Metalmeccanico: rallentamento anche nel lecchese, la solidità argina le preoccupazioni
Sono stati diffusi oggi i risultati dell’Indagine congiunturale di Federmeccanica sull’Industria Metalmeccanica-Meccatronica italiana.
Nel terzo trimestre dell’anno in corso, evidenzia la nota della Federazione, la complessità del contesto generale presenta elementi di elevata incertezza con ripercussioni negative sull’attività industriale delle principali economie europee.
Tra luglio e settembre, nel nostro Paese la produzione industriale ha continuato a contrarsi dello 0,6% rispetto al trimestre precedente e, nel confronto annuale, la riduzione è stata dell’1,9%.
Situazione più critica la si riscontra nel settore metalmeccanico/meccatronico: nel terzo trimestre il calo produttivo è stato dell’1,6% rispetto al secondo, mentre, con riferimento a luglio-settembre 2023, la contrazione è stata del 3,9%. Nei primi nove mesi del 2024 a condizionare l’attività produttiva metalmeccanica è stata, in particolar modo, la caduta della produzione di autoveicoli e rimorchi con volumi trimestrali in significativa contrazione soprattutto nella prima metà dell’anno.
Le dinamiche produttive sono state disomogenee nei diversi comparti e questo anche perché il settore metalmeccanico/meccatronico è un settore fortemente eterogeneo sia per l’inclusione di una vasta gamma di attività produttive, molto diversificate tra loro, sia per le differenti dimensioni che caratterizzano le imprese metalmeccaniche.
In tale contesto, anche l’export del nostro Paese peggiora. Nel periodo gennaio-settembre 2024, il settore metalmeccanico ha destinato verso l’estero prodotti per un valore pari a 206 miliardi di euro evidenziando una riduzione del 3,7% rispetto ai primi nove mesi del 2023, che è molto più accentuata rispetto alla flessione dell’export totale del nostro paese (-0,7%). Le importazioni si sono ridotte del 4,1% e l’avanzo commerciale è così risultato pari a 36,8 miliardi di euro.
I risultati trimestrali dell’export metalmeccanico, in questi primi nove mesi del 2024, permangono negativi e in peggioramento in corso d’anno: se nel primo trimestre il calo tendenziale è stato, infatti, del 2,3%, nei successivi si è andato ampliando con una caduta di oltre il 4%.
«Non vi sono dubbi che la situazione sia critica e anche sul nostro territorio ci sono alcuni inevitabili riflessi della congiuntura generale, nazionale e internazionale, ma la solidità della quale le aziende del nostro territorio hanno dato prova molte volte ci consente di contenere la preoccupazione» conclude.
Nel terzo trimestre dell’anno in corso, evidenzia la nota della Federazione, la complessità del contesto generale presenta elementi di elevata incertezza con ripercussioni negative sull’attività industriale delle principali economie europee.
Tra luglio e settembre, nel nostro Paese la produzione industriale ha continuato a contrarsi dello 0,6% rispetto al trimestre precedente e, nel confronto annuale, la riduzione è stata dell’1,9%.
Situazione più critica la si riscontra nel settore metalmeccanico/meccatronico: nel terzo trimestre il calo produttivo è stato dell’1,6% rispetto al secondo, mentre, con riferimento a luglio-settembre 2023, la contrazione è stata del 3,9%. Nei primi nove mesi del 2024 a condizionare l’attività produttiva metalmeccanica è stata, in particolar modo, la caduta della produzione di autoveicoli e rimorchi con volumi trimestrali in significativa contrazione soprattutto nella prima metà dell’anno.
Le dinamiche produttive sono state disomogenee nei diversi comparti e questo anche perché il settore metalmeccanico/meccatronico è un settore fortemente eterogeneo sia per l’inclusione di una vasta gamma di attività produttive, molto diversificate tra loro, sia per le differenti dimensioni che caratterizzano le imprese metalmeccaniche.
In tale contesto, anche l’export del nostro Paese peggiora. Nel periodo gennaio-settembre 2024, il settore metalmeccanico ha destinato verso l’estero prodotti per un valore pari a 206 miliardi di euro evidenziando una riduzione del 3,7% rispetto ai primi nove mesi del 2023, che è molto più accentuata rispetto alla flessione dell’export totale del nostro paese (-0,7%). Le importazioni si sono ridotte del 4,1% e l’avanzo commerciale è così risultato pari a 36,8 miliardi di euro.
I risultati trimestrali dell’export metalmeccanico, in questi primi nove mesi del 2024, permangono negativi e in peggioramento in corso d’anno: se nel primo trimestre il calo tendenziale è stato, infatti, del 2,3%, nei successivi si è andato ampliando con una caduta di oltre il 4%.
Anche nelle province di Lecco e Sondrio il sentiment diffuso è quello del rallentamento che interessa sia la produzione sia il fatturato, oltre che le aspettative per la chiusura dell’anno: «L’instabilità del contesto internazionale, il clima di grande incertezza, le tensioni geopolitiche in aree strategiche hanno reso particolarmente difficile lo scenario con il quale ci confrontiamo quotidianamente e le complessità che sta vivendo il nostro settore a livello nazionale si riflettono su tutto il sistema economico, considerando che il settore vale l’8% del PIL e circa il 50% dell’export italiano» commenta Giacomo Riva, Presidente della Categoria Merceologica Metalmeccanica e Meccatronica di Confindustria Lecco e Sondrio.
«Non vi sono dubbi che la situazione sia critica e anche sul nostro territorio ci sono alcuni inevitabili riflessi della congiuntura generale, nazionale e internazionale, ma la solidità della quale le aziende del nostro territorio hanno dato prova molte volte ci consente di contenere la preoccupazione» conclude.