PAROLE CHE PARLANO/199

Trofeo

Indubbiamente, questo termine evoca immagini di competizione e quindi di conquista e trionfo.

La parola trofeo affonda le sue radici nel greco antico tropaion, che significa letteralmente "monumento che ricorda la sconfitta del nemico". Questo termine, a sua volta, deriva da tropé, che indica un "rivolgimento", una "messa in fuga". In origine, quindi, il trofeo non era semplicemente un oggetto celebrativo, ma un vero e proprio monumento eretto sul campo di battaglia per commemorare la sconfitta e la fuga del nemico. Questi trofei antichi, spesso costituiti dalle armi e dalle armature dei nemici caduti o addirittura da parti dei loro corpi, non solo celebravano la vittoria, ma fungevano anche da monito per i futuri avversari, rappresentazione della superiorità e della potenza dei vincitori.

Nel corso dei secoli, il significato del termine "trofeo" si è evoluto, probabilmente perché, da quando la vita umana ha acquisito un valore assoluto, si è compreso che dopo le battaglie c’è poco da festeggiare. Oggi, infatti, non è altro che un oggetto simbolico, un premio assegnato al vincitore di una competizione. Tuttavia, il legame con l'idea originaria di vittoria e di affermazione è rimasto intatto, e il termine non ha perso la sua carica simbolica.

Il vecchio guardava il pesce morto, pensando che era stato un grande pesce e un grande combattimento, ma ora era solo un peso morto. E il trofeo non aveva più importanza. Questa frase di Hemingway tratta dal “Vecchio e il mare” ci invita però a riflettere sulla natura effimera della vita e della gloria: anche i più grandi successi e trionfi sono destinati a svanire nel tempo.

Infine, e non me ne vogliano i cacciatori, i trofei di caccia andrebbero chiamati diversamente. Magari appesi in bella vista sulle pareti di una casa, non rappresentano per niente momenti di gloria o di esaltazione, visto lo scontro impari tra chi imbraccia un fucile e le creature inermi che non possono che soccombere.