Lecco: il 'cacciatore di bufale' ospite degli Ingegneri

Nell'Aula Magna del Polo di Lecco del Politecnico di Milano, si è tenuto nella serata di giovedì 12 dicembre il convegno dal titolo “Vero o falso? La crisi della verità nella scienza e nei media”, evento organizzato dall’Ordine degli Ingegneri della provincia di Lecco.
Ospite della serata è stato Paolo Attivissimo, scrittore e giornalista informatico, divulgatore scientifico, conferenziere, traduttore e interprete tecnico, noto anche come “cacciatore di bufale”, che ha esplorato le dinamiche che alimentano la diffusione delle fake news, con un affondo sugli strumenti pratici per orientarsi meglio tra fatti e disinformazione.ATTIVISSIMO__1_.JPG (69 KB)
A dare il benvenuto è stato il presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Lecco, Adriano Alderighi, che ha dichiarato: “Siamo onorati di ospitare Paolo Attivissimo, giornalista, divulgatore e noto esperto nel campo delle fake news e delle dinamiche tra vero e falso. Ringraziamo Attivissimo per la disponibilità a condurre questa serata, che sarà incentrata sulle "fake news" a tema scientifico e tecnico”.
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La parola è poi passata al relatore, che ha subito sottolineato come oggi siamo tutti parte del processo di comunicazione: “Un tempo eravamo semplici spettatori passivi - ha chiarito Paolo Attivissimo -, oggi siamo protagonisti attivi grazie ai social media. Questo cambiamento porta con sé grandi responsabilità, soprattutto quando si parla di scienza e informazione”.
Le fake news, ha spiegato Attivissimo, sfruttano vuoti informativi, distorsioni cognitive e pregiudizi per diffondersi rapidamente, spesso grazie ai meccanismi favoriti proprio dalle piattaforme online. Algoritmi che promuovono contenuti con molti “like” o con forte risonanza emotiva contribuiscono a far credere a notizie false.
Attivissimo ha poi puntato l’attenzione sulla differenza tra disinformazione, la diffusione intenzionale di notizie false, misinformazione, ossia la diffusione involontaria di notizie false, e malinformazione, che è la diffusione di informazioni basate su fatti reali ma utilizzate con intenti manipolatori.
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All’interno di questo panorama, comunicare la scienza è diventato più complesso e anche la crescente presenza dell’intelligenza artificiale, capace di generare immagini e contenuti estremamente realistici, amplifica ulteriormente il rischio di disinformazione. È quindi essenziale promuovere lo sviluppo di uno spirito critico, approfondendo le fonti e analizzando i contenuti con attenzione. Allo stesso tempo, è fondamentale investire nella trasparenza e nella qualità del giornalismo, rendendo visibile il “dietro le quinte” del processo di produzione delle notizie.
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La serata si è chiusa con un vivace dibattito tra relatore e pubblico, che ha dimostrato grande curiosità e partecipazione.
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