'Lecco è sicura?'. Dibattito sulla mozione leghista: 'episodi di violenza ormai quotidiani'

Lecco è una città sicura? E perché la percezione comune a molti cittadini è che, in realtà, non lo sia, soprattutto in alcune zone? Sono i temi sui quali si è incentrato il dibattito durante la Commissione che si è svolta ieri a Palazzo Bovara, che ha preso le mosse da una mozione presentata qualche tempo fa dal gruppo consiliare della Lega. A darne lettura è stata Cinzia Bettega, che ha precisato come l'obiettivo di fondo fosse quello di sollecitare un'attenzione costante e capillare al tema da parte dell'Amministrazione, con l'ulteriore richiesta di attivarsi con la Prefettura per richiedere, eventualmente, la presenza dell'Esercito in città grazie all'operazione "Strade sicure".
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Cinzia Bettega

Episodi di violenza, (presunti) giri di spaccio e potenziali reati sono infatti all'ordine del giorno in città (come nei paesi limitrofi e altrove su pressoché tutto il territorio nazionale), secondo gli esponenti del Carroccio, con la capogruppo Bettega che ha più volte parlato, nello specifico, del senso di insicurezza percepito da cittadini e visitatori soprattutto nei pressi della stazione e dunque in una zona già centrale, citando poi la chiusura del passaggio pedonale tra via Volta e via Bovara come esempio emblematico di una scelta evitabile in presenza di adeguate misure di controllo e prevenzione.
A portare alcuni dati concreti, invece, è stata la vice sindaco e assessore alla Sicurezza Simona Piazza: "Avete detto bene, purtroppo si tratta di fenomeni ormai presenti in tutte le città italiane, e anche nei paesi limitrofi a Lecco", il suo commento preliminare. "Noi come Comune segnaliamo le problematiche al COSP (Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica): numeri alla mano, nel corso dell'incontro svolto verso l'inizio dell'estate è stato rilevato che non era giustificato l'intervento dell'Esercito, ma comunque sono stati attivati alcuni servizi di ordine pubblico che hanno coinvolto anche la nostra Polizia locale. Come Amministrazione, poi, abbiamo fatto un ulteriore passo con i progetti speciali Smart e "Stazioni sicure", inoltre negli ultimi tempi abbiamo investito nel potenziamento di telecamere, attrezzature e personale. Su quest'ultimo fronte, segnalo che dal periodo pre Covid i nostri agenti sono aumentati di sette unità, arrivando a 46: svolgono un servizio continuativo tutti i giorni dalle 7.00 a mezzanotte, in aggiunta alla presenza sempre garantita dalle forze dell'ordine. Nel 2023, inoltre, abbiamo sperimentato per ulteriori attività di monitoraggio i cosiddetti "Street Tutor", che però non abbiamo potuto riproporre in quanto in Lombardia non hanno ancora un inquadramento legislativo. Intanto, mentre attendiamo l'esito di un bando regionale sugli "educatori di strada", abbiamo attivato un servizio di controllo delle persone senza fissa dimora, con il coinvolgimento dei Servizi sociali ed, eventualmente, della stessa Polizia locale".
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Simona Piazza

"In sostanza è stato fatto tutto quello che è stato chiesto" ha rilevato il consigliere Pietro Regazzoni (PD), riconoscendo la sicurezza come un "tema di tutti, né di destra né di sinistra" e dell'importanza di "assecondare la realtà e non la percezione, affinché quest'ultima si aggiusti di conseguenza".
Marco Caterisano di Fratelli d'Italia, invece, ha insistito sul fatto che "gli episodi di violenza sono ormai quotidiani, soprattutto in centro". "Che poi vengano denunciati o meno è un altro discorso, ciò non toglie che c'è percezione di insicurezza" ha aggiunto. "Nessuno mette in dubbio il lavoro delle forze dell'ordine, anzi, ma servirebbe un pattugliamento a piedi, con poliziotti di quartiere che sappiano muoversi in ottica preventiva, e non solo a fatto compiuto quando scatta la chiamata d'emergenza".
Alberto Anghileri (Sinistra) ha invece proposto un punto di vista diverso sul tema: "Innanzitutto va precisato che il problema è in capo alla Questura e che il Comune al massimo può raccogliere segnalazioni. Comunque non mi pare di vivere nel Bronx, se uno beve o fuma sul marciapiede non commette un reato, semmai si è di fronte a una questione diversa, più di ordine sociale e culturale. E poi cosa vuol dire "percezione"? Credo che i social stiano amplificando tutto in maniera incredibile... L'Esercito a Lecco? Per l'amor di Dio, allora a Napoli servono i Caschi blu dell'ONU, se pensiamo ai casi che hanno riempito le cronache negli ultimi tempi".
A chiudere il dibattito, quindi, è stata ancora Cinzia Bettega, che ha detto di aver apprezzato il modo in cui è stata affrontata la mozione - proposta appunto con la volontà di sollecitare un'attenzione costante al tema e di dare formalmente voce alle preoccupazioni dei cittadini -, precisando che non era intenzione del suo gruppo sminuire il lavoro delle forze dell'ordine nè sconfinare in alcun modo in ambiti non di stretta competenza comunale.
B.P.
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