Cortenova: la mancata fusione approda in aula, attriti in consiglio
Primo consiglio comunale post referendum per la fusione ieri sera a Cortenova. Votati all'unanimità tutti i punti all'ordine del giorno. L'interesse di tutti i presenti, numeroso pubblico incluso, era però tutto sulla presa d'atto del mancato matrimonio con Primaluna.
Il sindaco Sergio Galperti ha dato lettura dell'esito della consultazione, aggiungendo poi alcune sue considerazioni che ha chiesto di acquisire poi al verbale dell'assemblea.
Ha esordito ringraziando tutte le persone che hanno collaborato alla realizzazione del referendum, partendo dagli impiegati comunali. Ha poi sostenuto come il dato sull’affluenza alle urne ormai sia in linea con una tendenza nazionale, ribadendo come “l’espressione per il sì o per il no, legata ad un percorso politico ma di sistema, che ci avrebbe permesso di dare al nostro territorio una previsione futura di gestione e opportunità amministrativa”.
Ha sottolineato come negli anni abbia visto tanti cambiamenti che “hanno sempre portato tagli, tagli e complicazione nella gestione dei nostri enti, soprattutto quelli legati alla gestione dei servizi e al buon andamento degli uffici comunali e con la copertura dei costi fatta dagli introiti dei cittadini”.
Ha ricordato come con il suo gruppo di maggioranza “voglia scegliere le migliori soluzioni, di opportunità che a volte vengono travisate da personalismi che nulla portano, lasciando dietro di se' solo una certezza, che le nostre comunità soffrono dello spopolamento e della scarsa accessibilità ai servizi essenziali agli investimenti sempre più difficoltosi per le infrastutture territoriali”.
Per Galperti “non ci sono ne' vinti ne' vincitori, ma solo la realtà di aver accantonato delle opportunità”. Anche a chi ha sostenuto il no si è rivolto in quanto “hanno riconfermato la fiducia per il nostro mandato elettorale per amministrare per i prossimi 4 anni e veder realizzare gli obiettivi proposti”, ovviamente tali obiettivi ora saranno sottoposti a delle scelte “ridefinite sulla popolazione cortenovese, a cui dobbiamo garantire i servizi, migliorare l’efficienza e ottemperare la copertura dei costi, che vanno poi riparametrati su loro stessi”.
L'amministrazione si troverà a “gestire una coperta che è sempre più corta, ma cercheremo di continuare con la massima collaborazione tra comuni in particolare con la amministrazione comunale di Primaluna e metteremo in atto tutte le sinergie necessarie per migliorare i servizi”.
Un discorso salutato dagli applausi, con i consiglieri di maggioranza in piedi a sottolineare l'apprezzamento per le parole di Galperti. Rimasta seduta, invece, l'opposizione.
Marino Foschi ha voluto indagare, senza ricevere risposta, la “paternità” di alcune affermazioni a mezzo stampa, in particolare alle considerazioni circa il fatto che i cittadini di Cortenova siano stati giudicati ottusi.
Giancarlo Benedetti, capogruppo di minoranza, ha parlato di “sconfitta politica dell’attuale maggioranza” , sostenendo come “le scelte e le decisioni su argomenti di interesse per la comunità di Cortenova sono state condizionate e rinviate in vista dell’imminente fusione, quindi si è perso del tempo per aspettare un evento politico amministrativo che non si è realizzato”.
Anche il gruppo giovani di Cortenova e Primaluna, per voce del consigliere di maggioranza Andrea Mascheri ha espresso le proprie idee parlando di un risultato elettorale che ha lasciato “perplessi, sconcertati e delusi” e ha portato ad una “porta chiusa davanti a noi che si sarebbe aperta” ha asserito, senza nascondere un filo di emozione, naturale per chi come lui aveva creduto fortemente in questo progetto. Ha anche rivelato che “sicuramente alcuni avranno gioito dell’esito negativo del referendum – e proprio a loro si è rivolto chiedendo – cosa hanno vinto?”. Rispondendo lui stesso ha poi continuato a spiegare che non è certamente un “colpo destabilizzante per l’amministrazione ma a perdere siamo stati tutti noi, dal più anziano al più giovane” e come conclusione ha voluto ribadire come la vittoria sia stata quella “dei vecchi rancori e del personalismo”.
