PAROLE CHE PARLANO/204
Impiccione
Quante volte abbiamo utilizzato questo termine per descrivere una persona che si intromette in faccende altrui, magari proprio nelle nostre, che si mette in mezzo dove non è chiamata? Etimologicamente, il termine impiccione ha le sue radici nel francese antico empedechier, con il significato di "ostacolare", che nasce dal latino impedicare: prendere al laccio per i piedi.
Questa genealogia linguistica ci rivela molto sul significato profondo della parola. L'impiccione, infatti, è colui che "prende per i piedi" gli altri, che li ostacola nel loro cammino, li rallenta, li intralcia. È come un'erbaccia che cresce rigogliosa in un giardino ben curato, soffoca le piante e ne impedisce la crescita.
L'immagine del piede, presente nell'etimologia latina, è particolarmente significativa. Il piede è la parte del corpo che ci permette di muoverci, di avanzare verso i nostri obiettivi. Ecco perché sono nate altre parole dal latino impedicare: impacciare/impacciato e spicciare/spicciarsi, col significato, i primi, di essere di ostacolo, un laccio per agli altri e per se stessi; i secondi, di sbrigare e sbrigarsi, liberando dagli ostacoli e dalle pastoie.
Quello dell’impicciarsi è un concetto presente in molte culture e in diverse lingue. In molte società, chi si intromette negli affari altrui è considerato una figura molto negativa, un intruso che turba l'ordine e l'armonia. Ma non dimentichiamo, con le parole di Gianfranco Ravasi, che l'impiccione […] è in tutti noi […] sempre in agguato, pronto a giudicare, a criticare, ad assegnare pagelle agli affari altrui.
In questi tempi, il mondo digitale ha purtroppo amplificato in modo esponenziale il fenomeno del gossip, trasformandolo in un vero e proprio sport di massa. I social network, con le loro dinamiche di condivisione e viralità, hanno creato un terreno fertile per la diffusione di informazioni e di pettegolezzi spesso falsi o distorti, e hanno favorito la nascita dei tuttologi e di una nuova specie zoologica: i leoni da tastiera.