Lecco: il 'ritorno a casa' di Beppe Mambretti, grazie a Negri
Giuseppe Mambretti, da sempre "Beppe", è una delle figure più note della politica lecchese. In ogni sua sfaccettatura. Dentro un universo provinciale che vede professionisti della politica transitare senza scomporsi da un gruppo all'altro, i passaggi di Mambretti sono puntualmente bersagliati da soggetti che hanno più l'aria di essere gli operativi piuttosto che gli ispiratori.
Giuseppe Mambretti è entrato in Fratelli d'Italia. Chi lo conosce da trent'anni risponde: sai la novità... E' sempre stato uno degli uomini di punta di Alleanza Nazionale.
Partiamo da qui. Una "mezza" vita con Fabio Dadati, Daniele Nava, Alberto Arrighi nelle file del partito (ri)fondato da Gianfranco Fini poi l'uscita dal partito.
Come mai?
Sono sempre stato un istintivo e bastava qualcosa che non andasse per il verso giusto per mollare. Una cosa però è inconfutabile: mai ho ostacolato persone o figure che avevano talenti, anzi. E lei mi cita persone che ancora oggi stimo, che purtroppo dalla politica si sono un po'allontanate. Primo fra tutti Daniele Nava col quale non solo mi lega un indiretta parentela, ma una profonda amicizia e da parte mia anche riconoscenza, nonostante la politica e le visioni differenti su quest’ultima ci abbia messo a dura prova. Con Gianfranco Fini mi messaggio ancora. Ma io non rinnego nulla, arrivo da molto più lontano: sono stato a soli 19 anni anni vicecoordinatore provinciale del Movimento Sociale Italiano Lecco - Como accanto a un galantuomo come Gianntonio Paganini con il quale sono ancora in contatto. Era il periodo dove il successo non era riuscire a essere eletti, ma riuscire a presentare una lista. Che bello!
Ma come usa dire, a casa non è rimasto. A parte l'encomiabile lavoro con la Carovana del Sorriso, la politica è rimasta in circolazione. E l'ha proiettato nel terzo polo. Anche qui, stupore! Il terzo polo? Perche' poi questo rientro a casa?
Circa "l'encomiabile impegno" come lo chiama lei nel volontariato che verra' sempre prima della politica, per me non vi e' nulla di encomiabile ma solo la voglia di restituire tanto aiuto ricevuto.
Circa il terzo polo e' stata una straordinaria esperienza dettata dalla paura di fare un salto nel buio mandando a casa il governo Draghi, scelta che ci ha dato torto perche' quel ruolo internazionale Giorgia Meloni se lo e' guadagnato sul campo in pochi mesi e dopo due anni di governo possiamo dire che quella scelta era veramente data dalla paura e come tutte le scelte di paura era una scelta poco lungimirante. Ma mi creda l'esperienza di politici di lungo corso di Italia Viva unita alla vivacità dei Giovani di Azione riuscirono ad esser per poco tempo un mix vincente. Ma il terzo Polo e' morto per l'eutanasia dei suoi due leader quindi e' giusto, come fa Renzi, che ognuno torni a casa.
Il mio rientro a casa parte dal mezzogiorno successivo all'elezione di Allessandro Negri a capo di FDI il quale ebbe a farmi riflettere dicendomi "sappi che questa e' casa tua". Inizio’ un lungo travaglio di scontro e incontro con il gruppo di amici che mi sono stati vicini in questi anni, fino alla decisione finale di fare il passaggio con la maggior parte di loro. Passaggio nel quale mi sono confrontato prima di tutto con mia moglie (che è felicissima, ci siamo conosciuti che ero nella direzione nazionale del fronte della gioventù) e a livello politico con Giacomo Zamperini e l'amico da decenni Carlo Maccari, coordinatore regionale di FDI, senza ovviamente dimenticarmi un passaggio di rispetto all'importante ruolo con il mio compagno di scuola Pietro Fiocchi.
Una campagna elettorale per le regionali e tante micro attività nei gruppi civici di Lecco. Cosa le hanno lasciato queste esperienze?
In campagna elettorale ho sostenuto due persone meravigliose nel contesto della lista di Italia Viva - Azione: Lorenzo Riva e Daniela Rusconi, persone che ora sono a lato della politica ma che spero al di la della collocazione tornino in fretta: la politica ha bisogno di persone perbene. Mi è rimasta, di quell'esperienza, una frase di Antonio Rusconi: "si puo' far politica insieme senza per questo andare in ferie insieme". Li ho capito di aver sbagliato tutto, quando per troppe volte, affezionandomi alle persone, chiedevo troppo poco in termini concreti e tanto in termini di amicizia. Con Antonio Rusconi ci siamo lasciati senza polemica alcuna, con visioni distanti circa il ruolo di IV in comune a Lecco. D'altronde lui aveva contribuito all’elezione di Gattinoni e voleva esser coerente, io no e volevo esser altrettanto, avendo votato Ciresa. Non ci fu possibilità nemmeno di scegliere una strada mediana vista la fretta del coordinatore cittadino di IV di entrare senza se e senza ma nel gruppo di Fattore Lecco dove è ancora.
