Castello: stadio e parchetto tormentano i residenti. Tanti suggerimenti alla Giunta
Problemi di sicurezza e mancanza di parcheggi come per altre zone della città. Ma gli autentici “nodi” del rione di Castello sono stati la situazione del parco Kennedy al Broletto con le polemiche per gli schiamazzi dei giovani che lo frequentano e la “zona rossa” attorno allo stadio Rigamonti-Ceppi in occasione delle partite del Lecco che ha fatto dire ad alcuni residenti di sentirsi in ostaggio.
Animata la serata di ieri alla scuola primaria “Carducci” che ha ospitato l’incontro dedicato ai problemi di Castello nell’ambito del ciclo “Rioni al centro” cha da qualche mese porta sindaco e assessori a incontrare gli abitanti dei quartieri cittadini. Presenti, con il sindaco Mauro Gattinoni, gli assessori Renata Zuffi (ambiente), Emanuele Manzoni (servizi sociali), Emanuele Torri (sport) e Maria Sacchi (lavori pubblici).
Come nelle altre occasioni, la serata è stata aperta dal sindaco che ha presentato gli interventi effettuati dal Comune in questi anni per il rione di Castello: la riqualificazione della scuola primaria, la sistemazione delle vie Lusciana, Solferino e Cristoforo Colombo, la nuova passerella sul Gerenzone in via Galandra, l’area cani in via Calatafimi. E appunto il parco Eunice Kennedy Shriver. Inaugurato esattamente due anni fa – nel dicembre 2022 –, si tratta di un’area sportiva utilizzata durante le ore di lezione dagli studenti delle scuole superiori e nelle altre ore aperto al pubblico e frequentato da molti giovani. Ed è proprio l’attività extrascolastica ad avere sollevato le lamentele dei residenti della vicina palazzina, proprio per il problemi di schiamazzi e rumori. Per fronteggiare i quali sono state studiate alcune soluzioni da parte comunale che non sono state accolte dei residenti.
In particolare, l’assessore Maria Sacchi ha ricordato come sia stata proposta la realizzazione di una barriera vegetale da installare nel cortile del condominio e per la quale il Comune si sarebbe impegnato alla relativa manutenzione per un periodo di undici anni. Ma la proposta è stata rigettata a maggioranza dai condomini. E la situazione è ancora in stallo.
Ieri sera, è stato comunque rimproverato al Comune di non averci pensato al momento di realizzare l’opera e di intervenire solo successivamente. Tema caldo che ha avuto una coda: al termine dell’incontro pubblico, infatti, sindaco e assessore Sacchi si sono fermati a discutere con alcuni dei residenti interessati.
Per il cordone di sicurezza intorno allo stadio in occasione delle partite di calcio, il sindaco ha ricordato come i provvedimenti siano decisi da prefetto e questore e come il grado degli interventi sia calibrato secondo la rischiosità di ogni singola partita, ammattendo che le “regole” siano particolarmente austere ma rimarcando come si tratti comunque di accorgimenti a tutela della sicurezza dei cittadini. I residenti delle vie circostanti il Rigamonti-Ceppi hanno comunque sottolineato come la domenica spesso sia loro impedito di raggiungere la propria abitazione da parte degli agenti presenti. Ma all’inflessibilità dei tutori dell’ordine si aggiungono anche le intemperanze dei tifosi per le quali «spesso si ha paura a uscire». C’è anche chi ha chiesto che la domenica sia chiuso il bar che è punto di ritrovo dei tifosi blucelesti.
A proposito di bar, sono arrivate segnalazioni anche per un locale in piazza Carducci aperto fino a tarda ora e che attira molti giovani che poi si fermano a schiamazzare, lasciando anche bottiglie rotte sul muretto della scuola, mentre per un altro locale nella parte alta di corso Matteotti si è parlato di feste con musica a tutto volume «per la quale non si riesce neppure più a parlare tra di noi stando in casa».
E sulla sicurezza, anche dall’assemblea di Castello è arrivata la richiesta di installare più telecamere, anche perché la stazione ferroviaria – da tempo epicentro di episodi violenti e di risse – è poco distante «e spesso quella marmaglia si sposta qua». Richiesta comunque una maggior presenza da parte della polizia locale visto che a volte la piazza Carducci sembra essere «terra di nessuno».
