Lecco: gli alunni della Stoppani a teatro per riflettere sulla legalità
Le classi della Scuola secondaria di primo grado Stoppani di Lecco hanno vissuto un’importante esperienza educativa e culturale partecipando a due spettacoli teatrali dal forte impatto emotivo e formativo. Gli eventi, promossi dal Centro di Promozione della Legalità (CPL) provinciale e ospitati presso il Teatro Pertini del Centro Sociale di Germanedo, hanno coinvolto le classi terze con "Disonorata" e le prime e seconde con "Per questo mi chiamo Giovanni".
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Il primo spettacolo ha affrontato con intensità il tema del femminicidio ad opera della mafia, sfatando la credenza secondo cui la criminalità organizzata non uccide le donne. Il testo, scritto e recitato da Alberto Bonacina e frammezzato dalle canzoni di Sara Velardo, ha evidenziato come il teatro possa essere un potente mezzo per far riflettere gli studenti su questioni fondamentali per la crescita personale e sociale.
Le classi prime e seconde sono state invece coinvolte dalla rappresentazione di "Per questo mi chiamo Giovanni", in un adattamento teatrale sempre di Alberto Bonacina, dal celebre libro di Luigi Garlando. I ragazzi sono stati particolarmente interessati e coinvolti e, dopo il reading, hanno potuto dialogare con il regista e attore, che è anche referente della sezione lecchese di “Libera”.
“Decennale è la collaborazione dell’Istituto Stoppani con questa associazione, non solo per manifestazioni legate al 21 marzo, ma anche per interventi formativi che hanno lo scopo di educare a un comportamento responsabile e a un impegno civile, praticabile dai nostri ragazzi già dalle piccole azioni quotidiane”, spiega la prof.ssa Elisabetta Rurali, referente d’Istituto del CPL. Attraverso la figura di Giovanni Falcone e il suo esempio di coraggio, lo spettacolo ha trasmesso ai ragazzi l’importanza di contrastare la mafia e sostenere la giustizia, parlando loro con un linguaggio accessibile e toccante.
“Questa esperienza dimostra l’efficacia del lavoro in rete, in quanto è stato possibile offrire agli studenti un’occasione importante per riflettere su temi di grande attualità e per consolidare quei valori che rappresentano le fondamenta di una società civile e giusta, sottolineando ancora una volta come la conoscenza sia un antidoto potente al malaffare e costituisca la base per la formazione di futuri cittadini veramente liberi e responsabili” commenta la dirigente dell’Istituto Mariapia Riva.
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Il primo spettacolo ha affrontato con intensità il tema del femminicidio ad opera della mafia, sfatando la credenza secondo cui la criminalità organizzata non uccide le donne. Il testo, scritto e recitato da Alberto Bonacina e frammezzato dalle canzoni di Sara Velardo, ha evidenziato come il teatro possa essere un potente mezzo per far riflettere gli studenti su questioni fondamentali per la crescita personale e sociale.
Le classi prime e seconde sono state invece coinvolte dalla rappresentazione di "Per questo mi chiamo Giovanni", in un adattamento teatrale sempre di Alberto Bonacina, dal celebre libro di Luigi Garlando. I ragazzi sono stati particolarmente interessati e coinvolti e, dopo il reading, hanno potuto dialogare con il regista e attore, che è anche referente della sezione lecchese di “Libera”.
“Decennale è la collaborazione dell’Istituto Stoppani con questa associazione, non solo per manifestazioni legate al 21 marzo, ma anche per interventi formativi che hanno lo scopo di educare a un comportamento responsabile e a un impegno civile, praticabile dai nostri ragazzi già dalle piccole azioni quotidiane”, spiega la prof.ssa Elisabetta Rurali, referente d’Istituto del CPL. Attraverso la figura di Giovanni Falcone e il suo esempio di coraggio, lo spettacolo ha trasmesso ai ragazzi l’importanza di contrastare la mafia e sostenere la giustizia, parlando loro con un linguaggio accessibile e toccante.
“Questa esperienza dimostra l’efficacia del lavoro in rete, in quanto è stato possibile offrire agli studenti un’occasione importante per riflettere su temi di grande attualità e per consolidare quei valori che rappresentano le fondamenta di una società civile e giusta, sottolineando ancora una volta come la conoscenza sia un antidoto potente al malaffare e costituisca la base per la formazione di futuri cittadini veramente liberi e responsabili” commenta la dirigente dell’Istituto Mariapia Riva.
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