Sanità: Lombardia crollata all’8° posto della classifica regionale. Fonte il Ministero
La tanto sbandierata eccellenza lombarda in campo sanitario ha subìto un brutto colpo. E non a opera della sinistra antagonista ma da parte del ministero della Sanità il cui direttore della programmazione sanitaria, Americo Cicchetti ha reso noti in anteprima i dati al Forum Risk management di Arezzo.
Il "Nuovo sistema di garanzia" valuta la qualità dei servizi sanitari regionali attraverso oltre 24 indicatori suddivisi in grandi aree di attività come la prevenzione, che include la copertura vaccinale e l'adozione di stili di vita sani, l'assistenza distrettuale e quella ospedaliera, valutando ad esempio il numero di interventi oncologici effettuati in strutture specializzate.
Secondo questa classifica la Lombardia, che già lo scorso anno era al quarto posto, è scesa addirittura all’ottavo. Al primo posto c’è la Toscana, seguita da Veneto e Emilia Romagna, le tre regioni che sono al vertice della sanità italiana. Al quarto posto c’è il Piemonte, al quinto le Marche. Seguono Umbria, Provincia di Trento, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Puglia, Lazio, Campania, Provincia di Bolzano, Molise, Sardegna, Abruzzo, Basilicata, Sicilia, Calabria e Valle d’Aosta. Otto regioni presentano ancora carenze in una delle aree di valutazione e non raggiungono il punteggio minimo stabilito, mostrando una persistente disparità tra Nord e Sud Italia.
Questo sistema non solo offre un'analisi affidabile delle prestazioni sanitarie regionali, ma stabilisce anche un premio complessivo di 200 milioni di euro per le prime cinque regioni, proporzionato alla loro popolazione.
I dati definitivi sono attesi entro fine anno, quando le Regioni avranno verificato i dati e, eventualmente, inviato le correzioni al Ministero della Salute. Lombardia in particolare ma anche altre regioni cercheranno di migliorare la propria posizione ma ormai gran parte del sistema di valutazione è da considerarsi definitivo.
Il "Nuovo sistema di garanzia" valuta la qualità dei servizi sanitari regionali attraverso oltre 24 indicatori suddivisi in grandi aree di attività come la prevenzione, che include la copertura vaccinale e l'adozione di stili di vita sani, l'assistenza distrettuale e quella ospedaliera, valutando ad esempio il numero di interventi oncologici effettuati in strutture specializzate.
Secondo questa classifica la Lombardia, che già lo scorso anno era al quarto posto, è scesa addirittura all’ottavo. Al primo posto c’è la Toscana, seguita da Veneto e Emilia Romagna, le tre regioni che sono al vertice della sanità italiana. Al quarto posto c’è il Piemonte, al quinto le Marche. Seguono Umbria, Provincia di Trento, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Puglia, Lazio, Campania, Provincia di Bolzano, Molise, Sardegna, Abruzzo, Basilicata, Sicilia, Calabria e Valle d’Aosta. Otto regioni presentano ancora carenze in una delle aree di valutazione e non raggiungono il punteggio minimo stabilito, mostrando una persistente disparità tra Nord e Sud Italia.
Questo sistema non solo offre un'analisi affidabile delle prestazioni sanitarie regionali, ma stabilisce anche un premio complessivo di 200 milioni di euro per le prime cinque regioni, proporzionato alla loro popolazione.
I dati definitivi sono attesi entro fine anno, quando le Regioni avranno verificato i dati e, eventualmente, inviato le correzioni al Ministero della Salute. Lombardia in particolare ma anche altre regioni cercheranno di migliorare la propria posizione ma ormai gran parte del sistema di valutazione è da considerarsi definitivo.