Acquate: accesso facilitato al Santuario per i fragili, inaugurato il percorso
"Non una strada, bensì un percorso che permette ai malati di raggiungere il Santuario". Così il parroco di Acquate don Walter Magnoni ha definito il "peduncolo" inaugurato questa mattina nel rione lecchese, poche decine di metri cementate con pavimentazione antisdrucciolo, che, collegando via don Piatti alla scalinata di via Resegone, consentiranno anche a chi ha difficoltà motorie di arrivare agevolmente al Santuario della Madonna di Lourdes.
"Santuario non di Acquate, ma del territorio" sempre per mutuare le parole del sacerdote, con riferimento alla devozione senza confini che porta fedeli da tutta la città, oltre che da fuori, a "inerpicarsi" fin lassù per raccogliersi in preghiera, specie nel mese di maggio o ogni qualvolta si senta un peso al cuore.
"Tante lacrime ci sono in questo Santuario", del resto, ha aggiunto il responsabile della Comunità Pastorale, ringraziando i volontari che "sono i custodi" di un luogo così speciale, inaugurato, con le sue forme neogotiche, come ricordano i pannelli esposti a margine della porta d'ingresso, proprio 90 anni, nel 1934, con i lavori curati dal nonno di colui il quale, quest'oggi, ha "regalato" alla città il nuovo camminamento ovvero l'architetto Luigi Colombo.
"Nel 1985, poi, mio padre - ha argomentato quest'ultimo, con l'anziano genitore al fianco - ha realizzato la scala, dalla grotta per salire al Santuario; quest'anno abbiamo deciso, con mia sorella, mio padre e mia madre, di completare l'opera con questo collegamento, così che i mezzi, soprattutto dell'Unitalsi, possano arrivare sul piazzale per portare gli ammalati".
Consegnate dunque alla parrocchia e al comune le chiavi del dissuasore posto per evitare accessi impropri, quale gesto per sottolineare plasticamente la cessione alla comunità del sentiero. Una "generosità che si tramanda da generazioni", dunque, come detto dal Sindaco Mauro Gattinoni. "Questo sembra un pezzettino piccolo piccolo di una strada, in realtà è fondamentale per i malati e i fragili".
Ha indicato in Saulo Sangalli, consigliere comunale acquatese, il "motore" dell'iniziativa, poi, l'assessore Maria Sacchi, parlando di "un parto un po' lungo", con l'inaugurazione arrivata però il 13 dicembre, giorno di Santa Lucia, tanto cara agli abitanti del rione. Un motivo in più per fare festa, oggi, insomma, alla presenza anche di don Carlo Gerosa, predecessore di don Walter, che già aveva seguito la nascita di un'idea che ha trovato poi, grazie ai Colombo, concretizzazione.
"Santuario non di Acquate, ma del territorio" sempre per mutuare le parole del sacerdote, con riferimento alla devozione senza confini che porta fedeli da tutta la città, oltre che da fuori, a "inerpicarsi" fin lassù per raccogliersi in preghiera, specie nel mese di maggio o ogni qualvolta si senta un peso al cuore.
"Tante lacrime ci sono in questo Santuario", del resto, ha aggiunto il responsabile della Comunità Pastorale, ringraziando i volontari che "sono i custodi" di un luogo così speciale, inaugurato, con le sue forme neogotiche, come ricordano i pannelli esposti a margine della porta d'ingresso, proprio 90 anni, nel 1934, con i lavori curati dal nonno di colui il quale, quest'oggi, ha "regalato" alla città il nuovo camminamento ovvero l'architetto Luigi Colombo.
"Nel 1985, poi, mio padre - ha argomentato quest'ultimo, con l'anziano genitore al fianco - ha realizzato la scala, dalla grotta per salire al Santuario; quest'anno abbiamo deciso, con mia sorella, mio padre e mia madre, di completare l'opera con questo collegamento, così che i mezzi, soprattutto dell'Unitalsi, possano arrivare sul piazzale per portare gli ammalati".
Consegnate dunque alla parrocchia e al comune le chiavi del dissuasore posto per evitare accessi impropri, quale gesto per sottolineare plasticamente la cessione alla comunità del sentiero. Una "generosità che si tramanda da generazioni", dunque, come detto dal Sindaco Mauro Gattinoni. "Questo sembra un pezzettino piccolo piccolo di una strada, in realtà è fondamentale per i malati e i fragili".
Ha indicato in Saulo Sangalli, consigliere comunale acquatese, il "motore" dell'iniziativa, poi, l'assessore Maria Sacchi, parlando di "un parto un po' lungo", con l'inaugurazione arrivata però il 13 dicembre, giorno di Santa Lucia, tanto cara agli abitanti del rione. Un motivo in più per fare festa, oggi, insomma, alla presenza anche di don Carlo Gerosa, predecessore di don Walter, che già aveva seguito la nascita di un'idea che ha trovato poi, grazie ai Colombo, concretizzazione.
A.M.