Lecco: i cooperatori del San Luigi accolgono 3 ragazze (e festeggiano gli 'storici')
La comunità dell’oratorio San Luigi ha accolto ieri tre nuovi cooperatori. Si tratta di Alessia Benvenuti, Carola Cordovani e Caterina Raimondi, festeggiate nel giorno dell’Immacolata nella cappelletta della struttura ai piedi del Matitone.
L’appuntamento annuale dell’8 dicembre celebra, come da tradizione, coloro che decidono di dedicarsi all’oratorio ed all’educazione dei giovani che lo frequentano. Istituito nel lontano 1907 dall’allora assistente Don Luigi Verri, valorizza l’impegno dei laici nella Chiesa e il loro fondamentale contributo nel creare una vita comunitaria coesa e che guardi alle nuove generazioni.
Un momento che, anno dopo anno, ha visto il coinvolgimento di centinaia di volontari, molti dei quali presenti ieri alla cerimonia di benvenuto alle tre nuove cooperatrici.
Alcuni sono stati festeggiati per aver raggiunto traguardi importanti: Luigi Mangola e Valerio Molteni per i loro 65 anni di dedizione, Giovanni Borroni per il 60°, Giovanni Cameroni, Enrico Demaldè e Piergiorgio Piras per il 55°, Giancarlo Balestra, Cesare Bosisio, Carlo Corti, Maurizio Galli e Pierenrico Galli per i 50 anni di impegno.
La comunità dell’oratorio ha ricordato questi traguardi mostrando sentita gratitudine, riconoscendo il valore inestimabile del loro servizio per la comunità.
Durante la cerimonia, il prevosto Don Bortolo Uberti ha espresso la sua riconoscenza in particolare per l’impegno dei giovani, sottolineando l’importanza di una scelta che, in un tempo come quello attuale, assume un valore ancora più significativo. "Ringrazio Alessia, Carola e Caterina per il loro sì. Una decisione che oggi potrebbe sembrare scontata, ma che non lo è affatto. Viviamo in un’epoca in cui i giovani vengono spesso giudicati negativamente, eppure queste tre ragazze ci danno un messaggio chiaro e luminoso. Hanno scelto di dedicarsi al servizio della comunità, una scelta che dice tanto sulla fiducia e sulla speranza che ripongono nei valori dell’oratorio e nei loro coetanei. La loro è una testimonianza sincera e piena di significato”.
Le tre giovani hanno a loro volta dichiarato il loro impegno alla presenza degli altri cooperatori, sottolineando come la vita dell’oratorio sia stata per loro una fonte di gioia e crescita personale. Hanno affermato di voler proseguire in questo cammino scegliendo uno stile di vita cristiano improntato alla comunione e al servizio, impegnandosi a mantenere viva l’unità della comunità intorno ai giovani che ne fanno parte.
Don Marco Della Corna, anch’egli presente alla celebrazione, ha condiviso l’entusiasmo e la gratitudine per il percorso di queste ragazze, aggiungendo che la loro scelta è un segno tangibile della continuità e della vitalità dell’Oratorio San Luigi, che oggi conta ben 206 cooperatori attivi.
La cerimonia ha rappresentato anche un momento per ripercorrere la lunga storia di questa tradizione. Sebbene le origini risalgano al 1870 con i primi cooperatori riconosciuti ufficialmente, come Uberti Riva nel 1875 e Luigi Spreafico nel 1880, la benedizione formale fu istituita nel 1908 da colui che allora era responsabile dell’oratorio, Don Luigi Verri. Le medagliette simboliche, assegnate durante la cerimonia, sono segno di un legame profondo e duraturo con l’oratorio, un impegno che non si esaurisce con il tempo ma continua a rafforzarsi negli anni.
Come ha ricordato Don Uberti: “Questa comunità è un sostegno per tutti voi. Qui troverete sempre qualcuno su cui poter contare, una famiglia pronta a sorreggervi nei momenti di difficoltà e a condividere con voi le gioie del servizio”. L’importanza della fiducia è stata uno dei temi centrali nelle parole del prevosto, che ha sottolineato il ruolo cruciale dei cooperatori come figure di riferimento per i genitori, che affidano loro ciò che hanno di più prezioso: i propri figli. "Il vostro impegno non è solo un dono alla comunità, ma anche un attestato di stima che vi viene riconosciuto dai genitori, che vedono in voi persone affidabili, capaci di educare e accompagnare i loro figli in un percorso di crescita e fede".