Espresso anche il rimpianto per non essere riusciti, come gruppo, a “trasmettere appieno l’importanza di questa decisione”. Mascheri vorrebbe ricevere da chi ha espresso parere negativo, delle spiegazioni in quanto “noi non siamo ancora riusciti a trovarne una che ci convinca”.
Il sindaco Sergio Galperti ha dato lettura dell'esito della consultazione, aggiungendo poi alcune sue considerazioni che ha chiesto di acquisire poi al verbale dell'assemblea.
Ha esordito ringraziando tutte le persone che hanno collaborato alla realizzazione del referendum, partendo dagli impiegati comunali. Ha poi sostenuto come il dato sull’affluenza alle urne ormai sia in linea con una tendenza nazionale, ribadendo come “l’espressione per il sì o per il no, legata ad un percorso politico ma di sistema, che ci avrebbe permesso di dare al nostro territorio una previsione futura di gestione e opportunità amministrativa”.
Ha sottolineato come negli anni abbia visto tanti cambiamenti che “hanno sempre portato tagli, tagli e complicazione nella gestione dei nostri enti, soprattutto quelli legati alla gestione dei servizi e al buon andamento degli uffici comunali e con la copertura dei costi fatta dagli introiti dei cittadini”.
Ha ricordato come con il suo gruppo di maggioranza “voglia scegliere le migliori soluzioni, di opportunità che a volte vengono travisate da personalismi che nulla portano, lasciando dietro di se' solo una certezza, che le nostre comunità soffrono dello spopolamento e della scarsa accessibilità ai servizi essenziali agli investimenti sempre più difficoltosi per le infrastutture territoriali”.
Per Galperti “non ci sono ne' vinti ne' vincitori, ma solo la realtà di aver accantonato delle opportunità”. Anche a chi ha sostenuto il no si è rivolto in quanto “hanno riconfermato la fiducia per il nostro mandato elettorale per amministrare per i prossimi 4 anni e veder realizzare gli obiettivi proposti”, ovviamente tali obiettivi ora saranno sottoposti a delle scelte “ridefinite sulla popolazione cortenovese, a cui dobbiamo garantire i servizi, migliorare l’efficienza e ottemperare la copertura dei costi, che vanno poi riparametrati su loro stessi”.
L'amministrazione si troverà a “gestire una coperta che è sempre più corta, ma cercheremo di continuare con la massima collaborazione tra comuni in particolare con la amministrazione comunale di Primaluna e metteremo in atto tutte le sinergie necessarie per migliorare i servizi”.
Un discorso salutato dagli applausi, con i consiglieri di maggioranza in piedi a sottolineare l'apprezzamento per le parole di Galperti. Rimasta seduta, invece, l'opposizione.
Marino Foschi ha voluto indagare, senza ricevere risposta, la “paternità” di alcune affermazioni a mezzo stampa, in particolare alle considerazioni circa il fatto che i cittadini di Cortenova siano stati giudicati ottusi.
Giancarlo Benedetti, capogruppo di minoranza, ha parlato di “sconfitta politica dell’attuale maggioranza” , sostenendo come “le scelte e le decisioni su argomenti di interesse per la comunità di Cortenova sono state condizionate e rinviate in vista dell’imminente fusione, quindi si è perso del tempo per aspettare un evento politico amministrativo che non si è realizzato”.
Anche il gruppo giovani di Cortenova e Primaluna, per voce del consigliere di maggioranza Andrea Mascheri ha espresso le proprie idee parlando di un risultato elettorale che ha lasciato “perplessi, sconcertati e delusi” e ha portato ad una “porta chiusa davanti a noi che si sarebbe aperta” ha asserito, senza nascondere un filo di emozione, naturale per chi come lui aveva creduto fortemente in questo progetto. Ha anche rivelato che “sicuramente alcuni avranno gioito dell’esito negativo del referendum – e proprio a loro si è rivolto chiedendo – cosa hanno vinto?”. Rispondendo lui stesso ha poi continuato a spiegare che non è certamente un “colpo destabilizzante per l’amministrazione ma a perdere siamo stati tutti noi, dal più anziano al più giovane” e come conclusione ha voluto ribadire come la vittoria sia stata quella “dei vecchi rancori e del personalismo”.
Espresso anche il rimpianto per non essere riusciti, come gruppo, a “trasmettere appieno l’importanza di questa decisione”. Mascheri vorrebbe ricevere da chi ha espresso parere negativo, delle spiegazioni in quanto “noi non siamo ancora riusciti a trovarne una che ci convinca”.
M.A.