Calolzio: 'investiti 10 milioni per le scuole', il punto in consiglio

Per febbraio sarà ultimato, sostanzialmente con un semestre di ritardo sull'originale tabella di marcia, il primo lotto di lavori per l'ammodernamento delle palazzine 2 e 4 del polo scolastico di Foppenico, mentre il cantiere che ha interessato il plesso di Sala è chiuso da otto mesi, ma manca ancora il collegamento tra l'ala aggiuntiva e il corpo centrale. La ragione è da ricercare nello scontro in atto tra l'azienda appaltatrice e la direzione lavori, con perno attorno ai costi aggiuntivi che la prima afferma di aver sostenuto e la seconda nega. In mezzo il Comune che ha come obiettivo evitare il contenzioso legale, trovando una “soluzione di compromesso, in un contesto di regolarità”.
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Il cantiere della scuola di Foppenico

Sempre a Sala, poi, il progetto per realizzare una nuova (vera) palestra, è fermo in attesa dell'eventuale scorrimento della graduatoria del bando a cui l'amministrazione ha partecipato. Nel mentre la tensostruttura posata a suo tempo dalla Giunta Valsecchi, inizia a subire i segni del tempo, ragione per cui anche l'ipotesi di dotarla di bagni e spogliatoi – investendo dunque risorse – è in stand-by.
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La tensostruttura di Sala

Completamente sprecati, invece, i soldi spesi per allestire a Sala quanto necessario per proseguire l'esperienza della “scuola all'aperto” cominciata a Foppenico prima del trasferimento delle attività della materna dal plesso di Parco Allende a quello di via Ausonia, per via dei lavori in corso: le maestre che avevano voluto tale progetto non ci sono più e l'attrezzatura giace quindi inutilizzata. 
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La scuola di Sala

Ed ancora: i costi dell'educativa scolastica sono schizzati da 100.000 euro pre covid agli attuali 300.000 euro; la tutela minori – questione che non ha diretta attinenza con il mondo della scuola, ma inserita nel discorso per completare il ragionamento – pesa ora sul bilancio del comune di Calolzio per 350.000 euro/anno. Considerando che l'addizionale Irpef porta nelle casse dell'Ente circa un milione di euro, è evidente come le due voci appena citate portino via da sole oltre il 60% della “torta”. Se l'IMU poi copre giusto giusto le spese per il personale (con l'organico gravemente sgualcito in alcuni settori, ufficio tecnico in primis), tutte le altre necessità, dagli asfalti alle manutenzioni, dovrebbe trovare copertura con gli oneri di urbanizzazione, che non ci sono. 
Eppure “abbiamo deciso di investire comunque sulla scuola” ha potuto affermare il sindaco Marco Ghezzi, stimando in ben 10 milioni di euro gli stanziamenti dall'inizio del suo precedente mandato ed arrivando a ringraziare l'opposizione per avere dato alla sua Giunta l'opportunità di spiegare quando fatto fino a ora e quanto in predicato. 
Il consiglio comunale straordinario voluto da Calolziocorte BeneComune per “interrogare” la maggioranza su una serie di questioni legate alla scuola, ieri sera si è trasformato, infatti, in una vetrina per progetti realizzati, per sogni al momento rimasti nel cassetto, come la trasformazione dell'ex primaria di Rossino in una struttura per l'housing sociale (costo stimato 1.4 milioni di euro) o la conversione dell'ex materna di Sala in uno spazio di aggregazione e per iniziative abortite, come il nuovo nido per il quale si è rinunciato a un contributo – già ottenuto – di 720.000 euro, un po' per ragioni tecniche e un po' perché tale cifra non avrebbe mai coperto l'intero costo dell'intervento e soprattutto, poi, i costi di “mantenimento” del servizio, con l'attuale asilo che già genera un disavanzo di 120.000 euro/l'anno, coperto dalle casse dell'Ente.
Il sindaco Ghezzi per quanto attiene le strutture, il vice Aldo Valsecchi per gli interrogativi legati al piano di diritto allo studio e dunque il sostegno dell'amministrazione alle necessità delle scuole e l'assessore Tina Balossi per quanto concerne i progetti che ricadono nell'ambito dei servizi sociali portati avanti a livello di "polo" con gli altri comuni della Val San Martino, hanno risposto ad una ad una alle domande della compagine di minoranza che ha ottenuto di sentirsi dire come effettivamente la riorganizzazione dei plessi in corso di fatto ricalchi – pur partendo da considerazioni diverse - quella proposta dalla Giunta Valsecchi, preservando la materna di Lorentino – salvata dal metodo Montessori – come baluardo per l'alta collina e creando a valle tre poli (Pascolo, Foppenico e Sala), in un quadro in cui, da qui al 2028-2029 si stima una flessione del 12.7% della popolazione scolastica, passando, a livello di Comprensivo, da 1.709 alunni a 1.570 iscritti. 
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Il logo dell'ex CAG sul muro della sede ora riconvertita a archivio comunale

Restano delle divergenze, dovute forse anche a una diversa sensibilità di fondo, dal trasporto scolastico che crea delle disomogeneità tra aree e plessi (Anna Bruna Frigerio) al CRE comunale che si vorrebbe esteso almeno fino alla quinta elementare, dal GAC che non doveva chiudere alla necessità di prevedere, anche direttamente come Comune, progetti educativi sull'affettività, intensificando la prevenzione a livello sociale (sempre Wilna de' Flumeri). Ed un “cambio di passo” sulle politiche giovanili è stato chiesto anche dall'esponente dell'altra compagine di minoranza Diego Colosimo, mentre Sonia Mazzoleni è tornata a domandare di organizzare un sopralluogo in tutti gli edifici scolastici. E' stata “ribalzata” al nuovo dirigente scolastico, atteso a breve, il primo, dall'istituzione del Comprensivo, titolare. A lui gli auguri di buon lavoro, alla collega Scola, reggente negli ultimi anni, il grazie per la fattiva collaborazione dimostrata. 
A.M.
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