Lecco: senza biglietto se la prende con il controllore, condannato
Ritardi e cancellazioni sono (purtroppo) assai frequenti. Ma chi ricorda di aver preso, il 9 dicembre 2022, il treno delle 14.36 in partenza dal Lecco per Milano Porta Garibaldi, soppresso poi, dopo una lunga sosta a Maggianico, a Carnate, sappia che il responsabile di tale “disservizio” quest'oggi è stato condannato: 10 mesi e 10 giorni la pena applicata a suo carico dal giudice monocratico Paolo Salvatore che ha riconosciuto l'uomo, un senegalese di 22 anni, colpevole dei reati a lui ascritti, a cominciare proprio dall'interruzione di pubblico servizio. Il giovanotto doveva rispondere poi di rifiuto d'indicazione delle proprie generalità e resistenza a pubblico ufficiale.
Come raccontato dal controllore in servizio quel pomeriggio a bordo del convoglio – costituito parte civile come la stessa Trenord, per il tramite dell'avvocato Vittorio Tusa – lo straniero dopo essere stato pizzicato senza biglietto non ha voluto ne' metter mano al portafogli per sborsare subito il valore della multa (45 euro) né fornire nome e cognome al dipendente delle ferrovie, per la contestazione amministrativa.
Avrebbe invece reagito insultando il controllore, “reo” di non farlo arrivare per tempo al lavoro, alterandosi ulteriormente dopo aver visto che lo stesso stava registrando la conversazione – per aver prova delle minacce ricevute – utilizzando il tablet di servizio. Dalle parole si sarebbe poi passati ai fatti, con il ferroviere dunque letteralmente scappato dal treno all'arrivo a Maggianico, trovando riparo nel gabbiotto di servizio della stazione, in presenza di due agenti della Polfer, già in pattuglia nello scalo e prontamente intervenuti per chiarire l'accaduto.
A loro il senegalese avrebbe mostrato un tesserino lavorativo e fornito dunque le generalità. Ma alla richiesta di lasciare il convoglio, il giovane si sarebbe di nuovo “acceso” nei confronti del capotreno, con il convoglio ripartito così – senza l'imputato a bordo – solo 25 minuti dopo, per essere definitivamente fermato a Carnate, avendo in coda il successivo, proprio per via dell'eccessivo ritardo accumulato.
Refertato in ospedale, invece, il ferroviere, prima a Vimercate e l'indomani a Lecco, rimanendo poi in malattia fino al 19 dicembre, ragione per cui l'avvocato Tusa ha chiesto un risarcimento per il proprio assistito, oltre che per Trenord. Ed il giudice ha accordato anche ciò, assicurando al ferroviere una provvisionale di 1.000 euro e alla società di 1.500 in attesa della definizione della cifra in sede civile.
Come raccontato dal controllore in servizio quel pomeriggio a bordo del convoglio – costituito parte civile come la stessa Trenord, per il tramite dell'avvocato Vittorio Tusa – lo straniero dopo essere stato pizzicato senza biglietto non ha voluto ne' metter mano al portafogli per sborsare subito il valore della multa (45 euro) né fornire nome e cognome al dipendente delle ferrovie, per la contestazione amministrativa.
Avrebbe invece reagito insultando il controllore, “reo” di non farlo arrivare per tempo al lavoro, alterandosi ulteriormente dopo aver visto che lo stesso stava registrando la conversazione – per aver prova delle minacce ricevute – utilizzando il tablet di servizio. Dalle parole si sarebbe poi passati ai fatti, con il ferroviere dunque letteralmente scappato dal treno all'arrivo a Maggianico, trovando riparo nel gabbiotto di servizio della stazione, in presenza di due agenti della Polfer, già in pattuglia nello scalo e prontamente intervenuti per chiarire l'accaduto.
A loro il senegalese avrebbe mostrato un tesserino lavorativo e fornito dunque le generalità. Ma alla richiesta di lasciare il convoglio, il giovane si sarebbe di nuovo “acceso” nei confronti del capotreno, con il convoglio ripartito così – senza l'imputato a bordo – solo 25 minuti dopo, per essere definitivamente fermato a Carnate, avendo in coda il successivo, proprio per via dell'eccessivo ritardo accumulato.
Refertato in ospedale, invece, il ferroviere, prima a Vimercate e l'indomani a Lecco, rimanendo poi in malattia fino al 19 dicembre, ragione per cui l'avvocato Tusa ha chiesto un risarcimento per il proprio assistito, oltre che per Trenord. Ed il giudice ha accordato anche ciò, assicurando al ferroviere una provvisionale di 1.000 euro e alla società di 1.500 in attesa della definizione della cifra in sede civile.
A.M.