Lecco: aggressione a Zamperini, anarchico condannato. Multa da 600 euro
400 euro di multa, era la richiesta di condanna avanzata dalla pubblica accusa, ritenendo provata la penale responsabilità dell'imputato. "Nulla - ha detto il vpo Pietro Bassi in requisitoria - mette in dubbio quanto raccontato dalla parte civile. Ciò che è successo non è corroborato solo dalle certificazioni mediche ma anche dalle dichiarazioni acquisite in aula".
Quest'oggi al cospetto del giudice di pace Antonella Signorile - che più volte ha tentato invano la strada della conciliazione - la vicenda è arrivata dunque al pettine, dopo l'audizione dell'ultimo testimone previsto e dunque della titolare del bar, non presente però in sala al momento dell'avvio della zuffa in quanto sul retro del locale.
Quella subita da Zamperini è stata "una aggressione lucida per motivi politici", secondo il legale del meloniano, costituito parte civile. 7.000 euro la richiesta di risarcimento avanzata.
"Il gesto dello sputo è un gesto deplorevole. Nessuna persona civile può mettere in dubbio ciò. Ma non è un gesto penalmente rilevante. Si tratta semmai di una offesa che eventualmente può trarre ristoro in un altra sede, quella civile" ha esordito l'avvocato Stefano Mandelli, difensore di R.R., non personalmente presente all'udienza ed ammesso al gratuito patrocinio a spese dello stato.
"Poco plausibile" per il legale, invece, la ricostruzione del “fattaccio” per come presentata da Zamperini. “Non c'è certezza del colpo, né che il graffio non sia stato conseguenza della reazione”. Perché nella sua idea dell'accaduto - sostenuta anche dall'oste presente dietro il bancone, che ha sostenuto di essere intervenuto per dividere i due che si stavano azzuffando – allo spunto sarebbe seguito la (normale) reazione del meloniano e dunque una zuffa in cui non si è capito chi ha fatto cosa.
Di diverso avviso il giudice, che ha giudicato R.R colpevole, irrogandogli una multa da 600 euro a cui aggiungere 600 euro di risarcimento per la parte civile, a cui l'imputato dovrà pagare anche le spese legali quantificate in poco più di 1.900 euro.
“Oggi è stata fatta giustizia, chiudendo una vicenda dolorosa quanto surreale – commenta, con una nota, il Consigliere Regionale Giacomo Zamperini - Prendo atto della condanna e colgo l’occasione per ringraziare il Giudice, gli agenti di Polizia intervenuti sul posto, la Digos e soprattutto l’avv. Enrico Bergonzi del Foro di Milano per l’assistenza legale impeccabile. Non voglio guadagnare un soldo da questa vicenda, il risarcimento sarà totalmente devoluto ad un’associazione di volontariato del territorio. Sarei sato ancor più soddisfatto – conclude Zamperini – se a ravvisare la gravità di questo gesto fosse stato anche l’anarchico condannato, il quale invece non ha mai mostrato alcun pentimento. Eppure, per farmi rimettere la querela, sarebbe bastato scusarsi con l’impegno di non reiterare alcuna violenza politica in futuro, anziché rivendicare l’aggressione. Penso che questa sentenza rappresenti un segnale importante per quei giovani, a destra come a sinistra, che ogni giorno si impegnano pacificamente a portare avanti le proprie proposte politiche senza mai scadere nella violenza e prevaricazione. Il mio pensiero va pure alle piazze d’Italia che in questo momento vivono momenti di forte tensione e prevaricazione “rossa”. La violenza e le aggressioni in politica sono un segno di forte debolezza per le idee che si intendono rappresentare. Ad ogni modo, se qualcuno pensava di poterci intimorire, sappia che noi non abbiamo paura e non ci faremo fermare dalla prepotenza di nessuno, anarchici e post-comunisti se ne facciano una ragione!”
