La pubblicità arbitraria (pagata con i soldi dei cittadini) fa male all'Istituzione e al mercato

Abbiamo sempre avuto una opinione negativa del dottor Mauro Gattinoni. Sin dai tempi in cui come direttore, di fatto era il plenipotenziario di Confapi Lecco. Opinione che è diventata pessima da quando con 31 voti (10.978 contro 10.947 di Peppino Ciresa) è diventato sindaco della città capoluogo.

E tra le tante ragioni, una costituisce il denominatore comune tra i due ruoli: l’uso arbitrario del denaro altrui. Intendiamoci, nulla di illegale né di illegittimo, solo di disprezzabile gusto.

Anche dalla tolda di Confapi Gattinoni distribuiva budget pubblicitari sulla base di proprie simpatie. Non risulta, infatti, almeno a noi, che abbia svolto una accurata indagine di mercato per valutare i soggetti attivi e calcolarne l’indice di diffusione su scala provinciale.

Ora però, nelle vesti di primo cittadino, è riuscito persino a fare peggio. E non per quattro soldi. Per la sua comunicazione personale – perché nei fatti è così anche se mascherata da comunicazione istituzionale – ha stanziato 40 mila euro. Le elezioni comunali si avvicinano, sono previste per il 2026, e il risultato da presentare agli elettori non è certo quello da farlo dormire sonni tranquilli.

E allora il “nostro” ha pensato bene di farsi bello con i soldi della comunità lecchese. Ma non col metodo accurato in uso presso le aziende municipalizzate. No, a sua insindacabile scelta.

E la scelta – ti pareva – è caduta su Enova Srl, la società che ha unito due soggetti che non versavano in ottime condizioni come La Provincia di Lecco e Unica Tv, col supporto essenziale, indispensabile di un pool di industriali alcuni convinti, altri presi per sfinimento.

I risultati di questa operazione si vedranno in primavera, almeno al pubblico, quando sarà depositato il primo bilancio. Ma per il momento il robusto finanziamento degli imprenditori ha consentito la normale prosecuzione dell’attività.

E, giusto per non far mancare nulla alla neonata Srl, anche Mauro Gattinoni ha deciso di contribuire con i fondi comunali. Prima uno stanziamento di 5.000 euro per cinque trasmissioni.

Adesso, con determina 2007 dell’11 dicembre, altri 25mila euro per altre trasmissioni ad uso esclusivo della maggioranza di centrosinistra che governa (si fa per dire) Lecco. Da corrispondere in via anticipata così tanto per essere utile alla causa. Quindi una campagna di fatto già elettorale con soldi pubblici mentre il centrodestra, una volta trovato il candidato (speriamo, “quello giusto”) dovrà autofinanziare la propria campagna.

Un doppio sgarbo, uno istituzionale e l’altro alla libera concorrenza. Perché tutti siamo sul mercato e sopravviviamo con mezzi nostri, se siamo capaci, se ci leggono, se ci comprano nel caso dei cartacei.

Ma se ci guardano poco e ci leggono ancora meno ciascuno deve decidere se proseguire nel lavoro di informare oppure fermarsi come centinaia di altre attività che hanno deciso fosse giunta l’ora di cessare l’attività.

Alterare la libera concorrenza con soldi pubblici, per quanto sia legalmente possibile – e poi questa destra ha pure abolito l’abuso d’ufficio – è drammaticamente sbagliato.

Dovrebbe essere chiaro a chi ha guidato l’associazione piccole e medie imprese.

In realtà a Mauro Gattinoni non era chiaro prima. E meno ancora lo è adesso, che è sindaco pro tempore.
Claudio Brambilla
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