Lecco: disordini a San Siro, altra condanna per Baby Gang
Il suo avvocato, il penalista milanese Niccolò Vecchioni, già riuscito in altre situazioni a ribaltare il verdetto dei giudici ricorrendo in Appello, ha sostenuto in Aula che all'arrivo della Polizia il suo assistito non fosse nemmeno più sulla "scena del crimine". Di diverso avviso, evidentemente, il GUP del Tribunale meneghino che ha irrogato a Baby Gang, l'ennesima condanna, disponendo nei suoi confronti un pena leggermente più alta rispetto a quella richiesta dalla pubblica accusa.
Zaccaria Mouhib, questo il vero nome del trapper, nato a Lecco 23 anni fa, cresciuto a Calolzio e ora più che mai lanciato sulla scena musicale, tanto da aver un tour internazionale in partenza, è stato giudicato colpevole del reato di resistenza a pubblico ufficiale nell'ambito dei disordini scoppiati il 10 aprile 2021, in zona San Siro a Milano. "Ore 16, Piazzale Selinunte", la convocazione girata via social, tra giovani e giovanissimi. 300 - nella stima degli inquirenti - i presenti, per una manifestazione non organizzata, in tempo, tra l'altro, di restrizioni per il contenimento del covid, a far da corollario ad un videoclip, alla presenza non solo di Baby Gang ma anche di un altro trapper emergente, Amine Ezzaroui in arte "Neima Ezza", allora diciannovenne, anch'egli condannato quest'oggi.
Al lecchese - ripreso anche in più video amatoriali comparsi poi sempre in rete - sarebbe poi stato attribuito l'ordine "Raga, se arrivano gli sbirri nessuno scappa" impartito ai partecipanti del raduno, "scaldatosi" con l'effettivo intervento di Polizia e Carabinieri, bersagliati dal lancio di oggetti.
Manifestazione non autorizzata e resistenza a pubblico ufficiale, le accuse formulate, a vario titolo, a carico dei soggetti identificati nel corso delle indagini.
3 anni e 4 mesi la pena applicata, all'esito del processo celebrato con rito abbreviato, dal gup di Milano Tommaso Perna a Zaccaria Mouhib. Ma per il suo difensore Baby Gang, quel pomeriggio, non avrebbe "nemmeno assistito al divampare delle violenze dal momento che si era allontanato prima che arrivasse la Polizia". Scontato dunque il ricorso, anche in questo caso, in Appello.
Nel mentre a carico del trapper la Sezione autonoma misure di prevenzione del Tribunale di Milano ha disposto la sorveglianza speciale per un anno e sei mesi, ritenendolo "socialmente pericoloso". Il 23enne è comunque già stato autorizzato a prendere parte al tour che si aprirà nei prossimi giorni a Bari, portandolo poi a esibirsi in mezza Europa, Bataclan di Parigi incluso.