Circonvenzione d'incapace nei confronti di un anziano: 2 lecchesi rinviati a giudizio

Rinviati a giudizio. Sarà l'istruttoria dibattimentale che si aprirà con il nuovo anno dinnanzi al giudice in ruolo monocratico Paolo Salvatore, ad accertare l'eventuale responsabilità penale di due soggetti chiamati a rispondere della pesante accusa di circonvenzione di incapace.
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Stando all'impianto accusatorio contestato loro dalla Procura, gli imputati avrebbero fatto leva sulla fragilità di un imprenditore residente in città - deceduto nel 2023 - ottenendo alcuni benefici di natura economica.
In particolare all'ex compagna viene contestato di aver ricevuto in donazione due immobili originariamente intestati all'anziano e di una somma di denaro.
A giudizio anche un professionista - uomo di fiducia dell'imprenditore lecchese - che oltre ad ''incassare'' delle somme approfittando delle condizioni della presunta parte lesa, avrebbe "agito" anche su una ipoteca.
Fatti risalenti agli anni precedenti la scomparsa dell'uomo, dunque fra il 2021 e il 2022, prima che lo stesso fosse rappresentato da un amministratore di sostegno nominato dal Tribunale.
A far scattare le indagini, delegate dalla Procura alla Guardia di Finanza, la denuncia presentata dalla figlia dell'anziano, costituitasi parte civile tramite l'avvocato Stefano Pelizzari del Foro di Lecco. Quest'ultimo, nell'udienza preliminare celebrata stamani al cospetto del giudice Salvatore Catalano, si è associato alla richiesta del sostituto procuratore Chiara Stoppioni (che ha ereditato il fascicolo dalla collega Giulia Angeleri ndr), nel chiedere il rinvio a giudizio degli imputati.
I due, difesi dagli avvocati Marcello Iantorno del Foro di Como e dalla collega lecchese Elisa Magnani, hanno scelto di non adire ad eventuali riti alternativi, convinti di poter dimostrare in dibattimento, la totale estraneità rispetto alle accuse che vengono loro contestate.
Si torna in aula il prossimo 15 gennaio per l'apertura dell'istruttoria dibattimentale.
G.C.
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