La cerimonia si è conclusa in un clima di gioia e gratitudine, con abbracci e strette di mano, unendo passato e presente in una continuità che continua a testimoniare il valore dell’oratorio, come luogo di formazione, condivisione e speranza per il futuro. Una tradizione che, grazie all’impegno di generazioni di cooperatori, continua a essere un pilastro della comunità lecchese.
In mattinata invece l’attenzione era stata tutta per la vestizione dei nuovi chierichetti e i cantori del coretto, importante componente dell’animazione liturgica.
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UNA CURIOSITA' SULLA STORIA DELL'ORATORIO
Ieri, domenica 8 dicembre, solennità dell’Immacolata Concezione, si è tenuta nella cappella dell’oratorio San Luigi, l’antica cerimonia di “investitura” dei nuovi cooperatori, che risale al 1908/1909, con il prevosto don Luigi Vismara e con lo storico assistente don Luigi Verri.
E’, invece, ben più antico l’oratorio presso la prepositurale di San Nicolò, come risulta da una recente ricerca presso l’archivio della Diocesi di Milano del cooperatore Mauro Fumagalli (nominato nel 1979). Fumagalli è stato anche consigliere comunale a Lecco con i sindaci democristiani Paolo Mauri e Giulio Boscagli.
Nel fascicolo “Milano sacra” del 1844, quindi ancora con la presenza degli austriaci in Lombardia, il cooperatore del San Luigi ha rilevato la nota che si riferisce all’esistenza di un oratorio a Lecco, presso San Nicolò, che fa riferimento al prevosto Antonio Mascari. Quest’ultimo è il sacerdote del Risorgimento lecchese 1848, al quale la città dedica la via vicino alla basilica, nel cuore del vecchio borgo, l’antica “contrada della giesa”, che terminava con la confinante contrada di Santa Marta, lungo quella che oggi è tutta via Mascari sino al “confine” con via Cavour, la “contrada larga”.
Antonio Mascari, nativo di Cortenova, in Valsassina, è ricordato nelle pagine più significative ed esaltanti del Risorgimento lecchese. Una pagina di storia relativa al suo ruolo nel Risorgimento che deve essere menzionata per il titolo che lo accompagnava “Quando gli austriaci si arresero al prevosto”.
Una storia veneziana, resa nota ormai alcuni decedo sono, riferiva di quel giovane della laguna che, tornato a casa dopo il servizio militare di leva, ai compagni che chiedevano dove avesse fatto servizio riferiva “A Lecco …. sul lago” Ed i compagni chiedevano “Ma dov’è Lecco” e lui rispondeva “E’ in Austria e dove c’è la caserma prende avvio una interminabile strada detta del cielo, verso le Alpi”. Era quella del mitico passo dello Stelvio...
L’appuntamento annuale dell’8 dicembre celebra, come da tradizione, coloro che decidono di dedicarsi all’oratorio ed all’educazione dei giovani che lo frequentano. Istituito nel lontano 1907 dall’allora assistente Don Luigi Verri, valorizza l’impegno dei laici nella Chiesa e il loro fondamentale contributo nel creare una vita comunitaria coesa e che guardi alle nuove generazioni.
Un momento che, anno dopo anno, ha visto il coinvolgimento di centinaia di volontari, molti dei quali presenti ieri alla cerimonia di benvenuto alle tre nuove cooperatrici.
Alcuni sono stati festeggiati per aver raggiunto traguardi importanti: Luigi Mangola e Valerio Molteni per i loro 65 anni di dedizione, Giovanni Borroni per il 60°, Giovanni Cameroni, Enrico Demaldè e Piergiorgio Piras per il 55°, Giancarlo Balestra, Cesare Bosisio, Carlo Corti, Maurizio Galli e Pierenrico Galli per i 50 anni di impegno.
La comunità dell’oratorio ha ricordato questi traguardi mostrando sentita gratitudine, riconoscendo il valore inestimabile del loro servizio per la comunità.
Durante la cerimonia, il prevosto Don Bortolo Uberti ha espresso la sua riconoscenza in particolare per l’impegno dei giovani, sottolineando l’importanza di una scelta che, in un tempo come quello attuale, assume un valore ancora più significativo. "Ringrazio Alessia, Carola e Caterina per il loro sì. Una decisione che oggi potrebbe sembrare scontata, ma che non lo è affatto. Viviamo in un’epoca in cui i giovani vengono spesso giudicati negativamente, eppure queste tre ragazze ci danno un messaggio chiaro e luminoso. Hanno scelto di dedicarsi al servizio della comunità, una scelta che dice tanto sulla fiducia e sulla speranza che ripongono nei valori dell’oratorio e nei loro coetanei. La loro è una testimonianza sincera e piena di significato”.
