ATS Brianza contro la 'guerra silente' degli infortuni sul lavoro: già 8 quelli mortali nel 2024. Uno spettacolo a Lecco
"Non doveva succedere". E invece, dato che se ne parla, è successo. L'obiettivo, però, è che non succeda più. È ancora, sempre, un tema di drammatica attualità quello degli infortuni sul lavoro, più o meno gravi, anche in un territorio tendenzialmente virtuoso come quello lecchese e monzese per il quale l'ente di riferimento è ATS Brianza.
Che per sensibilizzare sul delicato argomento - del quale si sta discutendo in questi giorni in occasione della Settimana europea per la sicurezza e la salute sul lavoro, mentre le cronache nazionali riferiscono della morte di due uomini a seguito di un'esplosione alla fabbrica Toyota di Borgo Panigale, alla periferia di Bologna - ha scelto di adottare una strategia inedita, ovvero coinvolgere gli stessi operatori dell'apposita struttura interna facendo loro vestire i panni di "attori" per una speciale ed emozionante performance basata su quattro storie vere, con cui sono entrati a contatto direttamente attraverso il loro lavoro quotidiano. Ovviamente non a lieto fine.
Lo spettacolo, che ha visto sul palco dodici persone preparate da Alberto Bonacina de Lo Stato dell'Arte con una decina di incontri organizzati dal luglio scorso, è stato messo in scena nel tardo pomeriggio di oggi a Teatro Invito, davanti a un pubblico selezionato composto soprattutto da rappresentanti di Istituzioni, aziende, sigle sindacali, associazioni di categoria e mondo della scuola, tutti uniti dalla volontà di fare rete per lanciare un messaggio legato al valore della vita e, nel concreto, porre fine il prima possibile a un fenomeno che il dottor Francesco Genna di ATS ha definito una "guerra silente", alla quale si unisce poi la strage altrettanto subdola (ma pure più mortale sul lungo termine) delle malattie professionali.
I numeri, del resto, non possono assolutamente lasciare tranquilli (posto che, come ha affermato dal palco il Prefetto di Lecco Sergio Pomponio intervenuto per un saluto, nessuna "semplice" riduzione potrà mai consentire di abbassare la guardia): in provincia di Lecco, l'andamento delle denunce di infortuni sul lavoro si è ridotto del 20,6% tra 2023 e 2022, con un trend decrementale che si è registrato fino allo scorso agosto con un differenziale del -1,5%, in controtendenza rispetto al dato nazionale e regionale (rispettivamente +0,9% e +0,8%).
In totale, comunque, su tutto il territorio di ATS Brianza si parla di oltre 10.000 incidenti all'anno. Sette quelli mortali accaduti solo nei primi otto mesi del 2024 - un andamento ritenuto preoccupante -, di cui quattro riguardanti extracomunitari, cosa che secondo l'ente potrebbe essere correlata alle difficoltà linguistiche che inficerebbero un'efficace comunicazione e informazione.
"Il progetto per cui abbiamo voluto coinvolgere direttamente gli operatori della Struttura "Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro" - che nella vita sono tutto tranne che attori, ma evidentemente credono nella loro "missione" al punto da mettersi in gioco con il loro corpo di fronte a un pubblico - è assolutamente inedito per il nostro territorio: si basa sulle loro emozioni, quelle provate in momenti spesso tragici che così trovano una loro riproposizione drammatica veicolando l'importanza della prevenzione attraverso il canale emozionale del teatro" ha spiegato il dottor Genna, affiancato dal direttore generale di ATS Brianza Michele Brait, prima di lasciare spazio alla performance, intitolata proprio "Non doveva succedere".
Lo spettacolo - lungo solo una ventina di minuti ma di forte impatto, andando a toccare attraverso l'esperienza diretta degli operatori l'aspetto più "intimo" degli infortuni, e dunque la sfera personale e familiare delle vittime - è parte integrante del più ampio progetto "inSAFE LAB", laboratorio interattivo con sede a Lecco che da ottobre è aperto alle scuole del territorio per veicolare, anche alle nuove generazioni, il messaggio della prevenzione e della sicurezza sul lavoro.
Una nuova forma, insomma, di comunicazione e coinvolgimento per aumentare la consapevolezza e la percezione dei rischi, che si unisce alle azioni già attuate da ATS Brianza per il contrasto del problema: l'attività ispettiva nei settori maggiormente interessati dai traumi maggiori, con particolare attenzione ai cantieri temporanei, espletata anche in orari non convenzionali e nei fine settimana; il progetto "Primo non morire", con la messa a disposizione degli stakeholders di documentazione per l'analisi delle dinamiche più ricorrenti e il sostegno alle aziende nell'auto-valutazione in merito al possibile pericolo di incidenti gravi; la campagna informativa "Impariamo dagli errori" sul sito di ATS Brianza.
L'Agenzia di Tutela della Salute, inoltre, intende incrementare ulteriormente le ispezioni (che in alcuni casi vengono messe in atto anche tramite l'ausilio di droni) e le collaborazioni con Comuni e Polizie locali, nonché organizzare più incontri formativi con gli RLS e promuovere l'installazione di sistemi di videosorveglianza nei cantieri, nel rispetto dei regolamenti in materia.
