Calcio Lecco, Aliberti: 'l'obiettivo rimane il playoff'
Il vicepresidente della Calcio Lecco Francesco Aliberti è intervenuto per fare il punto della situazione sul momento attuale della squadra bluceleste. L'undicesimo posto a quota 19 punti non strappa sorrisi ai proprietari del club, che stanno investendo tempo e denaro per ridare visibilità al marchio dell'Aquila. I conti non tornano. Il Lecco è rimasto impigliato nella ragnatela di un torneo più accidentato del previsto, dove le squadre avversarie corrono, aggrediscono e non concedono neppure il tempo di respirare. Per risalire la china e diventare finalmente competitiva, la compagine bluceleste dovrà ribaltare la propria narrativa, acquisendo in pieno quell'autorevolezza che si è vista solo a sprazzi. Tuttavia la fiducia in un futuro più roseo non manca a Francesco Aliberti. Il giovane dirigente, nel corso della conferenza stampa tenutasi in sede, ha concesso credito alla squadra, ma ha anche ribadito che i giocatori possono e devono fare di più. Ha poi affrontato diversi argomenti e in merito al mercato di gennaio ha detto che al termine del girone d'andata saranno fatte le opportune valutazioni, in base alle quali saranno prese le decisioni.
- Per tappare alcune falle fin qui evidenziate, pensate già al mercato di gennaio?
“Vogliamo pensarci il più tardi possibile. Si ci saranno da fare delle operazioni non ci tireremo indietro. Mancano però cinque partite fondamentali prima dell'apertura delle trattative. É quindi un po' prematuro il discorso. Crediamo nella rosa messa insieme in estate con il diesse Minadeo e con Baldini. Comunque stiamo facendo tutte le valutazioni del caso. Se necessario interverremo. Per ora non esistono trattative, ma solo ragionamenti”.
- Il Lecco continua ad avere potenzialità inespresse.
“Contro Alcione e Vicenza abbiamo disputato ottime partite. Contro la Virtus Verona dopo una mezz'ora ci siamo afflosciati mentalmente, mentre a Gorgonzola la gara si è rivelata un disastro dall'inizio alla fine. Il problema secondo me è mentale. Bisogna avere più coraggio, tentare le giocate e far sì che l'enorme cornice di pubblico, anche in trasferta, sia una cosa positiva”.
- L'attacco segna poco. Ci si aspetta in questo settore un intervento a gennaio, a meno che le punte non comincino a realizzare caterve di gol. In difesa Volpe non può applicare il suo 3-5-2 perché non ha molti centrali di ruolo. Insomma esistono diverse falle, tenendo conto che Baldini aveva costruito la rosa in un certo modo, preferendo la difesa a quattro.
“Non ho detto che non ci saranno movimenti a gennaio. Ci sono davanti cinque partite in cui i giocatori dovranno dimostrare il loro valore. Qualcuno degli attaccanti non sta rendendo come avremmo voluto. Però le valutazioni le faremo più avanti, dopo le cinque gare in questione. Per ora diamo fiducia ai giocatori. Tuttavia se i risultati non arriveranno, ci saranno delle operazioni”.
- Ha parlato di aspetto mentale, ma l'atteggiamento non è mutato dopo il cambio dell'allenatore.
“Abbiamo nell'organico atleti che hanno alle spalle tante partite in C, alcuni hanno vinto il campionato di due anni fa, altri hanno giocato in A e B. Perciò siamo convinti che questo problema mentale sarà risolto all'interno dello spogliatoio attraverso i leader, i quali devono aiutare i più giovani a non aver paura, a tentare le giocate e a rischiare un po' di più. Come società mettiamo tutti nella massima condizione possibile. Anche mediante trasporti, l'albergo la sera prima e così via. E sono soldi comunque. É giusto che qualche giocatore si prenda delle responsabilità in più. Sabato a Gorgonzola non è stato un problema tattico. Mi piacerebbe vedere altri moduli ogni tanto”.
- In estate si è preferita l'accoppiata Sipos-Rocco anziché puntare su Di Carmine, che sembrava molto vicino al Lecco.
“La figura del direttore sportivo gode della massima fiducia. Tengo a dire che tutte le scelte del diesse sono state fatte di concerto con la società. Quanto a Rocco, il giocatore questa sera ritirerà un premio a Latina (miglior calciatore dell'anno, girone A della serie C 2023/24, ndr) . Rocco per il momento ha avuto poco spazio. Sta performando al di sotto delle aspettative, ma ci sono altre cinque partite per giudicare. Di Carmine? C'è stata una breve trattativa che non si è conclusa per vari motivi. Abbiamo sondato molti nomi negli ultimi giorni di mercato, in condizioni di lavoro difficili per un grave lutto. Alla fine la scelta è caduta su Rocco, che aveva numeri importanti”.
