Lecco è... VIVA!: associazioni in piazza per insegnare a salvare vite

Quest’oggi Lecco ha dimostrato ancora una volta di essere una  città attenta alla salute: in Piazza Cermenati – su impulso del dottor Salvatore Alongi, direttore del dipartimento Emergenza-Urgenza dell'ASST, affiancato per l’occasione dal direttore sanitario Alessandra Grappiolo, con il supporto fattivo del dottor Mario Cerino, responsabile AAT 118 e dell’amministrazione comunale -   si è tenuta un’importante giornata di sensibilizzazione e formazione sulle manovre di primo soccorso con particolare riguardo alla "catena della sopravvivenza" e dunque alle procedure salvavita in caso di arresto cardiocircolatorio.
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"Lecco è... VIVA!" il titolo dell’iniziativa – prevista inizialmente per sabato scorso ma rinviata poi a causa del maltempo – che ha potuto beneficiare della presenza di 10 banchetti a tema, allestiti da diverse associazioni presenti sul territorio: Volontari del Soccorso di Calolziocorte, Soccorso degli Alpini di Mandello, Lecco Soccorso, Croce San Nicolò, Croce Verde di Bosisio, Croce Bianca di Merate e i Comitati di Lecco, Circondario, Colico, Valmadrera e Casatenovo della Croce Rossa.
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Numerosi i cittadini che si sono avvicinati agli stand, lasciandosi coinvolgere nelle dimostrazioni proposte con l’obiettivo di diffondere conoscenze pratiche e sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di imparare a intervenire rapidamente in caso di emergenza.
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Introducendo la giornata,  Salvatore Alongi ha ringraziato tutti i volontari e il Comune di Lecco per l’energia e la collaborazione nella realizzazione dell’iniziativa. Simona Piazza, vicesindaco, ha espresso il proprio sostegno: “Grazie a ASST Lecco, al servizio di Protezione Civile e a tutte le associazioni che con dedizione e passione contribuiscono alla sicurezza e alla prevenzione nel nostro territorio. Conoscenza e prevenzione sono fondamentali, per questo vogliamo promuovere percorsi formativi anche nelle scuole”.
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Anche Mario Cerino, ha sottolineato l’importanza della formazione tra i cittadini. “Nel nostro territorio, si verifica circa un arresto cardiaco al giorno e, nella maggior parte dei casi, è testimoniato, ovvero alla presenza di qualcuno. Sapere come intervenire immediatamente con manovre di rianimazione e, se disponibile, con il defibrillatore, può fare la differenza tra la vita e la morte”.

L’invito rivolto dal Comune e dalle associazioni ai cittadini è stato chiaro: ogni persona può fare la differenza, con impegno e un po’ di formazione, contribuendo così a costruire una comunità più sicura e preparata. Per chi poi desidera approfondire, è possibile accedere a un percorso di 120 ore di formazione per diventare soccorritore certificato e entrare in “servizio” con una delle realtà del territorio. Ma anche forme più iniziali sono richieste: quasi tutti i gruppi sono sempre alla ricerca di nuovi volontari e volontarie.
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Nel suo complesso, "Lecco è... VIVA!" ha dimostrato quanto l’impegno e la formazione possano essere strumenti potentissimi nelle mani di ogni cittadino, per contribuire concretamente alla sicurezza della comunità. Di impatto il flash mood di metà mattina con un grande cuore che riprende a pulsare, grazie all’intervento del primo soccorso.

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LA CATENA DELLA SOPRAVVIVENZA
La catena della sopravvivenza rappresenta una sequenza di azioni fondamentali per aumentare le probabilità di sopravvivenza in caso di arresto cardiaco. Durante l’evento, i volontari e gli esperti di primo soccorso hanno spiegato come intervenire in modo efficace in una situazione di emergenza. 
Ecco un riassunto dei passaggi chiave che ogni cittadino può apprendere e mettere in pratica:
1.    Valutazione iniziale: per verificare se una persona è in arresto cardiaco, bisogna stimolare la persona toccandola leggermente e osservare se respira regolarmente o se mostra segni di circolazione (movimenti, occhi aperti, tosse). Se non risponde e non mostra segni di vita, si deve procedere immediatamente con il primo soccorso.
2.    Allertare immediatamente i soccorsi: chiamare il numero di emergenza 112, fornendo indicazioni precise sulla posizione. Grazie all’applicazione "Where Are U", disponibile in Lombardia, è possibile geolocalizzare automaticamente la propria posizione per facilitare l’arrivo dei soccorritori. Lasciare la chiamata in vivavoce.
3.    Iniziare le compressioni toraciche: se la persona non respira, iniziare immediatamente il massaggio cardiaco. Le mani vanno posizionate al centro del petto, con braccia tese, utilizzando la forza del bacino per eseguire compressioni forti e profonde. È importante mantenere un ritmo di circa 100-120 compressioni al minuto, in modo costante e profondo, per garantire che il sangue continui a circolare, irrorando in particolare il cervello, fino all’arrivo dei soccorritori.
4.    Uso del defibrillatore (DAE): il defibrillatore automatico esterno (DAE) è uno strumento fondamentale, ora disponibile in diversi luoghi pubblici. Questo dispositivo guida passo-passo l’utilizzatore con istruzioni vocali per applicare correttamente gli elettrodi. Dopo l’attivazione, è fondamentale non toccare il paziente per consentire al DAE di fare il suo lavoro in sicurezza.
M.Bo.
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