Oggi, però, a parlare a Lecco sono state solo le emozioni, che nel bene e nel male possono sempre essere un punto di partenza. Di certo lo sono stati gli applausi - meritatissimi - a Elena Converso, Clizia Cacia, Simona Gentile, Debora Raganato, Sabrina Cipriano, Daniele Giacchetti, Giorgio Moranda, Bruno Mezzera, Fabio Pezzuto, Paolo Schiavone, Gianluca Ponissa e Giacomo Petillo, speciali attori... "in missione" per la vita.
Che per sensibilizzare sul delicato argomento - del quale si sta discutendo in questi giorni in occasione della Settimana europea per la sicurezza e la salute sul lavoro, mentre le cronache nazionali riferiscono della morte di due uomini a seguito di un'esplosione alla fabbrica Toyota di Borgo Panigale, alla periferia di Bologna - ha scelto di adottare una strategia inedita, ovvero coinvolgere gli stessi operatori dell'apposita struttura interna facendo loro vestire i panni di "attori" per una speciale ed emozionante performance basata su quattro storie vere, con cui sono entrati a contatto direttamente attraverso il loro lavoro quotidiano. Ovviamente non a lieto fine.
Lo spettacolo, che ha visto sul palco dodici persone preparate da Alberto Bonacina de Lo Stato dell'Arte con una decina di incontri organizzati dal luglio scorso, è stato messo in scena nel tardo pomeriggio di oggi a Teatro Invito, davanti a un pubblico selezionato composto soprattutto da rappresentanti di Istituzioni, aziende, sigle sindacali, associazioni di categoria e mondo della scuola, tutti uniti dalla volontà di fare rete per lanciare un messaggio legato al valore della vita e, nel concreto, porre fine il prima possibile a un fenomeno che il dottor Francesco Genna di ATS ha definito una "guerra silente", alla quale si unisce poi la strage altrettanto subdola (ma pure più mortale sul lungo termine) delle malattie professionali.
I numeri, del resto, non possono assolutamente lasciare tranquilli (posto che, come ha affermato dal palco il Prefetto di Lecco Sergio Pomponio intervenuto per un saluto, nessuna "semplice" riduzione potrà mai consentire di abbassare la guardia): in provincia di Lecco, l'andamento delle denunce di infortuni sul lavoro si è ridotto del 20,6% tra 2023 e 2022, con un trend decrementale che si è registrato fino allo scorso agosto con un differenziale del -1,5%, in controtendenza rispetto al dato nazionale e regionale (rispettivamente +0,9% e +0,8%).
"Il progetto per cui abbiamo voluto coinvolgere direttamente gli operatori della Struttura "Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro" - che nella vita sono tutto tranne che attori, ma evidentemente credono nella loro "missione" al punto da mettersi in gioco con il loro corpo di fronte a un pubblico - è assolutamente inedito per il nostro territorio: si basa sulle loro emozioni, quelle provate in momenti spesso tragici che così trovano una loro riproposizione drammatica veicolando l'importanza della prevenzione attraverso il canale emozionale del teatro" ha spiegato il dottor Genna, affiancato dal direttore generale di ATS Brianza Michele Brait, prima di lasciare spazio alla performance, intitolata proprio "Non doveva succedere".
Lo spettacolo - lungo solo una ventina di minuti ma di forte impatto, andando a toccare attraverso l'esperienza diretta degli operatori l'aspetto più "intimo" degli infortuni, e dunque la sfera personale e familiare delle vittime - è parte integrante del più ampio progetto "inSAFE LAB", laboratorio interattivo con sede a Lecco che da ottobre è aperto alle scuole del territorio per veicolare, anche alle nuove generazioni, il messaggio della prevenzione e della sicurezza sul lavoro.
Una nuova forma, insomma, di comunicazione e coinvolgimento per aumentare la consapevolezza e la percezione dei rischi, che si unisce alle azioni già attuate da ATS Brianza per il contrasto del problema: l'attività ispettiva nei settori maggiormente interessati dai traumi maggiori, con particolare attenzione ai cantieri temporanei, espletata anche in orari non convenzionali e nei fine settimana; il progetto "Primo non morire", con la messa a disposizione degli stakeholders di documentazione per l'analisi delle dinamiche più ricorrenti e il sostegno alle aziende nell'auto-valutazione in merito al possibile pericolo di incidenti gravi; la campagna informativa "Impariamo dagli errori" sul sito di ATS Brianza.
L'Agenzia di Tutela della Salute, inoltre, intende incrementare ulteriormente le ispezioni (che in alcuni casi vengono messe in atto anche tramite l'ausilio di droni) e le collaborazioni con Comuni e Polizie locali, nonché organizzare più incontri formativi con gli RLS e promuovere l'installazione di sistemi di videosorveglianza nei cantieri, nel rispetto dei regolamenti in materia.
Oggi, però, a parlare a Lecco sono state solo le emozioni, che nel bene e nel male possono sempre essere un punto di partenza. Di certo lo sono stati gli applausi - meritatissimi - a Elena Converso, Clizia Cacia, Simona Gentile, Debora Raganato, Sabrina Cipriano, Daniele Giacchetti, Giorgio Moranda, Bruno Mezzera, Fabio Pezzuto, Paolo Schiavone, Gianluca Ponissa e Giacomo Petillo, speciali attori... "in missione" per la vita.
B.P.