Calolzio onora il partigiano Galli, a 80 anni dalla fucilazione. 'Valori ancora attuali'
La via - spesso alla ribalta per episodi non propriamente "simpatici", vista la presenza di un luogo delicato come la stazione ferroviaria - già porta il suo nome. Da quest'oggi, anche una targa onora la memoria di Renzo Attilio Galli, il calolziese, classe 1917, fucilato dalla camice nere il primo gennaio 1945.A pochi giorni dal drammatico anniversario, l'80°, alla presenza anche di alcuni famigliari, l'ANPI e l'amministrazione comunale di Calolzio hanno così reso omaggio al partigiano, con una semplice, ma partecipata cerimonia che ha offerto il "palco" anche per ribadire come i valori propri di chi ha vissuto la Resistenza siano ancora oggi attuali, a cominciare dall'antifascismo, dal no alla guerra e dal no convinto a contribuire ai massacri che ancora oggi insanguinano svariati Paesi del mondo con l'esportazione di armi prodotte proprio sul nostro territorio, come sottolineato da Corrado Conti, introducendo gli interventi istituzionali.
"E' un dovere morale quello che ci conduce qui oggi" ha detto l'assessore Tina Balossi, indossando la fascia tricolore in rappresentanza del sindaco, definendo altresì Galli come un "ribelle per amore", amore per la libertà, la democrazia e la pace, per arrivare poi a sottolineare come a lui e a tutti coloro che hanno lottato per l'affermazione di tali diritti si debba riconoscenza, con il ricordo da trasmettere anche ai ragazzi, alle generazioni che hanno il futuro tra le mani.
Da parte sua il professor Angelo De Battista, quale delegato dell'ANPI provinciale, ha sinteticamente ripercorso l'esistenza di Renzo Attilio Galli, nato a Milano, residente a Calolzio, operaio della Bonaiti di Foppenico, combattente, partigiano - dopo essere fuggito alla cattura da parte delle forze naziste a seguito dell'8 settembre - della 55^ Brigata Rosselli, fucilato al cimitero di Barzio dopo essere stato catturato dalle Brigate Nere in località La Pianca, alla Culmine di San Pietro, a seguito di delazione. Nato il 17 settembre 1917, muore dunque l'1° gennaio 1945, con altri dieci compagni, come ricordato dalla targa scoperta quest'oggi e poi benedetta dal parroco don Antonio Vitali, a sua volta pronto a sottolineare l'importanza di far memoria di ciò che è stato.
Immancabili i collegamenti con la stretta attualità anche nell'intervento di De Battista, che ha condannato l'attacco terroristico del 7 ottobre 2023 di Hamas in territorio israeliano così come la spropositata risposta e dunque il genocidio della popolazione palestinese ancora in atto nella Striscia di Gaza, giudicando altresì "perdente e molto pericolosa" la scelta di molti apparati governativi di incrementare la spesa per gli armamenti anziché destinare quelle risorse ad altri obiettivi, arrivando a ribaltare il vecchio paradigma "se vuoi la pace, prepara la guerra".
"Noi diciamo - ha scandito infatti - se vuoi la pace, prepara la pace". Nel nome di Renzo Attilio Galli e degli oltre 110 milioni di morti causati dagli ultimi due conflitti mondiali, tributo più che sufficiente per ripudiare la guerra, così come previsto dall'articolo 11 della Costituzione, concentrato di quegli ideali per i quali il calolziese oggi celebrato ha dato la vita.
Annunciato già, da Corrado Conti, dopo la targa odierna e quella apposta qualche settimana fa in memoria di don Achille Bolis, un terzo anello di questa catena della memoria, in omaggio a tutti gli scomparsi calolziesi nei campi di concentramento. L'appuntamento è per il prossimo anno.
"E' un dovere morale quello che ci conduce qui oggi" ha detto l'assessore Tina Balossi, indossando la fascia tricolore in rappresentanza del sindaco, definendo altresì Galli come un "ribelle per amore", amore per la libertà, la democrazia e la pace, per arrivare poi a sottolineare come a lui e a tutti coloro che hanno lottato per l'affermazione di tali diritti si debba riconoscenza, con il ricordo da trasmettere anche ai ragazzi, alle generazioni che hanno il futuro tra le mani.
Da parte sua il professor Angelo De Battista, quale delegato dell'ANPI provinciale, ha sinteticamente ripercorso l'esistenza di Renzo Attilio Galli, nato a Milano, residente a Calolzio, operaio della Bonaiti di Foppenico, combattente, partigiano - dopo essere fuggito alla cattura da parte delle forze naziste a seguito dell'8 settembre - della 55^ Brigata Rosselli, fucilato al cimitero di Barzio dopo essere stato catturato dalle Brigate Nere in località La Pianca, alla Culmine di San Pietro, a seguito di delazione. Nato il 17 settembre 1917, muore dunque l'1° gennaio 1945, con altri dieci compagni, come ricordato dalla targa scoperta quest'oggi e poi benedetta dal parroco don Antonio Vitali, a sua volta pronto a sottolineare l'importanza di far memoria di ciò che è stato.
Immancabili i collegamenti con la stretta attualità anche nell'intervento di De Battista, che ha condannato l'attacco terroristico del 7 ottobre 2023 di Hamas in territorio israeliano così come la spropositata risposta e dunque il genocidio della popolazione palestinese ancora in atto nella Striscia di Gaza, giudicando altresì "perdente e molto pericolosa" la scelta di molti apparati governativi di incrementare la spesa per gli armamenti anziché destinare quelle risorse ad altri obiettivi, arrivando a ribaltare il vecchio paradigma "se vuoi la pace, prepara la guerra".
"Noi diciamo - ha scandito infatti - se vuoi la pace, prepara la pace". Nel nome di Renzo Attilio Galli e degli oltre 110 milioni di morti causati dagli ultimi due conflitti mondiali, tributo più che sufficiente per ripudiare la guerra, così come previsto dall'articolo 11 della Costituzione, concentrato di quegli ideali per i quali il calolziese oggi celebrato ha dato la vita.
Annunciato già, da Corrado Conti, dopo la targa odierna e quella apposta qualche settimana fa in memoria di don Achille Bolis, un terzo anello di questa catena della memoria, in omaggio a tutti gli scomparsi calolziesi nei campi di concentramento. L'appuntamento è per il prossimo anno.
A.M.