Galbiate: grande partecipazione per la 47^ Festa del Ringraziamento
Edizione 47, quest'oggi, per una tradizione galbiatese che si mantiene giovane. Su iniziativa degli imprenditori agricoli, con il patrocinio del Comune, è stata riproposta la Giornata del Ringraziamento, momento, come ricordato dal parroco don Erasmo Rebecchi in apertura della santa messa delle 11, per esprimere riconoscenza, un grazie collettivo per il lavoro che non manca e che produce frutti, quel cibo quotidiano che finisce poi sulle tavole di ciascuno di noi.
Una festa dal profumo agreste, che celebra il profondo legame con terra, in un periodo dell'anno di passaggio, a raccolto ultimato, prima del "letargo" invernale.
A rinvigorire un qualcosa che, sulla carta, potrebbe apparire come "vintage", proiettato al passato più che all'oggi e tanto meno al futuro, una straordinaria presenza di giovani, pronti a mantenere vivo l'orgoglio contadino, anche solo mettendosi al volante di un trattore per sfilare per le vie del paese.
Oltre una ventina, di tutte le stazze, i mezzi che alle 10.30 sono partiti in corteo da piazza Senatore Cesare Golfari per un carosello tra chiesa e comune, prima di prendere posto in piazza don Gnocchi, dove, al termine della funzione religiosa, don Erasmo ha impartito per tutti la benedizione.
In cabina nonni, papà e zii - anche con nipotini e figlioletti, divertiti dalla situazione - ma anche, come accennato, ragazzi (e perfino qualche ragazza) pienamente partecipi all'attività delle aziende agricole locali, quest'oggi "carichi" nel farsi sentire a colpi di clacson.
Con loro, hanno sfilato, sotto gli occhi di tanti curiosi, con i più piccoli sorpresi dal serpentone quasi infinito di trattori, il corpo musicale di Galbiate e le majorette, Renzo e Lucia, i delegati delle associazioni del paese - a cominciare dagli alpini che hanno poi distribuito la polenta taragna sul sagrato della parrocchiale - e i rappresentanti istituzionali, con il sindaco Piergiovanni Montanelli accompagnato dal maresciallo Leonardo Casella e dai consiglieri regionali Giacomo Zamperini e Gian Mario Fragomeli.
La giornata, iniziata con l'allestimento del mercatino dei prodotti agricoli in piazza don Gnocchi, si è chiusa infine con l'immancabile pranzo, all'Eremo del Monte Barro.
Una festa dal profumo agreste, che celebra il profondo legame con terra, in un periodo dell'anno di passaggio, a raccolto ultimato, prima del "letargo" invernale.
A rinvigorire un qualcosa che, sulla carta, potrebbe apparire come "vintage", proiettato al passato più che all'oggi e tanto meno al futuro, una straordinaria presenza di giovani, pronti a mantenere vivo l'orgoglio contadino, anche solo mettendosi al volante di un trattore per sfilare per le vie del paese.
Oltre una ventina, di tutte le stazze, i mezzi che alle 10.30 sono partiti in corteo da piazza Senatore Cesare Golfari per un carosello tra chiesa e comune, prima di prendere posto in piazza don Gnocchi, dove, al termine della funzione religiosa, don Erasmo ha impartito per tutti la benedizione.
In cabina nonni, papà e zii - anche con nipotini e figlioletti, divertiti dalla situazione - ma anche, come accennato, ragazzi (e perfino qualche ragazza) pienamente partecipi all'attività delle aziende agricole locali, quest'oggi "carichi" nel farsi sentire a colpi di clacson.
Con loro, hanno sfilato, sotto gli occhi di tanti curiosi, con i più piccoli sorpresi dal serpentone quasi infinito di trattori, il corpo musicale di Galbiate e le majorette, Renzo e Lucia, i delegati delle associazioni del paese - a cominciare dagli alpini che hanno poi distribuito la polenta taragna sul sagrato della parrocchiale - e i rappresentanti istituzionali, con il sindaco Piergiovanni Montanelli accompagnato dal maresciallo Leonardo Casella e dai consiglieri regionali Giacomo Zamperini e Gian Mario Fragomeli.