenti all’ideologia della “Terza Posizione”, i partecipanti alle conversazioni "manifestavano - nella ricostruzione operata dagli inquirenti - propositi violenti verso chi non rispondeva ai tratti distintivi della cosiddetta razza ariana".
Nelle conversazioni, poi, sarebbe altresì emerso il chiaro intento di “tirare fuori i camerati dal virtuale”, proposito che si concretizzava nell’organizzazione di raduni in presenza e nella promozione di azioni concrete per cambiare lo stato delle cose. Insomma, il solo "chattare" pare proprio fosse ritenuto del tutto insufficiente se non accompagnato da un impegno concreto nel mondo reale.
A colpire l'età degli indagati: hanno tutti tra i 17 e i 24 anni. Il più giovane, ancora under 18, è studente dell’ultimo anno delle scuole superiori. Il più grande è invece l'unico lavoratore: comasco, risulta impiegato in una fabbrica in Svizzera. Nel mezzo studenti universitari, iscritti a varie facoltà, tra cui Lingue, Storia, Filosofia, Lettere Classiche e Veterinaria. Ieri all'alba sono stati tirati già dai letti dalla Polizia. L’attività è stata svolta dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della Lombardia, assieme alle DIGOS di Monza e Brianza, Milano, Como, Bari, Barletta-Andria, Catanzaro, Pistoia, Salerno, Rovigo e, come detto, Lecco e agli uffici territoriali della Polizia Postale. Durante le perquisizioni sono state sequestrate diverse armi - ad aria compressa e da softair - tra cui un fucile e una pistola automatica, bandiere con i simboli del nazismo e del fascismo, volantini di propaganda nonché copie del Mein Kampf di Hitler. Sono stati inoltre ritirati in via cautelativa 3 fucili da caccia. Analizzati, chiaramente, in cerca di riscontri, anche i dispositivi elettronici in uso agli indagati.
L’Operazione “Genus Album”, diretta dalla Procura della Repubblica di Milano e dalla Procura per i minorenni per i profili di competenza, con il coordinamento operativo del Servizio Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica e della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione è il risultato di un’indagine avviata nell’ambito del costante monitoraggio della rete, da sempre ritenuto - erroneamente - campo dove tutto si può. Le contestazioni, in particolare, si riferiscono a un arco temperale compresi tra il dicembre 2023 e settembre 2024.