Calolzio, 4 Novembre: invocato il contributo di tutti per la pace

L'impegno di chi, di anno in anno, organizza la cerimonia non viene mai meno. Ad assottigliarsi sempre più, invece, è il numero di partecipanti, come constatato in chiusura del proprio discorso dal sindaco Marco Ghezzi, ringraziando il ristretto gruppo di intervenuti, per lo più rappresentanti della associazioni d'armi e dai labari dei diversi sodalizi attivi in paese, dalla Pro Loco ai Volontari del Soccorso passando per Avis e Aido. 
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4 Novembre, per pochi, dunque, quello celebrato ieri, con un giorno d'anticipo, a Calolziocorte. Collaudato lo schema della mattinata, con la benedizione impartita dal parroco don Antonio Vitali al monumento ai Caduti nel cortile interno del Comune, raggiunto in corteo dopo la santa messa. Scortati dalla polizia locale e dai volontari dell'ANC, i partecipanti si sono poi diretti al parco degli Alpini, per l'omaggio al relativo cippo, ripetuto poi anche a quelli dell'Associazione Nazionale Marinai d'Italia e dell'Associazione Nazionale Carabinieri, prima di salire al Monumento ai piedi dell'Arcipresbiterale, con ogni momento scandito dagli interventi del Corpo Musicale Donizetti. 
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Nel dare lettura dell'articolo 11 della Costituzione (L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali), il primo cittadino ha parlato di un "principio fondamentale che mai come in questa fase storica è stato straordinariamente così attuale. Sopratutto oggi che ricordiamo i Caduti della Prima Guerra Mondiale oltre la fine di quel drammatico conflitto causa della morte di milioni di persone, devastazioni, drammi e sopratutto tanto dolore e disperazione. Questa commemorazione ci aiuta a non dimenticare, a ricordare le persone che hanno dato la vita per l'Italia, che hanno sofferto e lottato al fronte. Nostro dovere è ricordarli perché il loro sacrificio non sia stato vano e perché sia di monito per le attuali e future generazioni. Purtroppo però non basta perché ogni sera alla televisione, nel salotto di casa nostra, siamo costretti a vedere immagini di atrocità, dolore e distruzione, non molto lontano da qui. I milioni di morti delle ultime due guerre mondiali, sacrificatisi per la nostra libertà e il nostro benessere, non ci danno il diritto di essere e rimanere indifferenti. Dobbiamo far sentire la nostra voce e chiedere alle parti in conflitto di deporre le armi e sedersi a un tavolo. Ciò non significa non distinguere tra aggressore e aggredito, tra Stati e terroristi, tra vittime e carnefici, ma prendere atto che non c'è alternativa alla pace e, se deve esserci un vincitore, questo non può emergere dai campi di battaglia perché ciò porterebbe alla sconfitta di tutti. Ecco perché servono accordi che ripristino giustizia e diritti per gli uni senza rivincite e rivalse o vendette contro gli altri. Insomma, tutti noi dobbiamo dare il nostro contributo affinché vinca la pace".
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In chiusura, infine, il sindaco, nella Giornata in cui, oltre all'Unità Nazionale si celebrano anche le forze armate, ha rivolto un ringraziamento particolare anche ai militari "che in Italia e all'estero, servono il Paese, con passione, dedizione e sacrificio".
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Nel pomeriggio la cerimonia è ripresa, come sempre, con l'omaggio anche al monumento dei Caduti a Rossino.

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A.M.
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