Poi, appunto, il ritorno a casa. Ma non c'era Forza Italia in testa al suo obiettivo come veicolo di rientro nell'agone?
Nessun veicolo, insieme ai miei amici ci eravamo messi a disposizione per ricostruire quel partito evidentemente nella politica di oggi quando ti metti a disposizione sei scambiato come un usurpatore o qualcuno che vuole schiacciare altri. Niente di tutto questo, ci siamo evidentemente capiti male, ma devo constatare che Forza Italia non aveva bisogno ne' di noi ne' del nostro supporto per radicarsi visto che lo sta facendo bene. Quindi tanto di cappello e in bocca al lupo.
Da oggi non mi sentira' mai più dire parola alcuna ne' diretta ne' per interposta persona o giornalista nei confronti di chi e' alleato. Per troppo tempo ho fatto parte di questo modo di pugnalarci tra alleati anche per interposta persona. Il risultato? Tre mandati di centro sinistra e un capoluogo allo sfascio.
Fratelli d'Italia oggi e' un partito talmente grande in cui riescono a convivere tanti filoni della storia politica italiana quindi c’è spazio per chi come i miei amici ed io si sente popolare e liberale.
Credo l'intervento all’europarlamento di Raffaele Fitto oltre che la sua storia politica personale ne sono la sintesi, ne ho avuto un ulteriore riprova sabato ad un convegno organizzato da Pietro Fiocchi dal titolo Women for Europe - Europe for Women alla presenza dell'europarlamentare belga Assita Kanko, originaria del Burkina Faso, vice presidente dell'ECR gruppo europeo di cui Giorgia Meloni e' Presidente: un convegno dove di nostalgia non ne ho vista proprio ma tanta voglia di stare con i piedi per terra affrontando la realta'.
Quanti amici ha ritrovato in FDI?
Pochi per la verità: sono tanti anni che manco, ho trovato gente che e' stata nella Lega, in Forza Italia, in NCD e anche coloro che non hanno mai mollato al quale va il mio massimo rispetto, perche' se oggi questa comunita' e' grande e' grazie a loro.
Non certo di chi ha girato tante parrocchie come me.
E la nuova classe dirigente come la giudica?
Ho ammirato Negri per come ha aperto senza paure e timori a chiunque volesse dare un contributo e una mano. Chiedendo solo dove volessero andare e non da dove arrivassero. Ha ricomposto una diaspora e arricchito una comunita’, come Giorgia Meloni del resto.
Qualche tema concreto: Comunità Montana Val San Martino e Lario Orientale, Rusconi o Fasoli?
Ho letto dai media la vicenda e credo non vi sia alcun dubbio tra chi si avvicina al centrodestra e chi sceglie la terra di mezzo di scegliere Fasoli, da quel che ho capito poi la lista di quest'ultimo e il suo progetto coprivano in modo più coerente la rappresentanza territoriale. Questa ovviamente e' una mia opinione personale. Perche’ il tutto spetta ai sindaci.
Parco del Curone e di Montevecchia, Molgora o Zardoni?
Ho seguito poco e non so darle un opinione.
Le prossime elezioni sono per il rinnovo dell'Amministrazione di Lecco città. Ma il centrodestra ha un candidato in grado di battere Gattinoni?
Gattinoni si batte tutti insieme e con tante passione, non sono delegato a decidere ma affrontiamo l'Avvento con tanta serenita' e poco protagonismo, iniziamo invece a tirar fuori progetti, programmi e idee competitive. Perche' la stagione dei tagli dei nastri del 5% di cio che e' stato promesso e' vicina.
Mauro Gattinoni e Mauro Piazza, qual è il Mauro giusto?
Le rispondo con la stessa logica con cui le ho risposto tra Fasoli e Rusconi: è normale che il giusto per me tra i due è Piazza.
Infine, in Fratelli d'Italia che ruolo ha?
Alessandro Negri e il suo direttivo mi hanno affidato l'organizzazione, spero di ringraziare onorando l'incarico con il lavoro alla vigilia dei congressi cittadini. Direi che per uno che arriva dal terzo polo basti e avanzi soprattutto vista la valorizzazione di tanti amici che, con me, hanno voluto condividere questa esperienza e che sono stati inseriti nei dipartimenti come Loredana Colella, Chiara Camozzi, Enrico Bianchini. Non ci e' stato promesso altro e resto a disposizione di tutto il partito con grande rispetto di chi c'era prima di noi e lo ha fatto diventare il primo partito seguendo Giorgia Meloni.