Attenzione anche al traffico e in particolare alla velocità delle auto in alcune vie del rione ed è arrivata la richieste di installare autovelox in alcuni punti e realizzare la «zona 30» o l’installazione di dossi antivelocità. Tutti provvedimenti – hanno detto l’assessore Zuffi e il sindaco Gattinoni – che il nuovo codice della strada voluto dal ministro Matteo Salvini «ci impedisce di prendere»: impossibile installare l’autovelox nella strade urbane, mentre per le zone 30 e i dossi ci sono precisi paletti e va richiesta esplicita autorizzazione al ministero. E comunque – ha aggiunto Zuffi – stiamo mettendo a punto un piano che potrebbe fare dell’intera città, ed esclusione delle arterie principali di attraversamento e scorrimento, praticamente una sola zona 30.
Anche a Castello, come negli altri rioni, sono stati mossi rilievi sulla pulizia urbana, sui cestini portarifiuti spesso usati da incivili per depositare l’immondizia di casa, oltre al problema di chi espone sulla strada con troppo anticipo i sacchi dellla spazzatura. Sollecitati più controlli che l’assessore Zuffi ha comunque ricordato che già sono serrati, mentre qualcuno ha suggerito l’avvio di un’indagine per individuare quei cittadini che non usano il sacco rosso contrassegnato dal qr-code e che pertanto si liberano dei propri rifiuti depositandoli nei cestini (e sono, come aveva già fatto notare il sindaco, casi di affitti in nero o addirittura bed&breakfast abusivi).
Ampia anche la discussione sulla mancanza di parcheggi, in alcune vie particolarmente sentito come nei dintorni della palestra di roccia e dell’Ostello, sulla possibilità di riservare posti-auto ai residenti (ipotesi esclusa avendo il Comune ormai imboccata la strada dei posteggi a strisce blu che i residenti possono utilizzare liberamente grazie a un abbonamento annuo). Alla mancanza di parcheggi si aggiunge la soata selvaggia in alcuni punti pericolosa come in via Seminario.
Tra gli altri problemi segnalati, la necessità di un bagno pubblico per il parco Belgiojoso dove peraltro andrebbe anche rimessa in funziona la fontana, l’illuminazione dei passaggi pedonali in via Don Pozzi, controlli sui padroni di cani, le code al semaforo all’incrocio tra le vie Petrarca e Milazzo, il disordine all’uscita delle scuole sempre in via Milazzo, delle case popolari.
Suggerita infine la realizzazione di una segnaletica turistica ripristinando anche quella manzoniana di un tempo e proposto di aprire al pubblico il parco dell’Azienda sanitaria tra corso Matteotti e via Tubi. L’assessore Manzoni ha detto che proprio di questo si è parlato in un incontro e che la possibilità di “restituire” quel parco alla città esiste: potrebbe diventare luogo di ritrovo così che anche il centro psicosociale che vi sorge sarebbe meno ghettizzato.
Animata la serata di ieri alla scuola primaria “Carducci” che ha ospitato l’incontro dedicato ai problemi di Castello nell’ambito del ciclo “Rioni al centro” cha da qualche mese porta sindaco e assessori a incontrare gli abitanti dei quartieri cittadini. Presenti, con il sindaco Mauro Gattinoni, gli assessori Renata Zuffi (ambiente), Emanuele Manzoni (servizi sociali), Emanuele Torri (sport) e Maria Sacchi (lavori pubblici).
Come nelle altre occasioni, la serata è stata aperta dal sindaco che ha presentato gli interventi effettuati dal Comune in questi anni per il rione di Castello: la riqualificazione della scuola primaria, la sistemazione delle vie Lusciana, Solferino e Cristoforo Colombo, la nuova passerella sul Gerenzone in via Galandra, l’area cani in via Calatafimi. E appunto il parco Eunice Kennedy Shriver. Inaugurato esattamente due anni fa – nel dicembre 2022 –, si tratta di un’area sportiva utilizzata durante le ore di lezione dagli studenti delle scuole superiori e nelle altre ore aperto al pubblico e frequentato da molti giovani. Ed è proprio l’attività extrascolastica ad avere sollevato le lamentele dei residenti della vicina palazzina, proprio per il problemi di schiamazzi e rumori. Per fronteggiare i quali sono state studiate alcune soluzioni da parte comunale che non sono state accolte dei residenti.
In particolare, l’assessore Maria Sacchi ha ricordato come sia stata proposta la realizzazione di una barriera vegetale da installare nel cortile del condominio e per la quale il Comune si sarebbe impegnato alla relativa manutenzione per un periodo di undici anni. Ma la proposta è stata rigettata a maggioranza dai condomini. E la situazione è ancora in stallo.
Ieri sera, è stato comunque rimproverato al Comune di non averci pensato al momento di realizzare l’opera e di intervenire solo successivamente. Tema caldo che ha avuto una coda: al termine dell’incontro pubblico, infatti, sindaco e assessore Sacchi si sono fermati a discutere con alcuni dei residenti interessati.
