Lecco: 'i diritti non sono i desideri', parola di Garante ai bambini
Incontro con il garante regionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza Riccardo Bettiga, psicologo di origini lecchesi, questa mattina alla sala Don Ticozzi nell’ambito del progetto “Scuola amica” in occasione della Giornata mondiale dell’infanzia che ricorre il 20 novembre, data che ricorda il varo della convenzione per i diritti dei minori avvenuto 35 anni fa.
Presenti alcune classi dell’istituto superiore “Bertacchi” e della scuola primaria di Santo Stefano che hanno collaborato nel progetto. Da remoto era invece collegato l’istituto comprensivo “Carducci” di Olginate.
Condotta da Marina Ghislanzoni dell’Ufficio scolastico provinciale, la mattinata è stata aperta dai saluti della rappresentante dell’amministrazione provinciale Martina Savini, della portavoce dell’Unicef lombarda Manuela Bovolenta e dell’assessore comunale lecchese Alessandra Durante che ha anche ricordato il progetto “Città amica” con il quale il Comune raccoglie i desideri e le richieste dei più piccoli sulla città che vorrebbero perché non siano solo gli adulti a decidere e perché «il benessere dei più giovani ha ricadute positive anche su quello dei più grandi».
Da parte sua, Bettiga ha spiegato agli allievi quali sono i compiti del garante, ma soprattutto quali sono i diritti dei minori in questa società in cui spesso i diritti conquistati vengono dati per scontati rischiando così di non accorgersi quando vengono meno. Ha poi spiegato come molti confondano i diritti con i desideri: «Occorre imparare a distinguere. Per un diritto avete il dovere di pretendere che sia riconosciuti, i desideri invece dovete costruirli e se non doveste riuscire a raggiungerli, pazienza, si penserà ad altro. Avete per esempio il diritto a essere ascoltati: gli adulti devono ascoltarvi. Avete il diritto al gioco che aiuta a sperimentare, a imparare, a relazionarvi con gli altri. Avete il diritto all’educazione e quindi di poter andare a scuola non solo per imparare delle cose ma anche per stare con gli altri e imparare a stare al mondo che è quanto vi servirà poi nella vita. Ma i diritti vanno anche a braccetto coi doveri. Per esempio, gli adulti non devono pensare solo alle cose che vi piacciono, ma anche a quello che è meglio per voi».
Parlando della propria attività, Bettiga ha spiegato come in Lombardia la popolazione dei minorenni sia costituita da oltre 900mila persone «e io controllo che i diritti di queste persone vengano rispettati, quando non vanno bene le cose cerco di intervenire. E poi vado in giro a spiegare quel che faccio e cerco di far scrivere leggi che abbiano i bambini e gli adolescenti al centro».
I due fronti principali di intervento sono costituiti dal fenomeno dei minori stranieri non accompagnati, tremila in Lombardia, ma soprattutto delle liti famigliari. Vengono poi episodi di discriminazione anche nelle scuole e problemi logistici che sembrano minori come quello del trasporto scolastico ma che può influire sul diritto all’educazione e all’istruzione.
Sono poi stati presentati i lavori effettuati nelle scuole proprio per il progetto “Scuola amica” dell’Unicef: la classe Quarta della scuola primaria di Santo Stefano negli ultimi due anni ha realizzato un fascicoletto di educazione civica intitolato “Diversi e uguali”, la classe Seconda dell’indirizzo professionale dei servizi sociosanitari dell’istituto superiore del “Bertacchi” ha presentato un video. Sempre al “Bertacchi”, la classi Prima B si è dedicata a un intervento di animazione, mentre la classe Prima D ha lavorato a un “Progetto gentilezza” che diventerà un intervento da portare alla scuola primaria di Santo Stefano.
Infine le domande dei giovani e giovanissimi che hanno spaziato dalla guerra a più prosaici problemi quotidiani.
Presenti alcune classi dell’istituto superiore “Bertacchi” e della scuola primaria di Santo Stefano che hanno collaborato nel progetto. Da remoto era invece collegato l’istituto comprensivo “Carducci” di Olginate.
Condotta da Marina Ghislanzoni dell’Ufficio scolastico provinciale, la mattinata è stata aperta dai saluti della rappresentante dell’amministrazione provinciale Martina Savini, della portavoce dell’Unicef lombarda Manuela Bovolenta e dell’assessore comunale lecchese Alessandra Durante che ha anche ricordato il progetto “Città amica” con il quale il Comune raccoglie i desideri e le richieste dei più piccoli sulla città che vorrebbero perché non siano solo gli adulti a decidere e perché «il benessere dei più giovani ha ricadute positive anche su quello dei più grandi».
Da parte sua, Bettiga ha spiegato agli allievi quali sono i compiti del garante, ma soprattutto quali sono i diritti dei minori in questa società in cui spesso i diritti conquistati vengono dati per scontati rischiando così di non accorgersi quando vengono meno. Ha poi spiegato come molti confondano i diritti con i desideri: «Occorre imparare a distinguere. Per un diritto avete il dovere di pretendere che sia riconosciuti, i desideri invece dovete costruirli e se non doveste riuscire a raggiungerli, pazienza, si penserà ad altro. Avete per esempio il diritto a essere ascoltati: gli adulti devono ascoltarvi. Avete il diritto al gioco che aiuta a sperimentare, a imparare, a relazionarvi con gli altri. Avete il diritto all’educazione e quindi di poter andare a scuola non solo per imparare delle cose ma anche per stare con gli altri e imparare a stare al mondo che è quanto vi servirà poi nella vita. Ma i diritti vanno anche a braccetto coi doveri. Per esempio, gli adulti non devono pensare solo alle cose che vi piacciono, ma anche a quello che è meglio per voi».
Parlando della propria attività, Bettiga ha spiegato come in Lombardia la popolazione dei minorenni sia costituita da oltre 900mila persone «e io controllo che i diritti di queste persone vengano rispettati, quando non vanno bene le cose cerco di intervenire. E poi vado in giro a spiegare quel che faccio e cerco di far scrivere leggi che abbiano i bambini e gli adolescenti al centro».
I due fronti principali di intervento sono costituiti dal fenomeno dei minori stranieri non accompagnati, tremila in Lombardia, ma soprattutto delle liti famigliari. Vengono poi episodi di discriminazione anche nelle scuole e problemi logistici che sembrano minori come quello del trasporto scolastico ma che può influire sul diritto all’educazione e all’istruzione.
Sono poi stati presentati i lavori effettuati nelle scuole proprio per il progetto “Scuola amica” dell’Unicef: la classe Quarta della scuola primaria di Santo Stefano negli ultimi due anni ha realizzato un fascicoletto di educazione civica intitolato “Diversi e uguali”, la classe Seconda dell’indirizzo professionale dei servizi sociosanitari dell’istituto superiore del “Bertacchi” ha presentato un video. Sempre al “Bertacchi”, la classi Prima B si è dedicata a un intervento di animazione, mentre la classe Prima D ha lavorato a un “Progetto gentilezza” che diventerà un intervento da portare alla scuola primaria di Santo Stefano.
D.C.