Premana, 4 novembre: “unità come esperienza vissuta” e giovani i temi al centro del discorso del sindaco
Anche Premana si è unita alle celebrazioni per la Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, con la commemorazione in onore dei Caduti di tutte le guerre che si è tenuta ieri in serata. Un corteo formato dalle scolaresche, dalle principali autorità del paese e dal Gruppo Alpini di Premana si è riunito presso il palazzo comunale e – accompagnato dal Corpo Bandistico San Dionigi - ha raggiunto la chiesa parrocchiale.
Don Matteo Albani ha celebrato la Santa Messa in suffragio di tutti i Caduti, prima che la commemorazione si concludesse con la cerimonia presso il monumento dei Caduti, a pochi passi dalla parrocchiale di Premana. Qui, la banda si è esibita sulle note di “La leggenda del Piave”; in seguito, alcuni alunni delle scuole elementari – accompagnati da Morris Codega, capogruppo degli Alpini di Premana – hanno pronunciato a uno a uno i nomi dei premanesi caduti nel corso dei due conflitti mondiali e della Guerra di Liberazione. “Presente!” la risposta dei loro compaesani contemporanei, che hanno presenziato numerosi alla cerimonia.
Prima della benedizione finale impartita dallo stesso don Matteo – che indossava il cappello da alpino per l’occasione – il sindaco di Premana Elide Codega ha tenuto un discorso incentrato sul tema dell’unità, un valore fondamentale per una comunità come quella di Premana. “Vivere in un piccolo paese di montagna, lontano dai centri urbani, ci ricorda ogni giorno l’importanza dell’aiuto reciproco e della solidarietà. Qui, tra queste valli, abbiamo imparato a contare l’uno sull’altro, a sostenerci nei momenti difficili, a non lasciare indietro nessuno. Per noi, l’unità non è solo una parola, è un’esperienza vissuta. Ed è anche questo spirito che ci permette di affrontare le sfide che la vita in un’area interna ci presenta, sfide che solo chi le vive davvero può comprendere fino in fondo. Oggi celebriamo l’Unità Nazionale, e forse possiamo comprenderne il significato in modo speciale: sappiamo cosa significa essere uniti, perché lo viviamo ogni giorno”. Codega ha voluto poi rivolgere un “grazie sincero” alle Forze Armate, “uomini e donne che, in situazioni difficili e spesso in territori lontani, mettono a rischio la loro vita per garantire la nostra sicurezza”.
Un pensiero particolare il sindaco lo ha dedicato, infine, ai giovani. “A voi, che siete il futuro della nostra comunità, vorrei dire che il valore della coesione, della memoria, della solidarietà, che viviamo qui a Premana, è il nostro dono più prezioso per voi. Portate avanti questi valori, coltivateli. Sono le radici che vi daranno forza, proprio come sono state una guida per coloro che ci hanno preceduto”. Prima di chiudere con “una promessa: quella di continuare a lavorare affinché Premana rimanga sempre una comunità unita, forte, che sa guardare al futuro senza dimenticare le proprie radici. E insieme, non smetteremo mai di ricordare e onorare chi ci ha lasciato in eredità un Paese libero, affinché il loro sacrificio non sia mai vano. Grazie a tutti, viva l’Italia e viva Premana”.
Don Matteo Albani ha celebrato la Santa Messa in suffragio di tutti i Caduti, prima che la commemorazione si concludesse con la cerimonia presso il monumento dei Caduti, a pochi passi dalla parrocchiale di Premana. Qui, la banda si è esibita sulle note di “La leggenda del Piave”; in seguito, alcuni alunni delle scuole elementari – accompagnati da Morris Codega, capogruppo degli Alpini di Premana – hanno pronunciato a uno a uno i nomi dei premanesi caduti nel corso dei due conflitti mondiali e della Guerra di Liberazione. “Presente!” la risposta dei loro compaesani contemporanei, che hanno presenziato numerosi alla cerimonia.
Prima della benedizione finale impartita dallo stesso don Matteo – che indossava il cappello da alpino per l’occasione – il sindaco di Premana Elide Codega ha tenuto un discorso incentrato sul tema dell’unità, un valore fondamentale per una comunità come quella di Premana. “Vivere in un piccolo paese di montagna, lontano dai centri urbani, ci ricorda ogni giorno l’importanza dell’aiuto reciproco e della solidarietà. Qui, tra queste valli, abbiamo imparato a contare l’uno sull’altro, a sostenerci nei momenti difficili, a non lasciare indietro nessuno. Per noi, l’unità non è solo una parola, è un’esperienza vissuta. Ed è anche questo spirito che ci permette di affrontare le sfide che la vita in un’area interna ci presenta, sfide che solo chi le vive davvero può comprendere fino in fondo. Oggi celebriamo l’Unità Nazionale, e forse possiamo comprenderne il significato in modo speciale: sappiamo cosa significa essere uniti, perché lo viviamo ogni giorno”. Codega ha voluto poi rivolgere un “grazie sincero” alle Forze Armate, “uomini e donne che, in situazioni difficili e spesso in territori lontani, mettono a rischio la loro vita per garantire la nostra sicurezza”.
Un pensiero particolare il sindaco lo ha dedicato, infine, ai giovani. “A voi, che siete il futuro della nostra comunità, vorrei dire che il valore della coesione, della memoria, della solidarietà, che viviamo qui a Premana, è il nostro dono più prezioso per voi. Portate avanti questi valori, coltivateli. Sono le radici che vi daranno forza, proprio come sono state una guida per coloro che ci hanno preceduto”. Prima di chiudere con “una promessa: quella di continuare a lavorare affinché Premana rimanga sempre una comunità unita, forte, che sa guardare al futuro senza dimenticare le proprie radici. E insieme, non smetteremo mai di ricordare e onorare chi ci ha lasciato in eredità un Paese libero, affinché il loro sacrificio non sia mai vano. Grazie a tutti, viva l’Italia e viva Premana”.
A.Te.