Anche Lecco chiede il riconoscimento dello Stato di Palestina

Anche Lecco si è unito martedì sera all’elenco di quei Comuni italiani che hanno chiesto con un ordine del giorno il riconoscimento dello Stato di Palestina. L’iniziativa è stata presa a Palazzo Bovara dal capogruppo della forza di maggioranza Con la sinistra cambia Lecco, Alberto Anghileri: “Non siamo ingenui, siamo consapevoli che non sarà un ordine del giorno a risolvere un problema dalle radici così profonde ma non possiamo continuare a far finta di niente. Gaza è una striscia lunga 40 chilometri, come da Lecco a Colico, con una delle densità abitative più alte del mondo, in particolare di bambini. E sono proprio i bambini, insieme alle donne, i più colpiti dalla guerra che sta portando avanti Israele dall’ottobre dello scorso anno. Come possiamo fermare questa strage? Il nostro ordine del giorno vuole dare un piccolo contributo per arrivare alla pace, per non girarci dall’altra parte. O poniamo questi temi e facciamo queste riflessioni o rischiamo di farci trascinare in guerra”.
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Alberto Anghileri

Una proposta accolta con convinzione dalle altre forze di maggioranza: “Ci sembra scontato chiedere di riconoscere lo Stato di Palestina - ha detto Stefano Villa di Ambientalmente - Stiamo assistendo all’annientamento delle residue delle possibilità di dare una terra al popolo palestinese a causa dell’occupazione della Striscia di Gaza e della Cisgiordania, quale Stato può esistere senza territorio?”. Anche Fattore Lecco ha accolto l’invito: “Proviamo a fare la nostra piccola parte per la pace, consapevoli che di fronte a un tema tanto complesso non sarà il nostro ordine del giorno a fare la differenza, siamo convinti che la strada giusta da perseguire sia quella dei ‘due popoli, due stati’” ha commentato Saulo Sangalli. Di parere completamente opposto la minoranza: Lega, Fratelli d’Italia e Lecco ideale - Lecco merita di più, con sfumature diverse, hanno sostenuto che un tema così delicato e complesso non potesse essere oggetto di un consiglio comunale che ha altre competenze e priorità.

La proposta di Anghileri è dunque stata approvata col solo sostegno della maggioranza. Il consiglio comunale lecchese chiede quindi formalmente al governo di “riconoscere a tutti gli effetti lo Stato di Palestina come entità sovrana nei confini precedenti all’occupazione del 1967 e con Gerusalemme capitale condivisa; di agire in sede ONU per un immediato riconoscimento dello Stato di Palestina come membro a pieno titolo delle Nazioni Unite, per permettere alla Palestina e a Israele di negoziare direttamente in condizioni di pari autorevolezze e piena sovranità; di impiegare tutti gli strumenti politici, diplomatici e di Diritto Internazionale per fermare la colonizzazione e l’annessione dei Territori Occupati Palestinesi”. 
L’ordine del giorno impegna anche il sindaco “a farsi interprete di tali istanze e ad attivarsi verso gli altri sindaci ed amministrazioni della Regione Lombardia per concordare un’azione comune di sensibilizzazione delle rappresentanze politiche e parlamentari”.

“Il riconoscimento dello Stato di Palestina è un passo fondamentale per equiparare la sua condizione sul piano politico a quella di altri Stati, riconoscere le aspirazioni legittime ad avere uno Stato da parte dei Palestinesi e ribadire le tutele previste dal Diritto Internazionale - si legge ancora nel testo - Risulta ormai evidente quanto sia indispensabile che le Nazioni Unite e l’Unione Europea non si fermino alle dichiarazioni di condanna e al richiamo alle parti di fermare la violenza, ma che prendano posizione per eliminare le cause che provocano la violenza e l’ingiustizia in Israele e in Palestina con l’obiettivo di esercitare una mediazione attiva per la fine dell’occupazione militare israeliana, della colonizzazione dei Territori Palestinesi Occupati, per la liberazione degli ostaggi, delle persone detenute illegalmente e per il rispetto dei diritti umani e del Diritto Internazionale in tutto il territorio Palesinese e Israeliano”.
M.V.
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