Parco Monte Barro: Montanelli replica a Golfari rivendicando la propria 'libertà politica'
Pur sollecitata, non si è fatta attendere la replica del sindaco di Galbiate alla presidente uscente del Parco Monte Barro che, ieri, tramite una lettera aperta ha esternato tutta la rabbia per la mancata riconferma alla testa dell'Ente, venendo sostituita - il passaggio sarà ufficializzato settimana prossima in Assemblea - con altro candidato proposto proprio da Piergiovanni Montanelli che a Paola Golfari ha preferito Davide Facondini, tacciato dalla sfidante di essere privo di "conoscenza relativa alla Pubblica amministrazione politica".
Proprio su tale espressione - effettivamente contorta - utilizzata dall'attuale guida del Parco, ironizza, in apertura della sua risposta, il primo cittadino galbiatese, giocando sulle considerazioni espresse da Golfari. "Forse questa "pubblica amministrazione politica" la si apprende offrendo e partecipando a pranzi e aperitivi "nelle giornate ecologiche". E qui viene fuori come lei stessa ammette, un primo elemento di debolezza della Presidente: un pranzo all'anno invece di 2. Forse la "pubblica amministrazione politica" consiste nell'autovalutare il proprio operato "eccellente" (...di solito sono gli stakeholders di un ente ad esprimere o meno il proprio apprezzamento). Per quanto riguarda me nel mio percorso formativo sono fermo alle riflessioni sulla libertà politica" aggiunge ancora Montanelli, venendo al succo del suo ragionamento. "Perchè sono convinto che senza libertà politica, tutte le altre sono minacciate: libertà della persona, della coscienza, della famiglia, del Comune, della Regione, delle associazioni, dei sindacati. Solo un clima di libertà e responsabilità insegna all'uomo l'arte di controllarsi e di avere fiducia in sé stesso. E in nome di questa libertà mi sono permesso di presentare una candidatura alternativa all'attuale Presidente. Ringrazio Paola Golfari per le sue esternazioni perchè mi ha ricordato con il suo comunicato che chi governa, smessi i panni del demagogo, ha il dovere di fare e non di disseminare parole di rabbia e rancore sui social (come invece sta facendo lei) sprofondando in una miscela inquietante di qualunquismo e pauperismo. Inoltre la "conoscenza della pubblica amministrazione politica" suggerirebbe di non autodenunciare sulla stampa "abusi" gestiti in modo forse discutibile... ma probabilmente la Presidente si è espressa male; uno dei tanti scivoloni a cui ci ha abituati in questi anni. Riconosco che difendere la democrazia col metodo della libertà è cosa dura, ma l'esperienza per essere meritoria deve essere costante e condotta a fondo. Sicuramente non mi lascio scoraggiare perchè credo in una civiltà in marcia, e le ragioni della civiltà non tollerano né soste né abdicazioni. Se ho una colpa, o forse un merito, è quello di aver democraticamente proposto una candidatura alternativa. Sono sicuro che i miei colleghi Sindaci apprezzeranno il mio spirito costruttivo durante la prossima assemblea del Parco.
Alla Presidente ed ai suoi rancori auguro tanta felicità".
Se queste sono le premesse, si preparino i pop-corn per la seduta del 25 novembre. Tra l'altro c'è da sottolineare come se pro-Golfari si sono schierati Oggiono e Lecco (PD), contro si sono allineate anche le posizioni di comuni che, sul fronte Comunità Montana, marciano invece schiena contro schiena. Sostengono infatti la candidatura di Facondini Garlate, Pescate e Valmadrera che per la Val San Martino e Lario Orientale vorrebbero quale presidente Antonio Rusconi come pure Malgrate che, nell'altra partita, è schierato invece con Riccardo Fasoli. Uno uomo in ogni Parco/Ente l'obiettivo dichiarato - lo ha detto ieri in conferenza Luca Liberi, responsabile del dipartimento enti locali - di Fratelli d'Italia, a cui Michele Peccati ha appena aderito, con Matteo Rosa, sindaco di Sirtori che, pur detenendo un pugno di quote, potrebbe ora giocare il ruolo di ago della bilancio nella partita per il Curone, dove all'uscente Marco Molgora è contrapposto Giovanni Zardoni. E se la ventilata possibiltà di votare il primo (sostenuto dal centrosinistra) fosse un messaggio ai leghisti (compatti sul secondo) per la disputa Rusconi-Fasoli? O semplicemente l'ennesimo scenario in cui provare a far saltare il banco imbastito da Piazza, per rivendicare la leadership del centrodestra, a suon di lacerazioni? Il dubbio sorge. Come viene il mal di testa (se non un rimescolamento di stomaco) al cittadino medio che crede ancora in merito e competenza, ma assiste - distante - ai giochi della politica nella pubblica amministrazione, rimettendo in fila i termini usati da Paola Golfari.