- State rinnovando i contratti ai più giovani. E i senatori?
“Non penso che i senatori siano frenati dal contratto. L'intenzione del rinnovo c'è, non abbiamo chiuso nessuna porta. Parliamo di professionisti. Il cento per cento lo stanno dando, sta mancando la continuità. Abbiamo rinnovato ai giovani anche perché ci sono sirene dalla serie B”.
- Il vostro entusiasmo estivo si è un po' affievolito visti i risultati della squadra?
“L'entusiasmo da parte nostra non è assolutamente calato. Di sicuro non ci aspettavamo di dover esonerare l'allenatore a ottobre. Non è stata una scelta indolore dal punto di vista economico. Altri magari avrebbero optato per una soluzione interna. Invece abbiamo deciso di prendere un nuovo tecnico. In questo momento esistono delle difficoltà e non ne siamo contenti. Però non siamo lontani dall'obiettivo playoff. Ribadisco che questa è una stagione di rifondazione. Le maniche dobbiamo rimboccarcele oggi, non a gennaio. L'obiettivo rimane il playoff e la squadra può andare ben oltre il decimo posto”.
- Perché il Lecco corre così poco?
“Sinceramente non ne ho idea. Da ignorante di queste cose, posso dire che mister Volpe ha ereditato tre mesi di lavoro dalla gestione precedente. Non è un alibi. Nelle ultime quattro partite ho comunque visto correre di più”.
- Voto al bilancio trimestrale?
“Direi una sufficienza. Sono una persona pessimista di natura e vedendo altre squadre, che hanno speso molto, ultime o penultime in classifica nei loro gironi, mi vien da dire che posso tenermi stretto l'undicesimo posto. Battute a parte, il Lecco può dare di più. Dopo la falsa partenza con la gestione precedente, è come se fosse cominciato un nuovo campionato”.
- Potrebbero entrare in società nuove forze imprenditoriali?
“Restiamo aperti all'ingresso di nuovi soci. Lo siamo sempre stati. Segnalo che nel mese scorso c'è stato un forte interesse da parte di un fondo americano, che non è quello della scorsa estate. Abbiamo offerto la nostra disponibilità, ma poi gli americani sono spariti. Quindi nessuna novità. Certo è che Lecco è appetibile per turismo, piazza e quant'altro. Ma per ora a mettere la faccia e i soldi siamo ancora noi”.
- Chi è il pratico, chi il riflessivo e chi l'entusiasta dei tre Aliberti che dirigono il club.
“Entusiasta è mio padre Aniello. Ha la capacità di essere quasi sempre positivo, il riflessivo è mio zio Michele che è stato dirigente anche in A. Siamo tutti e tre pratici ma io lo sono di più. Un retroscena. Nel momento della decisione dell'esonero (Baldini, ndr) avevo votato per il cambio dopo la gara di Busto Arsizio, mentre mio padre e lo zio avevano preferito rimandare”.
- Per tappare alcune falle fin qui evidenziate, pensate già al mercato di gennaio?
“Vogliamo pensarci il più tardi possibile. Si ci saranno da fare delle operazioni non ci tireremo indietro. Mancano però cinque partite fondamentali prima dell'apertura delle trattative. É quindi un po' prematuro il discorso. Crediamo nella rosa messa insieme in estate con il diesse Minadeo e con Baldini. Comunque stiamo facendo tutte le valutazioni del caso. Se necessario interverremo. Per ora non esistono trattative, ma solo ragionamenti”.
- Il Lecco continua ad avere potenzialità inespresse.
“Contro Alcione e Vicenza abbiamo disputato ottime partite. Contro la Virtus Verona dopo una mezz'ora ci siamo afflosciati mentalmente, mentre a Gorgonzola la gara si è rivelata un disastro dall'inizio alla fine. Il problema secondo me è mentale. Bisogna avere più coraggio, tentare le giocate e far sì che l'enorme cornice di pubblico, anche in trasferta, sia una cosa positiva”.
- L'attacco segna poco. Ci si aspetta in questo settore un intervento a gennaio, a meno che le punte non comincino a realizzare caterve di gol. In difesa Volpe non può applicare il suo 3-5-2 perché non ha molti centrali di ruolo. Insomma esistono diverse falle, tenendo conto che Baldini aveva costruito la rosa in un certo modo, preferendo la difesa a quattro.
“Non ho detto che non ci saranno movimenti a gennaio. Ci sono davanti cinque partite in cui i giocatori dovranno dimostrare il loro valore. Qualcuno degli attaccanti non sta rendendo come avremmo voluto. Però le valutazioni le faremo più avanti, dopo le cinque gare in questione. Per ora diamo fiducia ai giocatori. Tuttavia se i risultati non arriveranno, ci saranno delle operazioni”.