Per il cordone di sicurezza intorno allo stadio in occasione delle partite di calcio, il sindaco ha ricordato come i provvedimenti siano decisi da prefetto e questore e come il grado degli interventi sia calibrato secondo la rischiosità di ogni singola partita, ammattendo che le “regole” siano particolarmente austere ma rimarcando come si tratti comunque di accorgimenti a tutela della sicurezza dei cittadini. I residenti delle vie circostanti il Rigamonti-Ceppi hanno comunque sottolineato come la domenica spesso sia loro impedito di raggiungere la propria abitazione da parte degli agenti presenti. Ma all’inflessibilità dei tutori dell’ordine si aggiungono anche le intemperanze dei tifosi per le quali «spesso si ha paura a uscire». C’è anche chi ha chiesto che la domenica sia chiuso il bar che è punto di ritrovo dei tifosi blucelesti.
A proposito di bar, sono arrivate segnalazioni anche per un locale in piazza Carducci aperto fino a tarda ora e che attira molti giovani che poi si fermano a schiamazzare, lasciando anche bottiglie rotte sul muretto della scuola, mentre per un altro locale nella parte alta di corso Matteotti si è parlato di feste con musica a tutto volume «per la quale non si riesce neppure più a parlare tra di noi stando in casa».
E sulla sicurezza, anche dall’assemblea di Castello è arrivata la richiesta di installare più telecamere, anche perché la stazione ferroviaria – da tempo epicentro di episodi violenti e di risse – è poco distante «e spesso quella marmaglia si sposta qua». Richiesta comunque una maggior presenza da parte della polizia locale visto che a volte la piazza Carducci sembra essere «terra di nessuno».
Attenzione anche al traffico e in particolare alla velocità delle auto in alcune vie del rione ed è arrivata la richieste di installare autovelox in alcuni punti e realizzare la «zona 30» o l’installazione di dossi antivelocità. Tutti provvedimenti – hanno detto l’assessore Zuffi e il sindaco Gattinoni – che il nuovo codice della strada voluto dal ministro Matteo Salvini «ci impedisce di prendere»: impossibile installare l’autovelox nella strade urbane, mentre per le zone 30 e i dossi ci sono precisi paletti e va richiesta esplicita autorizzazione al ministero. E comunque – ha aggiunto Zuffi – stiamo mettendo a punto un piano che potrebbe fare dell’intera città, ed esclusione delle arterie principali di attraversamento e scorrimento, praticamente una sola zona 30.
Anche a Castello, come negli altri rioni, sono stati mossi rilievi sulla pulizia urbana, sui cestini portarifiuti spesso usati da incivili per depositare l’immondizia di casa, oltre al problema di chi espone sulla strada con troppo anticipo i sacchi dellla spazzatura. Sollecitati più controlli che l’assessore Zuffi ha comunque ricordato che già sono serrati, mentre qualcuno ha suggerito l’avvio di un’indagine per individuare quei cittadini che non usano il sacco rosso contrassegnato dal qr-code e che pertanto si liberano dei propri rifiuti depositandoli nei cestini (e sono, come aveva già fatto notare il sindaco, casi di affitti in nero o addirittura bed&breakfast abusivi).
Ampia anche la discussione sulla mancanza di parcheggi, in alcune vie particolarmente sentito come nei dintorni della palestra di roccia e dell’Ostello, sulla possibilità di riservare posti-auto ai residenti (ipotesi esclusa avendo il Comune ormai imboccata la strada dei posteggi a strisce blu che i residenti possono utilizzare liberamente grazie a un abbonamento annuo). Alla mancanza di parcheggi si aggiunge la soata selvaggia in alcuni punti pericolosa come in via Seminario.
Tra gli altri problemi segnalati, la necessità di un bagno pubblico per il parco Belgiojoso dove peraltro andrebbe anche rimessa in funziona la fontana, l’illuminazione dei passaggi pedonali in via Don Pozzi, controlli sui padroni di cani, le code al semaforo all’incrocio tra le vie Petrarca e Milazzo, il disordine all’uscita delle scuole sempre in via Milazzo, delle case popolari.
Suggerita infine la realizzazione di una segnaletica turistica ripristinando anche quella manzoniana di un tempo e proposto di aprire al pubblico il parco dell’Azienda sanitaria tra corso Matteotti e via Tubi. L’assessore Manzoni ha detto che proprio di questo si è parlato in un incontro e che la possibilità di “restituire” quel parco alla città esiste: potrebbe diventare luogo di ritrovo così che anche il centro psicosociale che vi sorge sarebbe meno ghettizzato.
D.C.