Lecco: accoglienza e giovani nel 1° messaggio di San Nicolò di mons. Uberti

“Vorrei condividere con voi qualche riflesso, come quelli che il sole lascia su questo meraviglioso lago, increspandolo di luce. Questi riflessi trovano la loro sorgente in alto, nella figura di San Nicolò”. Con queste parole Monsignor Bortolo Uberti ha accolto i fedeli presenti alla celebrazione svoltasi ieri sera presso la Basilica, dedicata al patrono della città, personaggio profondamente radicato nella tradizione , sinonimo di generosità e protezione.
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Monsignor Bortolo Uberti

La funzione delle 18.30 ha visto la presenza di autorità civili, militari, associazioni cittadine e tanti fedeli, uniti nel rendergli omaggio. “Questa celebrazione ha per me un significato speciale, è la prima da quando ho assunto la guida di questa comunità, ormai tre mesi fa” ha detto il prevosto durante l’omelia, richiamando i valori della fede cristiana rappresentati dal patrono ed aggiungendo un invito all’impegno collettivo per costruire una città sempre più accogliente e solidale.

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“Questo Santo è riflessione di gioia e speranza. Con gioia ci invita ad accogliere i cambiamenti, a vivere il ritorno, la ricostruzione, ad aprire il cuore vincendo ogni paura” ha detto, esprimendo profonda gratitudine per l’accoglienza ricevuta. "In questi primi mesi ho sperimentato la bellezza dell’accoglienza. È stata per me una consolazione, in un periodo di importanti cambiamenti, sentirmi accolto dalla comunità e dai confratelli". 
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Ha dunque invitato la città a fare dell’accoglienza una priorità, aggiungendo: "Accogliere significa fare nostro ciò che è dell’altro. È radunare i dispersi e fare posto agli altri, alla maniera di Dio. Ai migranti, ai malati, ai poveri, ma anche ai vicini, ai colleghi, e persino ai competitori in ambito lavorativo. Nelle dense fatiche quotidiane, sciogliamo l’affanno e la preoccupazione. Siate impegnati a costruire un senso vero di comunità, trovate i tanti riflessi che illuminano i vostri occhi. Oggi siamo qui a testimoniare con fede e consapevolezza il nostro essere cristiani, ricordando una figura che ci ha accolto. Ora sta a noi raccogliere quella corda e stringerla forte camminando uniti” ha aggiunto, ricordando il gesto simbolico di San Nicolò, che donò le sue mele per salvare tre sorelle in difficoltà, come esempio di generosità e attenzione alle nuove generazioni. "Se il nostro vocabolario sui giovani è solo quello del disagio e dell’emergenza, qualcosa non va. Dobbiamo parlare con il linguaggio della stima, dell’ascolto, del dialogo e dell’accompagnamento. È questa la vera promessa per il loro domani”.
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Nel concludere la sua omelia, Monsignor Uberti ha richiamato l’importanza di vedere in San Nicolò una guida per affrontare le sfide della vita. "Siamo tutti sulla stessa barca, e chiediamo a San Nicolò di navigare con noi. Anche nell’incertezza del futuro, sappiamo che Gesù ci guida, e San Nicolò ce lo ricorda” ha concluso. Lecco, riunita sotto lo sguardo del suo patrono, lo ha commemorato ricordando la fede, riflettendo sui valori fondamentali per costruire un futuro solidale e unito sotto la sua guida.
Sa.A.
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