CM Val San Martino e Lario Orientale: permane lo stallo

Se risolutiva doveva essere, risolutiva non è stata. La riunione di ieri sera in municipio a Calolzio non ha dipanato la matassa per addivenire ad una scelta condivisa del prossimo presidente della Comunità Montana Val San Martino e Lario Orientale. La situazione di sostanziale stallo permane, pur con l'approssimarsi dell'assemblea elettiva convocata per il prossimo 18 novembre. Riccardo Fasoli è tornato a contestare il metodo con il quale è stata proposta la carica a Antonio Rusconi tentando di decidere poi in un ristretto gruppetto anche il nome del vice, sostenuto dai rappresentanti di Olginate, Carenno e Malgrate mentre l'ex senatore, ora assessore esterno a Valmadrera, dopo aver già rassicurato sulla volontà di riconoscere spazio alla Val San Martino, aprendo il giro di interventi, ha cercato di porre al centro della discussione, spalleggiato poi da Ballabio, un programma sul quale convergere, dopo aver già anticipato nei giorni scorsi, via mail, una bozza con spunti da sviluppare poi con il concorso di tutti.
Disquisizioni a parte sul tempo e le competenze da investire per il buon funzionamento di un Ente che, a detta di tutti, ha bisogno di un vigoroso rilancio, ora la partita si giocherà evidentemente sui numeri. Difficilmente infatti salterà fuori un terzo nome "di sintesi", come comunque ancora auspicato da qualcuno, con il sindaco di Mandello dettosi disponibile a fare un passo indietro, per presentare poi una lista unitari.
Rusconi  al momento parrebbe in vantaggio su Fasoli. L'ago della bilancia potrebbe essere il versate bergamasco della Val San Martino, fuori dalle logiche extra Comunità Montana che influenzano - almeno in parte - invece le mosse degli altri amministratori lecchesi.
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