- Ha parlato di aspetto mentale, ma l'atteggiamento non è mutato dopo il cambio dell'allenatore.
“Abbiamo nell'organico atleti che hanno alle spalle tante partite in C, alcuni hanno vinto il campionato di due anni fa, altri hanno giocato in A e B. Perciò siamo convinti che questo problema mentale sarà risolto all'interno dello spogliatoio attraverso i leader, i quali devono aiutare i più giovani a non aver paura, a tentare le giocate e a rischiare un po' di più. Come società mettiamo tutti nella massima condizione possibile. Anche mediante trasporti, l'albergo la sera prima e così via. E sono soldi comunque. É giusto che qualche giocatore si prenda delle responsabilità in più. Sabato a Gorgonzola non è stato un problema tattico. Mi piacerebbe vedere altri moduli ogni tanto”.
- In estate si è preferita l'accoppiata Sipos-Rocco anziché puntare su Di Carmine, che sembrava molto vicino al Lecco.
“La figura del direttore sportivo gode della massima fiducia. Tengo a dire che tutte le scelte del diesse sono state fatte di concerto con la società. Quanto a Rocco, il giocatore questa sera ritirerà un premio a Latina (miglior calciatore dell'anno, girone A della serie C 2023/24, ndr) . Rocco per il momento ha avuto poco spazio. Sta performando al di sotto delle aspettative, ma ci sono altre cinque partite per giudicare. Di Carmine? C'è stata una breve trattativa che non si è conclusa per vari motivi. Abbiamo sondato molti nomi negli ultimi giorni di mercato, in condizioni di lavoro difficili per un grave lutto. Alla fine la scelta è caduta su Rocco, che aveva numeri importanti”.
- State rinnovando i contratti ai più giovani. E i senatori?
“Non penso che i senatori siano frenati dal contratto. L'intenzione del rinnovo c'è, non abbiamo chiuso nessuna porta. Parliamo di professionisti. Il cento per cento lo stanno dando, sta mancando la continuità. Abbiamo rinnovato ai giovani anche perché ci sono sirene dalla serie B”.
- Il vostro entusiasmo estivo si è un po' affievolito visti i risultati della squadra?
“L'entusiasmo da parte nostra non è assolutamente calato. Di sicuro non ci aspettavamo di dover esonerare l'allenatore a ottobre. Non è stata una scelta indolore dal punto di vista economico. Altri magari avrebbero optato per una soluzione interna. Invece abbiamo deciso di prendere un nuovo tecnico. In questo momento esistono delle difficoltà e non ne siamo contenti. Però non siamo lontani dall'obiettivo playoff. Ribadisco che questa è una stagione di rifondazione. Le maniche dobbiamo rimboccarcele oggi, non a gennaio. L'obiettivo rimane il playoff e la squadra può andare ben oltre il decimo posto”.
- Perché il Lecco corre così poco?
“Sinceramente non ne ho idea. Da ignorante di queste cose, posso dire che mister Volpe ha ereditato tre mesi di lavoro dalla gestione precedente. Non è un alibi. Nelle ultime quattro partite ho comunque visto correre di più”.
- Voto al bilancio trimestrale?
“Direi una sufficienza. Sono una persona pessimista di natura e vedendo altre squadre, che hanno speso molto, ultime o penultime in classifica nei loro gironi, mi vien da dire che posso tenermi stretto l'undicesimo posto. Battute a parte, il Lecco può dare di più. Dopo la falsa partenza con la gestione precedente, è come se fosse cominciato un nuovo campionato”.
- Potrebbero entrare in società nuove forze imprenditoriali?
“Restiamo aperti all'ingresso di nuovi soci. Lo siamo sempre stati. Segnalo che nel mese scorso c'è stato un forte interesse da parte di un fondo americano, che non è quello della scorsa estate. Abbiamo offerto la nostra disponibilità, ma poi gli americani sono spariti. Quindi nessuna novità. Certo è che Lecco è appetibile per turismo, piazza e quant'altro. Ma per ora a mettere la faccia e i soldi siamo ancora noi”.
- Chi è il pratico, chi il riflessivo e chi l'entusiasta dei tre Aliberti che dirigono il club.
“Entusiasta è mio padre Aniello. Ha la capacità di essere quasi sempre positivo, il riflessivo è mio zio Michele che è stato dirigente anche in A. Siamo tutti e tre pratici ma io lo sono di più. Un retroscena. Nel momento della decisione dell'esonero (Baldini, ndr) avevo votato per il cambio dopo la gara di Busto Arsizio, mentre mio padre e lo zio avevano preferito rimandare”.
R.F.