Ecco servita l’autonomia differenziata!

Cari lecchesi,

siamo in periodo di redazione di bilanci economici per i prossimi anni, sia comunali sia statali, in cui, a fronte delle sempre maggiori esigenze espresse dai cittadini, la coperta appare sempre più corta. Quest’anno, in maniera particolare, non posso tacere una contraddizione palese tra alcune scelte di politica nazionale (in cui avanzando una legge di modifica costituzionale si  in cui sta avanzando una legge che auspicherebbe una “autonomia differenziata” per sostenere i territori), e i numeri scritti nel bilancio dello Stato che questi territori finiscono per penalizzarli.

Ne ho parlato la scorsa settimana con altri Sindaci di comuni lombardi capoluogo di provincia, tra cui Milano, Bergamo, Brescia, Lodi e Monza, e altri amministratori veneti e piemontesi in un incontro pubblico promosso da Emilio del Bono (già sindaco di Brescia). Quale tipo di autonomia occorre oggi per gli enti locali? Quali ricadute ci potrebbero essere per cittadini e imprese? Con che risorse? I comuni ne usciranno rafforzati, come promesso?

Ci siamo chiesti, ad esempio: è davvero logico che alcuni temi come le grandi infrastrutture strategiche (autostrade, porti, aeroporti), le reti energetiche o il commercio estero debbano essere trasferiti dallo Stato alle Regioni? Come Sindaco di un Comune capoluogo mi chiedo: è razionale spezzettare competenze strategiche che invece dovrebbero essere gestite su una scala almeno nazionale per non dire europea? Viceversa, alla luce di quanto sta già avvenendo circa alcune materie regionalizzate come sanità o ferrovie, siamo davvero convinti che vi siano reali guadagni di efficienza per i cittadini?

La Costituzione afferma che la Repubblica è composta dallo Sato centrale e dagli Enti locali (Regioni, Provincie, Città metropolitane, Comuni), e tutti insieme i livelli dello Stato sono chiamati a collaborare per il bene dei cittadini. Una cosa è certa: se c’è un vero punto d'incontro tra i bisogni del cittadino e le Istituzioni, questo è proprio il Comune! Asili, scuole, strade, servizi sociali, acqua, ambiente, sicurezza, accoglienza, sono solo alcuni temi per cui i Comuni lavorano quotidianamente. Ed è certo che i Comuni, con oculatezza e trasparenza, sono in grado di impiegare al meglio tutte le risorse di cui dispongono.

Proprio mentre riflettevo su questi temi, tra autonomie locali e qualità dei servizi, ieri sera è arrivata la risposta, la peggiore: in manovra di bilancio, dopo aver già tagliato ai Comuni le risorse in base ai contributi ricevuti del PNRR (!), lo Stato preannuncia ulteriori riduzioni di risorse agli Enti locali per 4 miliardi di euro, di cui 1.3 proprio ai Comuni. Ecco servita l’autonomia differenziata!

A presto,
Mauro Gattinoni
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