Lecco: urtò il portellone di un'auto ferendo 2 persone, assolto

La richiesta di archiviazione del PM era arrivata già tre anni fa in sede di indagini preliminari, ma, dopo il rinvio a giudizio e l'avvio dell'istruttoria dibattimentale a suo carico, solo quest'oggi ha potuto tirare un sospiro di sollievo l'autotrasportatore a processo per lesioni colpose ai danni di un padre e del figlio disabile: la sentenza di assoluzione è arrivata nella tarda mattinata di oggi.
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Immagine di repertorio di un incidente in viale Turati
Il sinistro stradale che è costato a F.T. l'imputazione davanti al Tribunale di Lecco è avvenuto la mattina del 24 settembre 2020, quando, percorrendo viale Turati a bordo del suo furgone, si è trovato la corsia “invasa” dal portellone posteriore aperto di un'auto parcheggiata lungo la strada. Vano il tentativo di evitare l'ostacolo: la portiera è stata travolta e scardinata dal mezzo, mentre il proprietario della vettura, intento a scaricare dalla vettura la carrozzina del figlio, veniva colpito dai frammenti di vetro del finestrino infranto e il ragazzo subiva l'urto dall'interno dell'abitacolo. I due hanno riportato rispettivamente lesioni guaribili in 87 e 98 giorni.
Quest'oggi le parti sono state invitate a discutere alla luce delle risultanze dell'istruttoria dibattimentale: già il rappresentante della pubblica accusa, il vpo Mattia Mascaro, ha chiesto l'assoluzione dell'imputato per lieve entità del fatto, ravvisando nelle condotte di entrambi i soggetti coinvolti le concause dell'incidente.
Di tutt'altro avviso i legali delle due persone offese, che al giudice Maria Chiara Arrighi hanno chiesto la condanna dell'autotrasportatore al risarcimento del danno (6 mila euro per il figlio e 20 mila per il padre, da pagare in solido con l'assicurazione). Secondo le parti civili, infatti, il furgone avrebbe tranquillamente potuto evitare il portellone dell'autovettura posteggiata, se solo il conducente avesse mantenuto una guida più prudente e una velocità più moderata.
Hanno invece chiesto l'assoluzione con formula piena sia l'avvocato per Helvetia Assicurazioni, intervenuta nel procedimento penale in qualità di responsabile civile sia il difensore dell'imputato, l'avvocato Luca Calabrò del foro di Como. Entrambi i legali hanno infatti sostenuto che l'autotrasportatore, trovandosi davanti il portellone aperto, non avrebbe potuto fare nulla per evitarlo. Anzi, sarebbe stato il conducente dell'auto parcheggiata che avrebbe provocato un “pericolo ed intralcio alla circolazione” su una via stretta e particolarmente trafficata.
Dopo una breve camera di consiglio il giudice Arrighi si è espresso per l'assoluzione ai sensi dell'articolo 530 comma 2 del codice di procedura penale, “perchè il fatto non sussiste”.
F.F.
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