Valmadrera: mezzo milione per il piano diritto allo studio, con premi di laurea e 'sconti' in mensa

E' un piano programmatico per l'attuazione del diritto alla studio da oltre mezzo milione di euro quello illustrato quest'oggi dal vicesindaco e assessore all'istruzione del Comune di Valmadrera Raffaella Brioni, affiancata dal funzionario Filippo Perego. 525.000 euro, complessivamente, la spesa stimata, contro i 514.437 euro a consuntivo per l'anno scolastico 2023-2024. Dati, dunque, sostanzialmente in linea, pur a fronte di una lieve flessione del numero totale di alunni coinvolti scesi da 1.218 a 1.229 e la perdita di una sezione (specificatamente alla scuola dell'Infanzia Collodi di Parè, con le classi ridotte da 3 a 2 dopo il calo di iscritti da 51 a 42). 
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Filippo Perego, Raffaella Brioni e Cesare Colombo

“Un piano ricco, che integra le richieste delle scuole e quanto previsto dal nostro programma elettorale”, ha specificato il sindaco Cesare Colombo, ricordando come su tema solitamente il consiglio si dimostri piuttosto compatto. “Siamo molto soddisfatti: se dobbiamo educare e quindi tirare fuori il meglio dalle persone, anche il Comune deve fare la sua parte” la chiosa del primo cittadino, sottolineando la presenza di novità nel documento, poi snocciolate dall'assessore Brioni, pronta a rimarcare fin da subito come il calo demografico, al momento, a Valmadrera sia avvertito meno che in altri contesti, sottolineando altresì la capacità attrattiva che esercita, grazie anche alla professionalità del corpo docenti, il CFP Aldo Moro, passato dai 218 iscritti per lo scorso anno scolastico ai 318 di quello in corso (per 24 classi complessive).
Come già annunciato in campagna elettorale, Valmadrera si inserirà nel ristretto numero di comuni che erogano borse di studio non solo per gli studenti meritevoli della scuola secondaria di primo e secondo grado ma anche a chi arriva al traguardo della laurea (secondo modalità ancora da definire). Come è in fase di valutazione anche la possibilità di introdurre uno sconto sul buono mensa già a partire dal 2° figlio iscritto all'Istituto Comprensivo. Al momento è prevista la gratuità per il componente più piccolo delle famiglie con almeno 3 figli che usufruiscono del servizio, ma l'amministrazione vorrebbe assicurare un ulteriore supporto, dopo aver, tra l'altro, già portato da 3 a 5 le fasce ISEE ridefinendo così le tariffe a carico degli utenti e il contributo a compensazione del Comune che, complessivamente, compartecipa per oltre 100.000 euro. Il tutto in un contesto in cui, il costo del singolo buono pasto è salito, da settembre, da 5.05 euro a 5.56 euro, dopo la nuova gara d'appalto (gestita congiuntamente con Civate e Malgrate) che ha confermato Sodexo per il prossimo triennio, introducendo migliorie, dal rinnovo dei locali in tutti i plessi ad una maggior presenza di prodotti bio, prevedendo anche visite guidate nelle cucine e incontri di educazione alimentare per genitori e insegnanti, in ottica di trasparenza, come rimarcato dal vicesindaco. Nuova sfida sarà ora arrivare alla definizione di un “protocollo” o comunque di una modalità operativa per ridurre lo spreco alimentare, in chiave sempre educativa, oltre che di “sostenibilità”. 
Sempre restando nel campo dei servizi, nulla è cambiato in tema di trasporto scolastico, con il Piedibus della primaria Leopardi ripartito già dal primo giorno di scuola e la riconferma anche del contributo da 100 euro riconosciuto dall'amministrazione ai possessori di abbonamento ai mezzi pubblici (nel 2023-2024, ne hanno fatto richiesta solo 11 aventi diritto, anche se per tale capitolo di spesa erano stato previsto un tetto di ben 5.500 euro). 
Passando alle risorse garantite invece direttamente alle scuole, riconosciuti 21.000 euro all'Istituto comprensivo per le spese di funzionamento, coprendo poi anche le utenze (178.500 euro per il gas, quasi 79.000 per l'energia elettrica, quasi 16.000 per l'acqua e quasi 23.000 euro per la pulizia delle palestre) e le manutenzioni straordinarie (a cui si sono aggiunti i lavori finanziati in via principale da Fondazione Timken con 100.000 dollari, per gli impianti sportivi della “Vassena”).
Per l'anno scolastico 2024-2025 per “una bella scuola” sono già stati previsti ulteriori interventi: la prosecuzione della tinteggiatura della scuola secondaria e della scuola dell'infanzia Casnedi (80.000 euro), la riqualificazione energetica/sostituzione lampade palestra scuola infanzia Casnedi (3.000 euro, già finanziati) e la razionalizzazione degli impianti della centrale termica della Leopardi (128.000 euro, già finanziati). Coperti poi i costi dei progetti per cui l'IC ha chiesto un finanziamento, per 28.850 euro totali.
Passando invece ai rapporti con la Fondazione Monsignor Parmigiani, alla CIMA sono assicurati 8.500 euro e alla scuola dell'infanzia Gavazzi è stato riconosciuto, come da convenzione, un contributo da 28.000 euro per ogni sezione oltre a 250 euro per ogni alunni residente. In più l'amministrazione ha erogato un contributo straordinario da 25.000 euro a sostegno delle spese sostenute per l'avvio della sezione Primavera, a fronte di un investimento di circa 100.000 euro sostenuto dalla Fondazione. 17 al momento i piccoli iscritti. 
5.000 euro, da ultimo, andranno all'Aldo Moro, rinnovando altresì la proficua collaborazione che ha già portato il coinvolgimento degli alunni del corso di falegnameria in attività di rinnovo e sistemazione dell'arredo urbano. A tale scopo, messi a bilancio ulteriori 2.000 euro.
Rinnovata poi la dotazione finanziaria (25.000 euro) per il Polo Educativo Get Up, il “doposcuola” che coinvolge 38 alunni delle medie e 15 della primaria, segnalati dalle scuole stessa, in stretta connessione con i servizi sociali, “per realizzare esperienze positive per la crescita e il benessere di bambini e ragazzi partecipanti”, mentre la così detta “educativa scolastica”, per l'inclusione di studenti con disabilità, anche a Valmadrera non si arresta l'esplosione della spesa, imputabile da una parte – come precisato dal dottor Perego – ad un aumento del corso del personale e dall'altro ad un continuo incremento del numero di ore richieste: nel volgere di un anno, si passa dunque da 63.100 euro a 98.600. Un tema delicato su cui, un pò ovunque, i comuni si interrogano, in prospettiva.

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A.M.
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