Giuseppe Mambretti è entrato in Fratelli d'Italia. Chi lo conosce da trent'anni risponde: sai la novità... E' sempre stato uno degli uomini di punta di Alleanza Nazionale.
Partiamo da qui. Una "mezza" vita con Fabio Dadati, Daniele Nava, Alberto Arrighi nelle file del partito (ri)fondato da Gianfranco Fini poi l'uscita dal partito.
Come mai?
Sono sempre stato un istintivo e bastava qualcosa che non andasse per il verso giusto per mollare. Una cosa però è inconfutabile: mai ho ostacolato persone o figure che avevano talenti, anzi. E lei mi cita persone che ancora oggi stimo, che purtroppo dalla politica si sono un po'allontanate. Primo fra tutti Daniele Nava col quale non solo mi lega un indiretta parentela, ma una profonda amicizia e da parte mia anche riconoscenza, nonostante la politica e le visioni differenti su quest’ultima ci abbia messo a dura prova. Con Gianfranco Fini mi messaggio ancora. Ma io non rinnego nulla, arrivo da molto più lontano: sono stato a soli 19 anni anni vicecoordinatore provinciale del Movimento Sociale Italiano Lecco - Como accanto a un galantuomo come Gianntonio Paganini con il quale sono ancora in contatto. Era il periodo dove il successo non era riuscire a essere eletti, ma riuscire a presentare una lista. Che bello!
Ma come usa dire, a casa non è rimasto. A parte l'encomiabile lavoro con la Carovana del Sorriso, la politica è rimasta in circolazione. E l'ha proiettato nel terzo polo. Anche qui, stupore! Il terzo polo? Perche' poi questo rientro a casa?
Circa "l'encomiabile impegno" come lo chiama lei nel volontariato che verra' sempre prima della politica, per me non vi e' nulla di encomiabile ma solo la voglia di restituire tanto aiuto ricevuto.
Circa il terzo polo e' stata una straordinaria esperienza dettata dalla paura di fare un salto nel buio mandando a casa il governo Draghi, scelta che ci ha dato torto perche' quel ruolo internazionale Giorgia Meloni se lo e' guadagnato sul campo in pochi mesi e dopo due anni di governo possiamo dire che quella scelta era veramente data dalla paura e come tutte le scelte di paura era una scelta poco lungimirante. Ma mi creda l'esperienza di politici di lungo corso di Italia Viva unita alla vivacità dei Giovani di Azione riuscirono ad esser per poco tempo un mix vincente. Ma il terzo Polo e' morto per l'eutanasia dei suoi due leader quindi e' giusto, come fa Renzi, che ognuno torni a casa.
Il mio rientro a casa parte dal mezzogiorno successivo all'elezione di Allessandro Negri a capo di FDI il quale ebbe a farmi riflettere dicendomi "sappi che questa e' casa tua". Inizio’ un lungo travaglio di scontro e incontro con il gruppo di amici che mi sono stati vicini in questi anni, fino alla decisione finale di fare il passaggio con la maggior parte di loro. Passaggio nel quale mi sono confrontato prima di tutto con mia moglie (che è felicissima, ci siamo conosciuti che ero nella direzione nazionale del fronte della gioventù) e a livello politico con Giacomo Zamperini e l'amico da decenni Carlo Maccari, coordinatore regionale di FDI, senza ovviamente dimenticarmi un passaggio di rispetto all'importante ruolo con il mio compagno di scuola Pietro Fiocchi.
Una campagna elettorale per le regionali e tante micro attività nei gruppi civici di Lecco. Cosa le hanno lasciato queste esperienze?
In campagna elettorale ho sostenuto due persone meravigliose nel contesto della lista di Italia Viva - Azione: Lorenzo Riva e Daniela Rusconi, persone che ora sono a lato della politica ma che spero al di la della collocazione tornino in fretta: la politica ha bisogno di persone perbene. Mi è rimasta, di quell'esperienza, una frase di Antonio Rusconi: "si puo' far politica insieme senza per questo andare in ferie insieme". Li ho capito di aver sbagliato tutto, quando per troppe volte, affezionandomi alle persone, chiedevo troppo poco in termini concreti e tanto in termini di amicizia. Con Antonio Rusconi ci siamo lasciati senza polemica alcuna, con visioni distanti circa il ruolo di IV in comune a Lecco. D'altronde lui aveva contribuito all’elezione di Gattinoni e voleva esser coerente, io no e volevo esser altrettanto, avendo votato Ciresa. Non ci fu possibilità nemmeno di scegliere una strada mediana vista la fretta del coordinatore cittadino di IV di entrare senza se e senza ma nel gruppo di Fattore Lecco dove è ancora.
