Il sindaci 'disertano' l'assemblea, il caso in consiglio provinciale
84 gli inviti spediti, meno di una trentina le presenze. L'assemblea dei sindaci, convocata dalla Provincia di Lecco per lunedì 16 dicembre è stata, oggettivamente, un flop, con i primi cittadini o loro delegati (con il diritto di voto trasferibile solo, eventualmente, al "vice") che, in massa, hanno dunque "balzato" la canonica occasione offerta loro per esprimersi sul Documento Unico di Programmazione e il Bilancio 2025/2027, già illustrati in Consiglio.
Un attacco politico, che la Presidente Alessandra Hofmann ha "parato" spostando il tema e rimarcando dunque come la non-partecipazione sia un problema che si manifesta non solo in occasione dell'assemblea dei sindaci, essendo già emersa anche in occasione di momenti di formazione organizzati dagli uffici tecnici, elevando ad esempio l'iniziativa sulla Protezione Civile promossa con la Prefettura, dove i colleghi non hanno spiccato per presenza massiccia.
La Presidente ha così parlato di un "atteggiamento degli amministratori, dei sindaci, che forse deve essere modificato, a volte", cercando di ponderare le parole, ben conscia, come poi ha aggiunto, del fatto che tutti si è oberati e le assemblee si susseguano una dopo l'altra, in più ambiti, cogliendo l'occasione per ribadire la necessità di arrivare alla riforma delle Province, riportandole a essere Enti di primo livello.
"Non mi sembra che anche voi come gruppo di opposizione questa sera siete al completo", ha fatto poi rilevare il consigliere Antonio Pasquini, dando un occhio alle sedie lasciate vuote da Paolo Lanfranchi e Patrizia Riva, sostendo come questo sia periodo di approvazione dei bilanci preventivi oltre che di incombenze istituzionali e di rappresentanza legate alle festività, provando così a giustificare i colleghi che, lunedì, non si sono presentati in sala don Ticozzi.
Nel ribadire come il "tema della partecipazione è comunque importante", Cesare Colombo - unico eletto per i Civici - ha sottolineato scherzosamente come il suo gruppo fosse presente al 100%. Una battuta che avrebbe potuto chiudere, con un sorriso, la discussione se non fosse che Alessandro Negri, quale capogruppo di maggioranza, in dichiarazione di voto, per sostenere di non condividere la considerazione di Caldirola, ha tenuto a dire - in un gioco di parole - come molti comuni, in questi primi mesi, si siano sentiti rappresentati da "Casa dei Comuni", sottolineando poi come i componenti del suo gruppo siano "molto a disposizione".
Affermazioni che hanno scatenato... il non detto di Felice Rocca, con il sindaco di Osnago che nel prendere la parola ha fatto accenno a vicende recenti, autocensurandosi poi visto il periodo natalizio, per chiudere dicendo che egli stesso lunedì era in consiglio comunale ad approvare il bilancio. Facile ipotizzare facesse riferimento al Parco del Curone, dove la Provincia, con il suo voto, ha alterato gli equilibri tra comuni, facendo eleggere Giovanni Zardoni, pur senza il consenso della maggioranza degli amministratori locali. Un nodo che, probabilmente, verrà portato al pettine in altra occasione, digeriti incazzatura e panettone.
Ieri, al ritorno in Aula per l'approvazione di entrambi i documenti, è stato il dem Gaetano Caldirola, dalle file della minoranza, a sottolineare le assenze. "Durante la discussione che abbiamo fatto allo scorso Consiglio in riferimento al bilancio abbiamo evidenziato alcune debolezze: la visione politica, la partecipazione politica e in particolare la partecipazione degli amministratori alla vita della Provincia. Ne abbiamo avuto conferma rispetto all'assemblea dei sindaci di lunedì dove abbiamo visto tutti una presenza estremamente bassa e dove ha vinto l'astensione. Tra l'altro senza il senso di responsabilità di questi sindaci sarebbe mancato anche il quorum" ha asserito. "Pensiamo sia una debolezza politica importante, speriamo che anche voi vi stiate interrogando su come recuperare la fondamentale fase di ascolto e confronto con i nostri sindaci, oggi veramente carente dal nostro punto di vista".
Un attacco politico, che la Presidente Alessandra Hofmann ha "parato" spostando il tema e rimarcando dunque come la non-partecipazione sia un problema che si manifesta non solo in occasione dell'assemblea dei sindaci, essendo già emersa anche in occasione di momenti di formazione organizzati dagli uffici tecnici, elevando ad esempio l'iniziativa sulla Protezione Civile promossa con la Prefettura, dove i colleghi non hanno spiccato per presenza massiccia.
La Presidente ha così parlato di un "atteggiamento degli amministratori, dei sindaci, che forse deve essere modificato, a volte", cercando di ponderare le parole, ben conscia, come poi ha aggiunto, del fatto che tutti si è oberati e le assemblee si susseguano una dopo l'altra, in più ambiti, cogliendo l'occasione per ribadire la necessità di arrivare alla riforma delle Province, riportandole a essere Enti di primo livello.
"Non mi sembra che anche voi come gruppo di opposizione questa sera siete al completo", ha fatto poi rilevare il consigliere Antonio Pasquini, dando un occhio alle sedie lasciate vuote da Paolo Lanfranchi e Patrizia Riva, sostendo come questo sia periodo di approvazione dei bilanci preventivi oltre che di incombenze istituzionali e di rappresentanza legate alle festività, provando così a giustificare i colleghi che, lunedì, non si sono presentati in sala don Ticozzi.
Nel ribadire come il "tema della partecipazione è comunque importante", Cesare Colombo - unico eletto per i Civici - ha sottolineato scherzosamente come il suo gruppo fosse presente al 100%. Una battuta che avrebbe potuto chiudere, con un sorriso, la discussione se non fosse che Alessandro Negri, quale capogruppo di maggioranza, in dichiarazione di voto, per sostenere di non condividere la considerazione di Caldirola, ha tenuto a dire - in un gioco di parole - come molti comuni, in questi primi mesi, si siano sentiti rappresentati da "Casa dei Comuni", sottolineando poi come i componenti del suo gruppo siano "molto a disposizione".
Affermazioni che hanno scatenato... il non detto di Felice Rocca, con il sindaco di Osnago che nel prendere la parola ha fatto accenno a vicende recenti, autocensurandosi poi visto il periodo natalizio, per chiudere dicendo che egli stesso lunedì era in consiglio comunale ad approvare il bilancio. Facile ipotizzare facesse riferimento al Parco del Curone, dove la Provincia, con il suo voto, ha alterato gli equilibri tra comuni, facendo eleggere Giovanni Zardoni, pur senza il consenso della maggioranza degli amministratori locali. Un nodo che, probabilmente, verrà portato al pettine in altra occasione, digeriti incazzatura e panettone.
A.M.