Lecco: il 'coraggio della pace', testimonianze e riflessioni sulla guerra a Gaza

Ieri sera la Sala Ticozzi a Lecco ha ospitato un incontro di riflessione profonda, unendo voci diverse in un coro comune per la pace. Promosso dalle ACLI Provinciali APS, è stato un’occasione per riflettere, in vista del Natale, sul dramma della guerra che colpisce la Terra Santa e sulle storie di chi, in quei luoghi, lotta ogni giorno per costruire un futuro. 
lecco_gaza8.jpg (50 KB)
La serata, moderata dalla giornalista Anna Pozzi, ha visto una partecipazione numerosa e attenta, attratta dalla forza dei testimoni e dalla drammaticità dei temi affrontati. Giuseppe Elia, presidente provinciale delle ACLI di Lecco, ha aperto l’incontro spiegandone l’importanza: "Quest’anno le ACLI hanno dedicato l’intera stagione congressuale al ‘Coraggio della Pace’. Con l’approssimarsi del Natale, ci sembrava urgente proporre una riflessione rivolta a quei luoghi di Gesù, dove si appresta a nascere il ‘Principe della Pace’, in un contesto ora segnato da violenza e disperazione. Vogliamo dar voce a chi vive questa realtà e a chi, anche qui in Italia, si impegna per tenere viva l’attenzione e la solidarietà".
lecco_gaza9.jpg (47 KB)
A questo proposito, il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni ha voluto esprimere la vicinanza della comunità: "La pace è la condizione essenziale per qualsiasi progresso. Non esiste una base solida per i diritti umani, la giustizia o lo sviluppo senza di essa. Dopo due anni segnati da cronache terribili, abbiamo bisogno di messaggi di speranza e di coraggio come quelli che ascolteremo questa sera. Porto la gratitudine di tutta Lecco per chi, come voi, lavora instancabilmente per costruire ponti e concreti approfondimenti su questo drammatico conflitto".
lecco_gaza4.jpg (93 KB)
Il momento più toccante è stato l’intervento in collegamento diretto di padre Gabriel Romanelli, parroco della chiesa della Sacra Famiglia a Gaza, unico sacerdote cattolico rimasto nella Striscia. La sua testimonianza ha gettato luce su una situazione di disperazione estrema: "A Gaza la vita è diventata un inferno. Mancano acqua, cibo e corrente. Più di due milioni di persone vivono in condizioni inumane. Gaza City, che prima della guerra ospitava oltre un milione di abitanti, ne conta oggi solo 400 mila. I numeri sono strazianti: 100 mila morti, di cui oltre 17 mila bambini, e migliaia di persone ancora sepolte sotto le macerie".
lecco_gaza2.jpg (105 KB)
Padre Romanelli ha raccontato come la comunità cristiana sia stata decimata: "Eravamo poco più di mille prima del conflitto, oggi siamo poco più di seicento. Abbiamo perso il 4,5% della nostra comunità. Noi soffrono come i musulmani, vittime di bombardamenti indiscriminati. Eppure continuiamo a resistere spiritualmente, perché la fede è il motore più alto che l’essere umano possa avere".
lecco_gaza7.jpg (45 KB)
Giuseppe Caffulli, direttore della rivista Terra Santa ed esperto di Medio Oriente, ha offerto un quadro ancora più ampio delle sofferenze nella regione. Ha ricordato che non solo Gaza, ma anche altre città palestinesi vivono in una condizione drammatica: "A Betlemme, dove il Natale dovrebbe essere un momento di gioia, tutto è fermo. Le attività economiche legate al turismo sono crollate, lasciando centinaia di famiglie senza reddito. La situazione disperata spinge le comunità cristiane a cercare rifugio altrove, accelerando un esodo che va avanti da decenni. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, i cristiani in Medio Oriente erano circa 5 milioni; oggi sono una minoranza fragile, costantemente sotto pressione".
lecco_gaza10.jpg (88 KB)
Giorgio Beretta, della Rete Italiana Pace e Disarmo, ha denunciato il ruolo delle politiche di armamento: "La pace non è solo un ideale, è un imperativo razionale. Eppure, vediamo un continuo incremento della spesa militare. L’Italia ha sempre avuto una posizione prudente nei confronti della vendita delle armi ad Israele, ma dagli anni 2000 questo atteggiamento è stato abbandonato, anzi diversi accordi susseguitesi nel tempo ne hanno portato l’incremento. Oggi siamo complici di questa guerra, indirettamente la finanziamo, i piloti che bombardano Gaza si sono addestrati sui nostri aerei, e importiamo armamenti da Israele, tra cui droni e munizioni. L’Europa sta avendo un atteggiamento irrazionale nei confronti della guerra: pensiamo di potenziare ed implementare l’industria bellica dicendo che vendiamo per difendere la democrazia e che acquistiamo per la nostra difesa, non è così. La violenza non risarcisce diritti violati, ma perpetua un ciclo che ci porta lontano dalla pace. Incrementiamo la spesa militare senza concretamente essere in grado di attuare politiche di effettiva smilitarizzazione”.
lecco_gaza1.jpg (48 KB)
Chiara Zappa, giornalista e autrice del libro "Gli irriducibili della pace", ha raccontato storie di persone che, nonostante tutto, scelgono la via del dialogo: "Nel mio volume raccolgo le voci di chi si oppone alla guerra da entrambe le parti, israeliana e palestinese. Sono storie di coraggio, di chi ha capito che la violenza non può essere una soluzione. La forza più grande è quella di chi tende una mano, anche in un contesto di disperazione. Queste persone ci dimostrano che la pace è l’unica via possibile per costruire un futuro".
lecco_gaza16.jpg (58 KB)
La serata si è conclusa con una video-testimonianza di Aziz Abu Sarah, palestinese, e Maoz Inon, israeliano, due attivisti che, nonostante appartengano a popoli in conflitto, lavorano insieme per costruire una convivenza pacifica. Le loro storie, già raccontate nel libro di Zappa, sono il simbolo di una speranza possibile, anche nelle situazioni più difficili. L’incontro è quindi terminato con un invito a non chiudere gli occhi davanti alle sofferenze, a non abituarsi a una narrazione che ormai sembra essere diventata la normalità, ma a farsi parte attiva di un cambiamento possibile.
Sa.A.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.