Enti locali: meno lavoratori in tutto il territorio. Organici sempre più assottigliati
Enti locali con sempre meno dipendenti. Un’emorragia quella che sta colpendo le piante
organiche del territorio di Lecco (comuni e provincia in primis). Nell’arco di 10 anni si registrano 357 lavoratori in meno.
Dati confermati dagli Open Data Inps che mostrano come si sia passati dalle 2243 unità in servizio a dicembre 2014, alle 1936 del dicembre 2020 alle 1886 del dicembre 2023. Nel solo Comune di Lecco si è passati da un organico di 319 unità nel settembre 2020 a 275 nel 2024.
Sono solo numeri? Sono opportunità mancate in quanto le istituzioni di prossimità, che offrono servizi al cittadino e sono – spesso- il primo ed unico front-office, hanno visto diminuire col tempo i loro organici e quindi la loro capacità di rispondere alle esigenze degli utenti. Non solo, a fronte di mansioni a volte anche cresciute (dalla polizia locale a
quella degli uffici che gestiscono i servizi demografici, elettorali, amministrativi) è aumentato il carico lavorativo dei lavoratori.
Un’immagine speculare, di quel che sta accadendo alla sanità dove aumentano i carichi di responsabilità, le mansioni, le lunghe attese in crescita a fronte di numeri di personale in costante diminuzione.
E sullo sfondo c’è anche la misura, inserita nella prossima manovra di bilancio, che al di là di qualsiasi sfumatura politica non promette nulla di buono per i lavoratori: verrà introdotto un limite al turnover negli enti locali con oltre 20 dipendenti, vuol dire maggiori disagi per i destinatari di questa decisione: cittadini e lavoratori.
Una misura drammatica per il lecchese che, per le sue particolarità orografiche, vive una parcellizzazione del territorio che non può prescindere dai servizi di prossimità. Una misura che si accompagna con un rinnovo del contratto 2022-2024 che tarda ad arrivare.
<<Torna la scure sui lavoratori degli enti locali – evidenzia Massimo Coppia segretario generale della Uilfpl Lario Brianza – e questo è un vero e proprio attacco ai servizi pubblici e alla democrazia. Dobbiamo scongiurare questa scellerata decisione, che mette a rischio la qualità della vita delle comunità e la tenuta del sistema pubblico. Fermiamo
questo scempio prima che sia troppo tardi>>
<<Le istituzioni di prossimità – dichiara Dario Esposito coordinatore UIL Lario – comuni e provincia fra tutte, costituiscono un presidio pubblico insostituibile. Molti servizi fruiti dai cittadini, la cui regolarità di erogazione fa apparire scontati, potrebbero essere posti a rischio da un limite al turn over. Un territorio come quello lecchese, che vive su una molteplicità di comuni in aree sistemiche differenti (Lecco, l’alto lago, il meratese) non può essere ulteriormente penalizzato dai distinvestimenti>>
organiche del territorio di Lecco (comuni e provincia in primis). Nell’arco di 10 anni si registrano 357 lavoratori in meno.
Dati confermati dagli Open Data Inps che mostrano come si sia passati dalle 2243 unità in servizio a dicembre 2014, alle 1936 del dicembre 2020 alle 1886 del dicembre 2023. Nel solo Comune di Lecco si è passati da un organico di 319 unità nel settembre 2020 a 275 nel 2024.
Sono solo numeri? Sono opportunità mancate in quanto le istituzioni di prossimità, che offrono servizi al cittadino e sono – spesso- il primo ed unico front-office, hanno visto diminuire col tempo i loro organici e quindi la loro capacità di rispondere alle esigenze degli utenti. Non solo, a fronte di mansioni a volte anche cresciute (dalla polizia locale a
quella degli uffici che gestiscono i servizi demografici, elettorali, amministrativi) è aumentato il carico lavorativo dei lavoratori.
Un’immagine speculare, di quel che sta accadendo alla sanità dove aumentano i carichi di responsabilità, le mansioni, le lunghe attese in crescita a fronte di numeri di personale in costante diminuzione.
E sullo sfondo c’è anche la misura, inserita nella prossima manovra di bilancio, che al di là di qualsiasi sfumatura politica non promette nulla di buono per i lavoratori: verrà introdotto un limite al turnover negli enti locali con oltre 20 dipendenti, vuol dire maggiori disagi per i destinatari di questa decisione: cittadini e lavoratori.
Una misura drammatica per il lecchese che, per le sue particolarità orografiche, vive una parcellizzazione del territorio che non può prescindere dai servizi di prossimità. Una misura che si accompagna con un rinnovo del contratto 2022-2024 che tarda ad arrivare.
<<Torna la scure sui lavoratori degli enti locali – evidenzia Massimo Coppia segretario generale della Uilfpl Lario Brianza – e questo è un vero e proprio attacco ai servizi pubblici e alla democrazia. Dobbiamo scongiurare questa scellerata decisione, che mette a rischio la qualità della vita delle comunità e la tenuta del sistema pubblico. Fermiamo
questo scempio prima che sia troppo tardi>>
<<Le istituzioni di prossimità – dichiara Dario Esposito coordinatore UIL Lario – comuni e provincia fra tutte, costituiscono un presidio pubblico insostituibile. Molti servizi fruiti dai cittadini, la cui regolarità di erogazione fa apparire scontati, potrebbero essere posti a rischio da un limite al turn over. Un territorio come quello lecchese, che vive su una molteplicità di comuni in aree sistemiche differenti (Lecco, l’alto lago, il meratese) non può essere ulteriormente penalizzato dai distinvestimenti>>
UIL Lario