Lecco: sushi e miso, in carcere si impara la cucina giapponese
Temaki e Onigiri ma anche pollo teriyaki e Miso shiru. La Casa Circondariale di Lecco inaugura un innovativo progetto formativo dedicato alla cucina giapponese, un'iniziativa di solidarietà che coniuga apprendimento culinario, integrazione e opportunità di crescita personale per i detenuti.
Il corso "Tecniche di Cucina Giapponese" si è tenuto il 28 e il 29 novembre ed è stato condotto dai docenti Paolo Tucci e Takashi Kido, rispettivamente gastronomo e chef della Nippon Food Academy, nonché da Jun Jie Sun, che ha sponsorizzato l’iniziativa. Tali incontri hanno offerto ai detenuti un'esperienza hands-on di preparazione di piatti tipici della tradizione giapponese.
L'iniziativa ha coinvolto circa venti detenuti in un percorso di 12 ore che è culminato con una degustazione per tutti gli ospiti della Casa circondariale.La direttrice Luisa Mattina, promotrice di questo momento di apertura e di interessante "fermento" propositivo che il carcere lecchese sta vivendo, ha sottolineato come questo progetto è molto più di un semplice corso di cucina in quanto rappresenta un'opportunità concreta di formazione, di acquisizione di nuove competenze, di crescita personale e di condivisione.
Attraverso la cucina, si è offerto agli ospiti della Casa circondariale uno strumento di riscatto, di apprendimento e di connessione con una cultura diversa dalla propria. Questa esperienza di promozione della solidarietà e di inclusione attraverso il cibo ha rappresentato un’occasione per costruire nuovi rapporti con il mondo esterno.
L'iniziativa sottolinea l'impegno della Casa Circondariale di Lecco e della Nippon Food Academy nel promuovere attività formative e inclusive che vadano oltre la dimensione detentiva, offrendo opportunità concrete di apprendimento e riabilitazione.
Il corso "Tecniche di Cucina Giapponese" si è tenuto il 28 e il 29 novembre ed è stato condotto dai docenti Paolo Tucci e Takashi Kido, rispettivamente gastronomo e chef della Nippon Food Academy, nonché da Jun Jie Sun, che ha sponsorizzato l’iniziativa. Tali incontri hanno offerto ai detenuti un'esperienza hands-on di preparazione di piatti tipici della tradizione giapponese.
L'iniziativa ha coinvolto circa venti detenuti in un percorso di 12 ore che è culminato con una degustazione per tutti gli ospiti della Casa circondariale.La direttrice Luisa Mattina, promotrice di questo momento di apertura e di interessante "fermento" propositivo che il carcere lecchese sta vivendo, ha sottolineato come questo progetto è molto più di un semplice corso di cucina in quanto rappresenta un'opportunità concreta di formazione, di acquisizione di nuove competenze, di crescita personale e di condivisione.
Attraverso la cucina, si è offerto agli ospiti della Casa circondariale uno strumento di riscatto, di apprendimento e di connessione con una cultura diversa dalla propria. Questa esperienza di promozione della solidarietà e di inclusione attraverso il cibo ha rappresentato un’occasione per costruire nuovi rapporti con il mondo esterno.
L'iniziativa sottolinea l'impegno della Casa Circondariale di Lecco e della Nippon Food Academy nel promuovere attività formative e inclusive che vadano oltre la dimensione detentiva, offrendo opportunità concrete di apprendimento e riabilitazione.