CM Val San Martino e Lario Orientale: altro incontro per il dopo-Greppi

La quadra pareva essere stata trovata già prima delle provinciali, chiedendo a Antonio Rusconi la disponibilità a farsi chiamare, dopo sindaco, onorevole e pure "monsignore", come scherzosamente lo etichetta l'amico Dante De Capitani, anche presidente.
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Antonio Rusconi
Ma archiviate le elezioni per il rinnovo del consiglio della "casa dei comuni", con la partita-Lecco a far da sfondo (ormai a qualunque decisione), ancora lunedì sera è stato convocato un incontro, informale, che chiarificatore è rimasto solo nelle intenzioni. La presidenza della Comunità Montana Valle San Martino e Lario Orientale, resta terreno di scontro, con la convergenza sul valmadrerese - pregato già in estate, per strappargli la disponibilità a succedere, dopo dieci anni, a Carlo Greppi - messa in discussione da una proposta alternativa (sostenuta dall'asse Fragomeli-Zamperini, PD-Fratelli d'Italia) e dunque dalla discesa in campo del mandellese Riccardo Fasoli, chiamato così, dai "rusconiani" a spiegare il perché di questo (non condiviso) passo avanti. Non senza tensioni, con Beppe Conti, sindaco di Garlate, civico come l'ex senatore, platealmente non convinto delle argomentazioni del lagheé, passato anch'egli dai civici (ma di centrodestra) alla candidatura con la Moratti alle regionali per essere ora considerato meloniano, pur senza tessera in tasca. 
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Riccardo Fasoli
In pratica, Fasoli avrebbe sostenuto di aver voluto riaprire la discussione, senza di fatto candidarsi, non avendo digerito come è stata gestita un'altra questione che lo interessava, ovvero il rinnovo delle cariche del Consorzio BIM, vicenda che tra l'altro si intreccia, sponda lecchese, con le "mosse" - modalità spostamento pedine - attuate per confermare Fabio Canepari alla guida dell'altra Comunità Montana. Passato sui banchi dell'opposizione dopo la vittoria di Andrea Ferrari a Barzio, il leghista, numero uno uscente della CM Valsassina, Valvarrone, Val d'Esino e Riviera, per tornare espressione di una maggioranza e dunque delegato alla CM, è stato nominato assessore esterno a Parlasco, dopo la rinuncia alla carica di Renato Busi, ricompensato a sua volta - nella tesi dei maligni – con la riconferma a consigliere, in rappresentanza della zona 5, nel direttivo del BIM dove, rinunciando alla tacita alternanza alla presidenza tra territori, è rimasto presidente il sindaco di Menaggio Michele Spaggiari, affiancato anche dall'ex sindaco di Abbadia Cristina Bartesaghi (PD) in rappresentanza della zona 4, quella che include anche il comune di Fasoli, con il sindaco che – a questo punto – magari si immaginava alla giuda del Consorzio.
In tale quadro, dopo aver lasciato pista al leghista (in quota al nemico Piazza) Canepari in Valle non avendo ne' i numeri ne' l'interesse di spingere per il fratello-coltello Antonio Pasquini (che pure teneva al posto più che allo scranno in Provincia) e fuori dal BIM, appare chiaro perché Zamperini guardi alla Comunità Montana. Con il PD che, nell'appoggiarlo, aspirerebbe dunque a mettere in cascina un altro “credito” da spendere su altro tavolo, a scapito di un “navigato” come Rusconi, dopo averlo tra l'altro inizialmente caldeggiato.
Nel mezzo, non trascurabili, le necessità dell'Ente che, i ben informati sostengono abbia bisogno di una riassestata, superando definitivamente le questioni rimaste aperte dopo la fusione Valle San Martino e Lario Orientale e di una figura, per il dopo-Greppi, che abbia competenze e tempo da investire. Gratis.
A.M.
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