Chiara dunque per il viceprocuratore onorario quando accorso il 16 dicembre 2019 all'esponente di Fratelli d'Italia Giacomo Zamperini, oggi consigliere regionale. Lesioni il reato contestato a R.R., l'uomo, ritenuto vicino al movimento anarchico, che dopo aver avvicinato il politico in un bar di Germanedo ha sputato – per sua stessa ammissione addosso - per arrivare poi – secondo il denunciante – a colpirlo in volto, provocandogli un graffio sulla fronte.
Quest'oggi al cospetto del giudice di pace Antonella Signorile - che più volte ha tentato invano la strada della conciliazione - la vicenda è arrivata dunque al pettine, dopo l'audizione dell'ultimo testimone previsto e dunque della titolare del bar, non presente però in sala al momento dell'avvio della zuffa in quanto sul retro del locale.
Quella subita da Zamperini è stata "una aggressione lucida per motivi politici", secondo il legale del meloniano, costituito parte civile. 7.000 euro la richiesta di risarcimento avanzata.
"Il gesto dello sputo è un gesto deplorevole. Nessuna persona civile può mettere in dubbio ciò. Ma non è un gesto penalmente rilevante. Si tratta semmai di una offesa che eventualmente può trarre ristoro in un altra sede, quella civile" ha esordito l'avvocato Stefano Mandelli, difensore di R.R., non personalmente presente all'udienza ed ammesso al gratuito patrocinio a spese dello stato.
"Poco plausibile" per il legale, invece, la ricostruzione del “fattaccio” per come presentata da Zamperini. “Non c'è certezza del colpo, né che il graffio non sia stato conseguenza della reazione”. Perché nella sua idea dell'accaduto - sostenuta anche dall'oste presente dietro il bancone, che ha sostenuto di essere intervenuto per dividere i due che si stavano azzuffando – allo spunto sarebbe seguito la (normale) reazione del meloniano e dunque una zuffa in cui non si è capito chi ha fatto cosa.
Di diverso avviso il giudice, che ha giudicato R.R colpevole, irrogandogli una multa da 600 euro a cui aggiungere 600 euro di risarcimento per la parte civile, a cui l'imputato dovrà pagare anche le spese legali quantificate in poco più di 1.900 euro.
“Oggi è stata fatta giustizia, chiudendo una vicenda dolorosa quanto surreale – commenta, con una nota, il Consigliere Regionale Giacomo Zamperini - Prendo atto della condanna e colgo l’occasione per ringraziare il Giudice, gli agenti di Polizia intervenuti sul posto, la Digos e soprattutto l’avv. Enrico Bergonzi del Foro di Milano per l’assistenza legale impeccabile. Non voglio guadagnare un soldo da questa vicenda, il risarcimento sarà totalmente devoluto ad un’associazione di volontariato del territorio. Sarei sato ancor più soddisfatto – conclude Zamperini – se a ravvisare la gravità di questo gesto fosse stato anche l’anarchico condannato, il quale invece non ha mai mostrato alcun pentimento. Eppure, per farmi rimettere la querela, sarebbe bastato scusarsi con l’impegno di non reiterare alcuna violenza politica in futuro, anziché rivendicare l’aggressione. Penso che questa sentenza rappresenti un segnale importante per quei giovani, a destra come a sinistra, che ogni giorno si impegnano pacificamente a portare avanti le proprie proposte politiche senza mai scadere nella violenza e prevaricazione. Il mio pensiero va pure alle piazze d’Italia che in questo momento vivono momenti di forte tensione e prevaricazione “rossa”. La violenza e le aggressioni in politica sono un segno di forte debolezza per le idee che si intendono rappresentare. Ad ogni modo, se qualcuno pensava di poterci intimorire, sappia che noi non abbiamo paura e non ci faremo fermare dalla prepotenza di nessuno, anarchici e post-comunisti se ne facciano una ragione!”
A.M.