Poi, appunto, il ritorno a casa. Ma non c'era Forza Italia in testa al suo obiettivo come veicolo di rientro nell'agone?
Nessun veicolo, insieme ai miei amici ci eravamo messi a disposizione per ricostruire quel partito evidentemente nella politica di oggi quando ti metti a disposizione sei scambiato come un usurpatore o qualcuno che vuole schiacciare altri. Niente di tutto questo, ci siamo evidentemente capiti male, ma devo constatare che Forza Italia non aveva bisogno ne' di noi ne' del nostro supporto per radicarsi visto che lo sta facendo bene. Quindi tanto di cappello e in bocca al lupo.
Da oggi non mi sentira' mai più dire parola alcuna ne' diretta ne' per interposta persona o giornalista nei confronti di chi e' alleato. Per troppo tempo ho fatto parte di questo modo di pugnalarci tra alleati anche per interposta persona. Il risultato? Tre mandati di centro sinistra e un capoluogo allo sfascio.
Fratelli d'Italia oggi e' un partito talmente grande in cui riescono a convivere tanti filoni della storia politica italiana quindi c’è spazio per chi come i miei amici ed io si sente popolare e liberale.
Credo l'intervento all’europarlamento di Raffaele Fitto oltre che la sua storia politica personale ne sono la sintesi, ne ho avuto un ulteriore riprova sabato ad un convegno organizzato da Pietro Fiocchi dal titolo Women for Europe - Europe for Women alla presenza dell'europarlamentare belga Assita Kanko, originaria del Burkina Faso, vice presidente dell'ECR gruppo europeo di cui Giorgia Meloni e' Presidente: un convegno dove di nostalgia non ne ho vista proprio ma tanta voglia di stare con i piedi per terra affrontando la realta'.
Quanti amici ha ritrovato in FDI?
Pochi per la verità: sono tanti anni che manco, ho trovato gente che e' stata nella Lega, in Forza Italia, in NCD e anche coloro che non hanno mai mollato al quale va il mio massimo rispetto, perche' se oggi questa comunita' e' grande e' grazie a loro.
Non certo di chi ha girato tante parrocchie come me.
E la nuova classe dirigente come la giudica?
Ho ammirato Negri per come ha aperto senza paure e timori a chiunque volesse dare un contributo e una mano. Chiedendo solo dove volessero andare e non da dove arrivassero. Ha ricomposto una diaspora e arricchito una comunita’, come Giorgia Meloni del resto.
Qualche tema concreto: Comunità Montana Val San Martino e Lario Orientale, Rusconi o Fasoli?
Ho letto dai media la vicenda e credo non vi sia alcun dubbio tra chi si avvicina al centrodestra e chi sceglie la terra di mezzo di scegliere Fasoli, da quel che ho capito poi la lista di quest'ultimo e il suo progetto coprivano in modo più coerente la rappresentanza territoriale. Questa ovviamente e' una mia opinione personale. Perche’ il tutto spetta ai sindaci.
Parco del Curone e di Montevecchia, Molgora o Zardoni?
Ho seguito poco e non so darle un opinione.
Le prossime elezioni sono per il rinnovo dell'Amministrazione di Lecco città. Ma il centrodestra ha un candidato in grado di battere Gattinoni?
Gattinoni si batte tutti insieme e con tante passione, non sono delegato a decidere ma affrontiamo l'Avvento con tanta serenita' e poco protagonismo, iniziamo invece a tirar fuori progetti, programmi e idee competitive. Perche' la stagione dei tagli dei nastri del 5% di cio che e' stato promesso e' vicina.
Mauro Gattinoni e Mauro Piazza, qual è il Mauro giusto?
Le rispondo con la stessa logica con cui le ho risposto tra Fasoli e Rusconi: è normale che il giusto per me tra i due è Piazza.
Infine, in Fratelli d'Italia che ruolo ha?
Alessandro Negri e il suo direttivo mi hanno affidato l'organizzazione, spero di ringraziare onorando l'incarico con il lavoro alla vigilia dei congressi cittadini. Direi che per uno che arriva dal terzo polo basti e avanzi soprattutto vista la valorizzazione di tanti amici che, con me, hanno voluto condividere questa esperienza e che sono stati inseriti nei dipartimenti come Loredana Colella, Chiara Camozzi, Enrico Bianchini. Non ci e' stato promesso altro e resto a disposizione di tutto il partito con grande rispetto di chi c'era prima di noi e lo ha fatto diventare il primo partito seguendo Giorgia Meloni.