Villa Monastero: l'albero caduto ha fatto saltare 2 matrimoni e 22 shooting
In meno di un mese di chiusura "improvvisa" sono saltati ben 22 servizi fotografici e - pur non essendo il periodo preferito dagli sposi per dichiararsi amore per sempre - anche due matrimoni (simbolici), uno dei quali già pagato dallo scorso anno.
Un bel "guaio" quello causato, lo scorso 8 ottobre, dalla caduta di una pianta del giardino di Villa Monastero, costringendo la Provincia di Lecco a una serie di verifiche sui danni provocati e di accertamenti sulla tenuta del patrimonio aboreo che, fino a inizio novembre, hanno tenuto lontano i visitatori dal complesso, gettonatissimo ormai anche quale location per eventi e per shooting fotografici.
L'Ente si è trovato così, dapprima a comunicare l'impossibilità di accedere agli spazi prenotati - una coppia, per rimanere solo nel campo dei due matrimoni, si era limitata a "affittare" il balconcino a lago per il fatidico "sì, lo voglio", l'altra aveva previsto l'utilizzo delle aree del giardino, della tensostruttura e delle camere - rimborsando poi integralmente chi è "rimasto con il cerino in mano". 20.000 euro e spicci, la cifra complessivamente restituita, riprova di come Villa Monastero effettivamente ormai si sia "fatta un nome", con la capacità attrattiva dimostrata dai numeri sempre in crescendo quanto a accessi alla Casa Museo e al Giardino botanico e, evidentemente, anche dalle richieste per questo genere di servizi "extra".
Nel mentre, l'attività è tornata a regime. Sabato 9 novembre, il complesso, per esempio, ha ospitato la presentazione del catalogo "Botanica dei sentimenti. Erbari, ritratti, paesaggi di lago nell’età di Manzoni" e l’esposizione della serie di lettere di Antonio Ghislanzoni inerenti la vita lecchese custodite nell’archivio del museo. L'evento ha riscontrato un particolare successo, non solo di pubblico, ma anche di studiosi giunti dall’intero territorio lombardo.
Oltre all’introduzione della curatrice Anna Ranzi, il volume presenta i contributi di Pietro Dettamanti, Beatrice Villa, Lucia Benedos e Roberto Cassanelli. Nel catalogo sono raccolti gli atti della giornata di studi su Alessandro Manzoni svoltasi il 27 ottobre 2023, con gli interventi di Gian Luigi Daccò, Jone Riva, Pietro Dettamanti e Anna Ranzi.
La piccola, ma interessante mostra Tracce di vita lecchese nelle lettere di Antonio Ghislanzoni dell’Archivio di Villa Monastero, presenta, invece, dodici lettere dell’autore del libretto dell’Aida, indirizzate al compositore Antonio Cagnoni. Il secondo gruppo si compone di sei lettere inviate al musicista Amilcare Ponchielli. Come scrive Carlo Tremolada, queste lettere si riferiscono “alle laboriose trattative esperite da Ghislanzoni, per conto del compositore e della sua famiglia, con il proprietario Alessandro Scola, per l’affitto di alcuni locali presso la Villa del Caleotto a Lecco per il periodo estivo dell’anno 1875”.
Gli intervenuti alla presentazione delle due mostre hanno potuto anche godere di una visita alla Casa Museo con approfondimenti sull’epoca in cui Villa Monastero era abitata da Carolina Maumari Seufferheld, nipote di Antonietta Blondel, prima moglie di Alessandro Manzoni, che detenne la proprietà dal 1869 al 1894.
Entrambe le mostre resteranno aperte fino al 15 dicembre.
Un bel "guaio" quello causato, lo scorso 8 ottobre, dalla caduta di una pianta del giardino di Villa Monastero, costringendo la Provincia di Lecco a una serie di verifiche sui danni provocati e di accertamenti sulla tenuta del patrimonio aboreo che, fino a inizio novembre, hanno tenuto lontano i visitatori dal complesso, gettonatissimo ormai anche quale location per eventi e per shooting fotografici.
L'Ente si è trovato così, dapprima a comunicare l'impossibilità di accedere agli spazi prenotati - una coppia, per rimanere solo nel campo dei due matrimoni, si era limitata a "affittare" il balconcino a lago per il fatidico "sì, lo voglio", l'altra aveva previsto l'utilizzo delle aree del giardino, della tensostruttura e delle camere - rimborsando poi integralmente chi è "rimasto con il cerino in mano". 20.000 euro e spicci, la cifra complessivamente restituita, riprova di come Villa Monastero effettivamente ormai si sia "fatta un nome", con la capacità attrattiva dimostrata dai numeri sempre in crescendo quanto a accessi alla Casa Museo e al Giardino botanico e, evidentemente, anche dalle richieste per questo genere di servizi "extra".
Nel mentre, l'attività è tornata a regime. Sabato 9 novembre, il complesso, per esempio, ha ospitato la presentazione del catalogo "Botanica dei sentimenti. Erbari, ritratti, paesaggi di lago nell’età di Manzoni" e l’esposizione della serie di lettere di Antonio Ghislanzoni inerenti la vita lecchese custodite nell’archivio del museo. L'evento ha riscontrato un particolare successo, non solo di pubblico, ma anche di studiosi giunti dall’intero territorio lombardo.
Oltre all’introduzione della curatrice Anna Ranzi, il volume presenta i contributi di Pietro Dettamanti, Beatrice Villa, Lucia Benedos e Roberto Cassanelli. Nel catalogo sono raccolti gli atti della giornata di studi su Alessandro Manzoni svoltasi il 27 ottobre 2023, con gli interventi di Gian Luigi Daccò, Jone Riva, Pietro Dettamanti e Anna Ranzi.
La piccola, ma interessante mostra Tracce di vita lecchese nelle lettere di Antonio Ghislanzoni dell’Archivio di Villa Monastero, presenta, invece, dodici lettere dell’autore del libretto dell’Aida, indirizzate al compositore Antonio Cagnoni. Il secondo gruppo si compone di sei lettere inviate al musicista Amilcare Ponchielli. Come scrive Carlo Tremolada, queste lettere si riferiscono “alle laboriose trattative esperite da Ghislanzoni, per conto del compositore e della sua famiglia, con il proprietario Alessandro Scola, per l’affitto di alcuni locali presso la Villa del Caleotto a Lecco per il periodo estivo dell’anno 1875”.
Gli intervenuti alla presentazione delle due mostre hanno potuto anche godere di una visita alla Casa Museo con approfondimenti sull’epoca in cui Villa Monastero era abitata da Carolina Maumari Seufferheld, nipote di Antonietta Blondel, prima moglie di Alessandro Manzoni, che detenne la proprietà dal 1869 al 1894.
Entrambe le mostre resteranno aperte fino al 15 dicembre.