Le tre giovani hanno a loro volta dichiarato il loro impegno alla presenza degli altri cooperatori, sottolineando come la vita dell’oratorio sia stata per loro una fonte di gioia e crescita personale. Hanno affermato di voler proseguire in questo cammino scegliendo uno stile di vita cristiano improntato alla comunione e al servizio, impegnandosi a mantenere viva l’unità della comunità intorno ai giovani che ne fanno parte.
Don Marco Della Corna, anch’egli presente alla celebrazione, ha condiviso l’entusiasmo e la gratitudine per il percorso di queste ragazze, aggiungendo che la loro scelta è un segno tangibile della continuità e della vitalità dell’Oratorio San Luigi, che oggi conta ben 206 cooperatori attivi.
La cerimonia ha rappresentato anche un momento per ripercorrere la lunga storia di questa tradizione. Sebbene le origini risalgano al 1870 con i primi cooperatori riconosciuti ufficialmente, come Uberti Riva nel 1875 e Luigi Spreafico nel 1880, la benedizione formale fu istituita nel 1908 da colui che allora era responsabile dell’oratorio, Don Luigi Verri. Le medagliette simboliche, assegnate durante la cerimonia, sono segno di un legame profondo e duraturo con l’oratorio, un impegno che non si esaurisce con il tempo ma continua a rafforzarsi negli anni.
La cerimonia si è conclusa in un clima di gioia e gratitudine, con abbracci e strette di mano, unendo passato e presente in una continuità che continua a testimoniare il valore dell’oratorio, come luogo di formazione, condivisione e speranza per il futuro. Una tradizione che, grazie all’impegno di generazioni di cooperatori, continua a essere un pilastro della comunità lecchese.
In mattinata invece l’attenzione era stata tutta per la vestizione dei nuovi chierichetti e i cantori del coretto, importante componente dell’animazione liturgica.
Sa.A.
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UNA CURIOSITA' SULLA STORIA DELL'ORATORIO
Ieri, domenica 8 dicembre, solennità dell’Immacolata Concezione, si è tenuta nella cappella dell’oratorio San Luigi, l’antica cerimonia di “investitura” dei nuovi cooperatori, che risale al 1908/1909, con il prevosto don Luigi Vismara e con lo storico assistente don Luigi Verri.
E’, invece, ben più antico l’oratorio presso la prepositurale di San Nicolò, come risulta da una recente ricerca presso l’archivio della Diocesi di Milano del cooperatore Mauro Fumagalli (nominato nel 1979). Fumagalli è stato anche consigliere comunale a Lecco con i sindaci democristiani Paolo Mauri e Giulio Boscagli.
Nel fascicolo “Milano sacra” del 1844, quindi ancora con la presenza degli austriaci in Lombardia, il cooperatore del San Luigi ha rilevato la nota che si riferisce all’esistenza di un oratorio a Lecco, presso San Nicolò, che fa riferimento al prevosto Antonio Mascari. Quest’ultimo è il sacerdote del Risorgimento lecchese 1848, al quale la città dedica la via vicino alla basilica, nel cuore del vecchio borgo, l’antica “contrada della giesa”, che terminava con la confinante contrada di Santa Marta, lungo quella che oggi è tutta via Mascari sino al “confine” con via Cavour, la “contrada larga”.
Antonio Mascari, nativo di Cortenova, in Valsassina, è ricordato nelle pagine più significative ed esaltanti del Risorgimento lecchese. Una pagina di storia relativa al suo ruolo nel Risorgimento che deve essere menzionata per il titolo che lo accompagnava “Quando gli austriaci si arresero al prevosto”.
Una storia veneziana, resa nota ormai alcuni decedo sono, riferiva di quel giovane della laguna che, tornato a casa dopo il servizio militare di leva, ai compagni che chiedevano dove avesse fatto servizio riferiva “A Lecco …. sul lago” Ed i compagni chiedevano “Ma dov’è Lecco” e lui rispondeva “E’ in Austria e dove c’è la caserma prende avvio una interminabile strada detta del cielo, verso le Alpi”. Era quella del mitico passo dello Stelvio...
A.B.