Proprio su tale espressione - effettivamente contorta - utilizzata dall'attuale guida del Parco, ironizza, in apertura della sua risposta, il primo cittadino galbiatese, giocando sulle considerazioni espresse da Golfari. "Forse questa "pubblica amministrazione politica" la si apprende offrendo e partecipando a pranzi e aperitivi "nelle giornate ecologiche". E qui viene fuori come lei stessa ammette, un primo elemento di debolezza della Presidente: un pranzo all'anno invece di 2. Forse la "pubblica amministrazione politica" consiste nell'autovalutare il proprio operato "eccellente" (...di solito sono gli stakeholders di un ente ad esprimere o meno il proprio apprezzamento). Per quanto riguarda me nel mio percorso formativo sono fermo alle riflessioni sulla libertà politica" aggiunge ancora Montanelli, venendo al succo del suo ragionamento. "Perchè sono convinto che senza libertà politica, tutte le altre sono minacciate: libertà della persona, della coscienza, della famiglia, del Comune, della Regione, delle associazioni, dei sindacati. Solo un clima di libertà e responsabilità insegna all'uomo l'arte di controllarsi e di avere fiducia in sé stesso. E in nome di questa libertà mi sono permesso di presentare una candidatura alternativa all'attuale Presidente. Ringrazio Paola Golfari per le sue esternazioni perchè mi ha ricordato con il suo comunicato che chi governa, smessi i panni del demagogo, ha il dovere di fare e non di disseminare parole di rabbia e rancore sui social (come invece sta facendo lei) sprofondando in una miscela inquietante di qualunquismo e pauperismo. Inoltre la "conoscenza della pubblica amministrazione politica" suggerirebbe di non autodenunciare sulla stampa "abusi" gestiti in modo forse discutibile... ma probabilmente la Presidente si è espressa male; uno dei tanti scivoloni a cui ci ha abituati in questi anni. Riconosco che difendere la democrazia col metodo della libertà è cosa dura, ma l'esperienza per essere meritoria deve essere costante e condotta a fondo. Sicuramente non mi lascio scoraggiare perchè credo in una civiltà in marcia, e le ragioni della civiltà non tollerano né soste né abdicazioni. Se ho una colpa, o forse un merito, è quello di aver democraticamente proposto una candidatura alternativa. Sono sicuro che i miei colleghi Sindaci apprezzeranno il mio spirito costruttivo durante la prossima assemblea del Parco.
Alla Presidente ed ai suoi rancori auguro tanta felicità".
Se queste sono le premesse, si preparino i pop-corn per la seduta del 25 novembre. Tra l'altro c'è da sottolineare come se pro-Golfari si sono schierati Oggiono e Lecco (PD), contro si sono allineate anche le posizioni di comuni che, sul fronte Comunità Montana, marciano invece schiena contro schiena. Sostengono infatti la candidatura di Facondini Garlate, Pescate e Valmadrera che per la Val San Martino e Lario Orientale vorrebbero quale presidente Antonio Rusconi come pure Malgrate che, nell'altra partita, è schierato invece con Riccardo Fasoli. Uno uomo in ogni Parco/Ente l'obiettivo dichiarato - lo ha detto ieri in conferenza Luca Liberi, responsabile del dipartimento enti locali - di Fratelli d'Italia, a cui Michele Peccati ha appena aderito, con Matteo Rosa, sindaco di Sirtori che, pur detenendo un pugno di quote, potrebbe ora giocare il ruolo di ago della bilancio nella partita per il Curone, dove all'uscente Marco Molgora è contrapposto Giovanni Zardoni. E se la ventilata possibiltà di votare il primo (sostenuto dal centrosinistra) fosse un messaggio ai leghisti (compatti sul secondo) per la disputa Rusconi-Fasoli? O semplicemente l'ennesimo scenario in cui provare a far saltare il banco imbastito da Piazza, per rivendicare la leadership del centrodestra, a suon di lacerazioni? Il dubbio sorge. Come viene il mal di testa (se non un rimescolamento di stomaco) al cittadino medio che crede ancora in merito e competenza, ma assiste - distante - ai giochi della politica nella pubblica amministrazione, rimettendo in fila i termini usati da Paola Golfari.