'Attenti al lupo' non è più di moda, basta propaganda

In seguito al recente avvistamento di un branco di sette lupi nella zona di Morterone e delle dichiarazioni prontamente rilasciate dal consigliere regionale di Fratelli d’Italia Giacomo Zamperini, WWF Lecco ribadisce ancora una volta la propria posizione in merito alla questione.
Il fatto che i lupi non appartengano a una specie in immediato pericolo di estinzione non giustifica l’accanimento preventivo e il terrorismo mediatico perpetuato da una certa “politica”, che ha come scopo quello di ingraziarsi una fascia di elettorato che imbraccerebbe la doppietta ad ogni possibile occasione.
Dire che la presenza di un piccolo numero di individui transitanti sul territorio costituisca un pericolo per gli esseri umani significa seminare timori del tutto ingiustificati.
Le paure ancestrali, risvegliate dal ritorno del lupo in luoghi che peraltro in passato già abitava, non devono prendere il sopravvento sulla ragione e sul metodo di analisi della situazione che deve sempre essere effettuata su base scientifica e razionale.
I lupi non mangiano i bambini, se non nelle favole, gli attacchi agli esseri umani sono rarissimi e molto lontani nei secoli. Come sappiamo, sono animali per natura diffidenti, talvolta attratti in prossimità delle abitazioni dai rifiuti lasciati all’esterno che possono rappresentare per loro una fonte di cibo. Spesso, quindi, sono le cattive abitudini umane che li spingono ad avvicinarsi alle abitazioni.
Inoltre, finora il transito dei lupi in provincia di Lecco è apparso sporadico senza che sia ancora stata accertata la presenza di alcun branco stabile.
L’unico vero rischio legato alla presenza del lupo, che nessuno vuole negare, è quello delle predazioni nei confronti degli animali d’allevamento, rischio che però può essere ridotto al minimo dalle misure di sicurezza e prevenzione che oggi sono abbondantemente disponibili. Sarebbe certamente utile che le forze politiche si adoperassero per garantire le risorse necessarie a implementare tali misure.
Serve fare un cambio di mentalità.
L’uomo deve imparare a vedere gli animali selvatici come una risorsa e non come un problema.
Impariamo a vedere il lupo per il suo grande contributo all’equilibrio degli ecosistemi e non come il cattivo della favola di Cappuccetto rosso che, ricordiamo, era un personaggio di pura fantasia.
Si pensi a come i lupi siano in grado di regolare in modo efficace le popolazioni di ungulati, mantenendole in salute grazie al loro orientamento nel predare soggetti deboli o malati, più facili da catturare. Hanno un’influenza importante anche nel controllo numerico di altri predatori, ad esempio le Volpi, assumendo un ruolo fondamentale nella conservazione della biodiversità e nel controllo di animali poco graditi agli agricoltori, come i cinghiali.
Non possiamo lamentarci per la presenza di ogni animale selvatico che “tenta” di occupare il territorio che la natura gli ha assegnato perché in un modo o nell’altro risulta fastidioso per le nostre attività.
Noi esseri umani siamo solo una piccola parte di un ecosistema e dei suoi delicati equilibri; siamo stati in grado di fare danni enormi, e ancora ne facciamo, come nessun’altra specie sarà mai in grado di fare.
E’ giunto il momento di prenderci delle responsabilità e di imparare a convivere con la natura che ci circonda dimostrando un po’ più di rispetto e capendo che, con la ragione di cui siamo convinti di essere dotati, possiamo risolvere quei problemi di convivenza che si possono creare senza necessariamente distruggere.
WWF Lecco
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