Il futuro di Consonno in una tesi di laurea, tra sport e non solo: il sogno di 2 'architetti'

Il "borgo fantasma" di Consonno, che domina Olginate dall'alto, non smette mai di affascinare e di alimentare la creatività di tanti, che a sua volta fa emergere poi le idee più disparate. L'ultima – molto concreta per quanto di difficile realizzazione, a meno di straordinari e sorprendenti "regali" – è stata trasformata in una Tesi di Laurea in Architettura, grazie all'impegno dei giovani (ex) studenti Diego Salvan e Alessandro Marchiori.
tesiconsonno__12_.jpg (53 KB)
L'assessore Roberta Valsecchi con Diego Salvan e Alessandro Marchiori

Che con il territorio lecchese non c'entrano niente, essendo di Venezia, ma che per il loro progetto incentrato su un borgo abbandonato hanno scelto Consonno ritenendolo meritevole di un ampio e futuribile approfondimento a 360 gradi, con il sogno di vederlo rinascere dopo decenni di "nulla" e di degrado ma senza allontanarsi dagli sviluppi del recente passato, anzi prendendoli come punto di partenza per il loro studio.
Il progetto definitivo, elaborato dai due ragazzi con l'architetto Valerio Paolo Mosco quale relatore per la loro Tesi, è stato presentato nel tardo pomeriggio di ieri nella sala conferenze dell'ex Municipio di Olginate, dove Diego e Alessandro sono stati ospiti dell'Amministrazione Comunale guidata da Marco Passoni che, venuta a conoscenza del loro lavoro, ha voluto condividerlo con la cittadinanza, ritenendolo più concreto e "fattibile" – al netto del budget eventualmente necessario per realizzarlo, alla portata solo di un maxi investitore – rispetto a tante altre idee "futuristiche e un po' filosofiche" di cui più volte è stata messa al corrente.
tesiconsonno__1_.jpg (85 KB)
Il plastico del progetto

La base di tutto, come dicevamo, non è nient'altro che la Consonno attuale. Quella che da qualche anno è diventata un polo di riferimento per discipline sportive quali soprattutto il longboard e lo skateboard, grazie all'impegno dell'associazione Sbanda Brianza – pronta a festeggiare proprio in questo fine settimana il proprio decennale di attività – che ha creato lungo la strada asfaltata di collegamento con il centro di Olginate l'unico spot autorizzato in Italia per le adrenaliniche discese in equilibrio sulle tavole a rotelle, arrivando poi a celebrare con i propri tesserati vittorie di prestigio internazionale.

Galleria fotografica (28 immagini)

"L'obiettivo ultimo, in sostanza, è quello di creare un luogo di rappresentanza almeno a livello europeo di questo genere di discipline" hanno spiegato i due neo laureati, che al loro progetto  hanno dato il titolo "La città invisibile di Consonno – La macchina dello sport nel ventre del monte". Una volta giunti a Olginate per porre le basi del loro lavoro, Diego e Alessandro hanno avuto modo di approfondire la storia del borgo dalle sue origini rurali all'incredibile trasformazione nella "Las Vegas della Brianza" dovuta al Conte Bagno – che tuttora ne detiene la proprietà – fino all'irreversibile declino con le frane degli anni '70 e l'ulteriore tracollo dopo l'addio nel 2007 della RSA, con tanto di rave party che nei mesi successivi hanno causato la totale devastazione delle strutture ancora esistenti. Una triste parabola ben descritta attraverso un video realizzato anche grazie alle testimonianze degli olginatesi che Consonno l'hanno vissuta e osservata, più o meno direttamente, in tutte le sue fasi.
tesiconsonno__27_.jpg (57 KB)
"La nostra idea di base è quella di mantenere l'iconico minareto – ovviamente recuperandolo con un intervento di restauro conservativo e una completa pulizia – e di svilupparlo tramite una macchina "ipogea", sotterranea, nel rispetto del contesto naturale e della storicità del luogo" hanno spiegato i due ragazzi. "L'edificio viene concepito come un'unica grande struttura funzionale (mentre ora potrebbe essere inteso come tre stabili separati), con tanti "blocchi" autonomi tra di loro, con ingresso riservato, ma allo stesso tempo collegati: nello specifico, poi, vi troverebbero posto alcuni spazi attrezzati per la pratica sportiva di longboard, skateboard e parkour, ma anche un ostello e un hotel con ristorante e bar annessi, una discoteca, una spa e una piscina, nonchè un'ampia area commerciale e una sala per mostre o conferenze; essendo l'edificio sostanzialmente sotterraneo, abbiamo poi progettato l'installazione di tanti lucernari per evitare l'effetto claustrofobia".
tesiconsonno__14_.jpg (82 KB)
In seconda fila il sindaco Marco Passoni

Nell'idea di Diego e Alessandro, poi, le piste di longboard (e downhill) troverebbero spazio anche lì dove Sbanda Brianza è attiva tuttora, con percorsi creati lungo il sedime già esistente e un piccolo impianto di risalita – realizzabile senza necessariamente abbattere troppe alberature – per collegare due ipotetici parcheggi (e punti di ritrovo): uno a valle e l'altro nei pressi del cimitero (che ovviamente rimarrebbe inalterato così come la chiesina). Le piste per le discese, poi, sarebbero distinte tra quelle per gli allenamenti e quelle destinate, invece, a ospitare gare e/o maxi manifestazioni, inoltre in tale contesto si andrebbero a creare nel verde alcune aree riservate a un diverso target, per esempio per picnic e altre attività.
Il tutto – è stato specificato – con una sostanziale indipendenza di ogni "mattoncino" del complesso ma, allo stesso tempo, in un rapporto promiscuo con l'ambiente circostante, che non vada a snaturare nulla di quanto già esiste ma che comunque possa portare una ventata di modernità anche solo attraverso forme e colori.
tesiconsonno__23_.jpg (90 KB)
Solo un grande sogno? Probabilmente sì. A meno che un importante investitore – e il nome preciso fatto più volte è stato quello di RedBull, già sponsor di squadre e manifestazioni sportive di interesse mondiale – non accetti di aprire i cordoni della borsa per sostenere la causa della rinascita di Consonno, acquistando l'intero complesso per poi eventualmente appaltare, sempre da un'idea di Salvan e Marchiori, i singoli elementi a realtà che potrebbero gestirli in autonomia, a proprio piacimento e nel migliore dei modi.
"Credo che innanzitutto sia da apprezzare il fatto che l'intervento pensato con questo progetto non esca dall'attuale edificato e sappia valorizzare la collina" ha commentato al termine della presentazione il sindaco di Olginate Marco Passoni, affiancato da tutti i membri della Giunta che hanno proposto alcune riflessioni anche di natura tecnica. "La vera domanda è: c'è un business plan? Perché a questo punto il passo successivo sarebbe quello di far diventare Consonno "qualcos'altro", un luogo che non attira più per il suo stato di abbandono, per molti affascinante, ma per il marchio che lo accompagna, un po' come "il Mottolino" o "Como Lake". Lo sport può sicuramente essere elemento di attrattività, ma serve una forte operazione di marketing".
Il "signor RedBull" (o chi per lui) è avvisato…
B.P.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.