Allineamento competenze-lavoro: un nuovo progetto per tre importanti settori economici del lecchese

Analizzare il fabbisogno di competenze e attivare percorsi formativi per diminuire il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro in tre settori trainanti dell'economia lecchese – Meccanico, Elettronico e Turismo-Ristorazione –, implementando poi azioni di orientamento, comunicazione e "accompagnamento" per promuovere lo scambio di buone prassi e favorire l'attrattività del territorio.
Questi gli obiettivi del nuovo progetto avviato nei giorni scorsi dalla Provincia di Lecco, con sedici partner e una rete di supporto composta da ventuno enti, nell'ottica di una sempre maggior interconnessione tra i servizi per il lavoro, la filiera formativa e quella produttiva: anche il territorio lecchese, storicamente "forte" sul doppio fronte della domanda e dell'offerta, sta infatti registrando da qualche tempo un rallentamento in termini di occupazione – che rimane comunque buona –, un dato che l'ente sovracomunale ha ritenuto di dover provare a invertire partendo "dal basso", e dunque innanzitutto dalla formazione e dalla creazione di un proficuo collegamento tra competenze. 
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Antonio Pasquini

"Dobbiamo guardare avanti, prevedere quello che potrebbe succedere anche qui ed essere pronti ad affrontare nuove sfide con un mercato del lavoro efficiente e inclusivo: in Germania, per esempio, si sta già registrando una frenata, mentre il nuovo scenario politico maturato negli Stati Uniti fa ipotizzare che si ricominci a parlare di dazi per l'Europa" ha riflettuto questa mattina durante la presentazione del progetto a Lecco il consigliere provinciale delegato ai Centri per l'impiego, Formazione professionale e Istruzione Antonio Pasquini, lasciando poi la parola alla Dirigente Cristina Pagano, che ha riepilogato il percorso svolto finora dalla Provincia con i partner e gli enti coinvolti (l'elenco completo e tutti i dettagli QUI).
Il primo step risale al marzo 2023, con la presentazione della Manifestazione di interesse per la creazione del Patto territoriale lecchese; nel luglio 2024, poi, l'ammissione a finanziamento da parte di Regione Lombardia, per un importo di 363.966 euro, di cui 291.173 di contributo pubblico dal PNRR e quasi 73.000 di cofinanziamento. 
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Cristina Pagano

Il 28 ottobre scorso, infine, si è arrivati alla vera e propria partenza del progetto, che prevede tre linee di intervento: l'analisi del fabbisogno di competenze nei tre settori individuati, con uno studio approfondito sul cosiddetto mismatch; l'avvio di tre corsi di formazione e/o aggiornamento; l'orientamento e l'attività di comunicazione, con tre Job Day e cinque Workshop, di cui tre sulle tecniche di ricerca attiva del lavoro e due sui temi del benessere organizzativo e del welfare aziendale.
Il target? Disoccupati, occupati sospesi a rischio di esubero (in CIGS) e i cosiddetti "lavoratori poveri", di un'età compresa tra i 18 e 64 anni, residenti o domiciliati in Regione Lombardia. La previsione – che poi è anche un obiettivo – è quella di coinvolgere in totale 60 persone (20 per ciascun settore), arrivando ad almeno un 40% di tasso di occupazione entro la fine del progetto (prevista ad aprile 2026) e a un minimo di 100 partecipanti alle iniziative di orientamento e comunicazione; ci si attende, inoltre, che il 70% dei corsisti possa ottenere una certificazione delle competenze e che il 50% abbia una media dei voti superiore a 70/100.
Tra un anno e mezzo si tireranno le somme.
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B.P.
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